martedì, 19 Marzo, 2024 12:23:40 PM

NOCI (BA) – Marica D’Aprile racconta il partigiano Pasolini

di Raffaella Cimmarusti.

Contdown iniziato per l’edizione 2022 di ”Chiostri Inchiostri e Claustri” in quel di Noci.

Il festival letterario che animerà il cuore del Centro Storico, tornando a popolare le caratteristiche e suggestive “gnostre” ha già acceso i motori con un variegato programma fitto di grandi nomi della letteratura e del giornalismo ma anche di autori locali con penne di tutto rispetto, oltre che di importanti ospiti e concerti.

Iniziate quindi a salvare in calendario le date del 29, 30 e 31 luglio. “Chiostri Inchiostri e Claustri” è organizzato da “Formiche di Puglia” sotto la direzione editoriale di Piero Liuzzi con il patrocinio del Comune di Noci e del Consiglio Regionale della Puglia.

Collaborano le associazioni “Pugliè” e “Vivere d’arte Eventi”. Affidata alla libreria “Skribi” di Conversano la cura dei bookshop.

Vi invitiamo a dare un’occhiata a questo link: https://inchiostrinoci.it/ per avere contezza dei grandi nomi che saranno parte integrante delle 3 serate: da Michele Cucuzza a Michele Mirabella, passando per Antonella Boralevi, concludendo alla grande con un monologo dell’apprezzatissimo attore Lino Guanciale.

Marica D’Aprile

Volevamo però parlarvi in particolare di uno dei libri che saranno presentati al Festival letterario e che ci ha colpiti per il contenuto e per l’originalità narrativa. Si tratta di “La via Crucis secondo Ermes” dell’autrice emergente nocese Marica D’Aprile.

”Ermes era il nome di battaglia di Guido Alberto Pasolini (sì, proprio il fratello del più celebre poeta, scrittore e regista Pier Paolo) che a soli 19 anni si arruola nella Brigata Partigiana Osoppo intraprendendo la lotta per la resistenza e che sarà massacrato non dai nazifascisti ma da altri partigiani: i “Titini”, filoslavi simpatizzanti per Tito.

La storia è in parte romanzata (per chiare esigenze narrative) ma resta comunque frutto di lunghe e appassionate ricerche.

La peculiarità, dal punto di vista narrativo, sta nel fatto che il lettore non percepirà minimamente la voce narrante dell’autrice.

Sono diversi gli “io narranti”; sono gli stessi personaggi che raccontano in prima persona la loro storia, ciascuno dal proprio punto di vista.

Non a caso, la scritta “POV” è l’abbreviazione di “Point of view” (che è in inglese sta per punto di vista).

L’utilizzo delle vive voci dei personaggi, probabilmente, consentirà al lettore non solo di non annoiarsi, ma di immedesimarsi appieno nelle vicende narrate, un po’ come se vi stesse assistendo personalmente” – dichiara l’autrice.

Raffaella Cimmarusti.

https://www.youtube.com/watch?v=_fSVIj2KcH8

 

About Arti Libere

Guarda anche

Ragusa – Giovanni Gulino, quell’amore diverso per la poesia

di Anna Landolfi. Dite: fiore. Provate a pensare una foglia, una pianta, un animale, una …

Lascia un commento