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Bari – Compagnia Diaghilev- Pierre e Jean di Maupassant


Dal 14 al 30 novembre in Vallisa
«Teatro Studio»
Compagnia Diaghilev
In scena
«Pierre e Jean»
di Guy de Maupassant
la faccia peggiore della piccola borghesia
interpretano i due fratelli e le loro donne
in un adattamento di
per la regia di

Una delle più riuscite prove narrative di Guy de Maupassant diventa teatro nell’omonimo spettacolo «Pierre e Jean», nuova produzione Diaghilev in scena dal 14 al 30 novembre alla Vallisa di Bari per la stagione Teatro Studio 2025-206.

Paolo Panaro e Roberto Petruzzelli
Con la drammaturgia di Massimiliano Palmese, poeta, scrittore e autore per cinema e teatro, finalista al Premio Strega con il romanzo «L’amante proibita» e vincitore del Nastro d’Argento per il documentario «Il caso Braibanti», la pièce vede protagonisti nei panni dei fratelli Roland (e non solo)
Paolo Panaro e Roberto Petruzzelli
diretti da Rosario Sparno,
il regista con
Shakespeare nel cuore
che l’anno scorso ha portato in scena a New York
«La grande magia»
di Eduardo De Filippo.

Orari spettacoli: venerdì e sabato ore 21,
martedì e mercoledì ore 20,
giovedì e domenica ore 19.
Storia familiare e privata, con la provincia ottocentesca a fare da sfondo, «Pierre e Jean» racconta un’amara vicenda di pulsioni sentimentali, intimi segreti, rancori sottaciuti, mediocrità quotidiane e separazioni dolenti, dentro una drammatica crisi familiare.
Due fratelli passano con la madre le vacanze estive nella casa al mare, tra gite in barca e le visite della giovane vedova Rose, che entrambi corteggiano.

Ma l’imprevisto arrivo di un’eredità suscita prima vaghi dubbi e poi terribili sospetti su quello che nasconde la composta facciata del rispettabile nucleo familiare.
In una veloce sequenza di scene, tra le vezzose cerimonie delle due donne e i duri scontri verbali tra fratelli, il romantico Pierre scopre di avere sogni e valori opposti a quelli di Jean, da cui viene deluso e irrimediabilmente ferito.
«Senza preavviso la famiglia piccolo-borghese mostra la sua faccia peggiore, rivelandosi schiava del dio denaro e inferno di sentimenti che in un niente possono rovesciarsi nel loro opposto: l’affetto in gelosia e l’amore in un rancore che è possibile curare solo lontano, via da tutti, in direzione del mare», racconta Palmese, che ha riscritto questa storia corale per due soli interpreti.

«In scena – spiega – vestono sia i panni maschili dei fratelli Roland che quelli femminili della madre e della giovane Rose:
la sfida è sommare all’acuto ritratto che Guy de Maupassant fa della vorace borghesia moderna un gioco di travestimenti e di scambi, per divertire e allucinare, tentando di reinventare in forma di gioco teatrale un piccolo capolavoro della letteratura europea».

Paolo Panaro, Rosario Sparno e Roberto Petruzzelli
Tutto accade in uno spettacolo che procede velocemente, diviso in quadri che non lasciano respiro. «E ogni quadro – racconta Rosario Sparno – ha un titolo, una sospensione, un tempo, dentro un duello psicologico fra due fratelli che interpretano anche le donne della loro vita».

Insomma, uno scontro da disegnare su tela, da orchestrare come uno spartito. «Rapide pennellate a gouache tratteggiano il passaggio da un ruolo all’altro, cercano la sfumatura giusta, la tonalità adatta al dubbio, al rancore, alla bramosia del denaro, alla gelosia e all’amore che muovono Pierre e Jean»,
aggiunge Sparno, che ha adattato il testo di Maupassant pensando ad «ogni parola come a un fendente pronunciato per ferire, ad ogni sguardo come a un colore per conquistare e ad ogni gesto come a una nota».
Info e prenotazioni al 333.1260425
Ph. di Vito Mastrolonardo.
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