
- Questo evento è passato.
Bari – ROBERTO OTTAVIANO, musicista dell’anno
23 Febbraio 2023

BARI – NEL GIOCO DEL JAZZ a Bari – Giovedì 23 febbraio ROBERTO OTTAVIANO.
musicista dell’anno per il Top Jazz 2022, presenta il New Aeutopia Lab, omaggio al jazz rock degli anni ’60 e ’70 tra Italia e Inghilterra.
CREATURES
Stagione 2022-2023
BARI
Giovedì 23 febbraio, ore 21
NEW AEUTOPIA LAB
Roberto Ottaviano, musicista dell’anno per il Top Jazz 2022,
rievoca con un gruppo di giovani talenti pugliesi
il jazz rock degli anni ’60 e ’70 tra Italia e Inghilterra
Uno dei principi guida della personalità artistica di Roberto Ottaviano è rappresentato dalla valorizzazione dell’enorme potenziale musicale che la Puglia esprime da molto tempo.
Ed in questa assunzione di responsabilità s’inserisce il New Aeutopia Lab, progetto nel quale il sassofonista barese, vincitore del Top Jazz 2022 come miglior musicista italiano, ha coinvolto Aldo Di Caterino (flauti), Nicola Cozzella (sax alto), Giuseppe Todisco (tromba e flicorno), Michele Marzella (trombone), Francesco Schepisi (piano e tastiera), Antonello Losacco (contrabbasso e basso elettrico) e Dario Riccardo (batteria), giovani talenti della scena pugliese con i quali si esibirà giovedì 23 febbraio (ore 21) sul palco del Teatro Forma di Bari per la stagione 2022-2023 «Creatures» da lui stesso ideata per l’associazione Nel Gioco del Jazz presieduta da Donato Romito.
Con questa nuova officina del suono, Ottaviano prosegue nell’allargamento di quel progetto di comunità coltivato da anni e con il quale sta mettendo in condivisione le proprie esperienze con le nuove generazioni di musicisti.
Nascono progetti Harmolodians, Il circo immaginario e Doussoungouni. Rispettivamente dedicati alla musica di jazz di Ornette Coleman, alle relazioni sonore tra Nino Rota e Carla Bley e, infine, alle influenze della musica africana.
L’intento di New Aeutopia Lab, realtà “modulare” ad organico variabile, è invece riportare al centro dell’attenzione un periodo archiviato troppo in fretta, cioè la scena che tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio dei ’70 riuscì a mescolare, senza inibizioni, e dentro una libera improvvisazione, elementi del jazz, del rock e delle etnie più diverse.
Anni in cui, dall’Inghilterra all’Italia, diversi gruppi e musicisti, come i Mike Westbrook, Keith Tippett, Louis Moholo e, ancora, al Perigeo, agli Area, alla Pfm e al Banco di Mutuo Soccorso, cercarono semplicemente di esprimere loro stessi in sintonia con le utopie del mondo contemporaneo, elaborando un linguaggio in grado di rappresentare quelle istanze senza sterili forzature.
(info 338.9031130, biglietti 15 euro – 10 euro per gli studenti).