domenica, 24 Novembre, 2024 5:20:50 AM

TRANI – Sergio Cammariere ritrova ‘la Regina del suo mondo’

È ufficiale: il videoclip di “Regina del mio mondo” di Sergio Cammariere, magistralmente scritto e diretto da Cosimo Damiano Damato, interamente girato a Trani e a Palazzo delle Arti Beltrani, è online.

Il brano, pubblicato dallo stesso artista sui suoi canali social, è una delle 13 tracce inedite del suo ultimo album in uscita il 14 aprile dal titolo “Una sola giornata”, prodotto da Giandomenico Ciaramella per Jando Music, Sergio Cammariere per Grandeangelo Srl e Aldo Murcurio, in coproduzione con Parco della Musica records, e distribuito da Egea music.

Foto aerea di Trani

Il batticuore dell’infanzia ed un sentimento adulto e consapevole sono il manifesto estetico ed emozionale della nuova opera del sensibile artista di Crotone eletto tra i migliori interpreti della canzone d’autore italiana.

Il raffinato chansonnier danza tra le atmosfere cerebrali del jazz e le reminiscenze latine, in “Regina del mio mondo”, che elegge il bianco splendore dell’incantata città di Trani a teatro del travolgente videoclip scritto e diretto da Cosimo Damiano Damato, in uscita domani su tutte le piattaforme.

Questo inebriante evento incendia ancora la maestosa bellezza del Palazzo delle Arti Beltrani, che la produzione esecutiva del direttore Niki Battaglia ha esaltato nel set di accoglienza per il popolare e stimato musicista.

La scena, interamente concepita dal regista e autore Damato, accoglie dettagli cinematografici di evidente richiamo, gli intarsiati mobili d’epoca, il dantesco busto creato da Antonio Bassi ed il bassorilievo di Biagio Molinaro, che riproduce il sipario che racconta gli Ordinamenta et consuetudo maris, ovvero il primo codice marittimo della storia, senza dimenticare il pianoforte a coda del glorioso maestro Davide Santorsola.

Sergio Cammariere e Cosimo Damiano Damato al ciack

Un’intera parete di illustri argentini come Maradona, Carlos Gardel e Papa Francesco intento a sorseggiare il mate caratterizza lo sfondo principale, nel cui centro spicca, riconoscibilissimo con il suo bandoneón, Astor Piazzolla, musicista e compositore argentino dalle origini tranesi.

Non mancano le cornici, che svelano le foto di due graziosi bambini, uno dei quali è il Sergio Cammariere di tanti anni fa, uniti da una irresistibile complicità.

La vita li unisce nei loro sguardi di acerbo ed inconsapevole amore, restituiti alla maturazione di una passione clandestina prima e disvelata poi grazie al palpitante tango, quasi maieutico, tra le case e le chiese della città sul mare.

Niki Battaglia, direttore di Palazzo delle Arti Beltrani e i due ballerini

L’autore e regista ha curato maniacalmente il set e le immagini da accompagnare alla canzone del musicista calabrese, con la Warning Film Production ed il management di Aldo Mercurio, esaltando l’atmosfera e gli scorci più poetici e suggestivi della storia passata, anche grazie alla collaborazione dell’assessorato alle Culture della città di Trani e dell’Arcidiocesi di Trani Barletta Bisceglie Nazareth.

Non mancano le riprese dedicate all’intrecciare delle reti del pescatore Lorenzo ed il dondolare delle barche sulla darsena, per celebrare l’antica vocazione marinara di Trani.

Idealmente, questo mare azzurro e terso confonde le sue acque con le oceaniche profondità del Mar del Plata argentino, che culla le coste della patria di Piazzolla di spartiti immortali.

Le eleganti figure dei ballerini di tango Valentina Guglielmi e Niki Padovano volteggiano nel piccolo piano di calpestio del campanile dell’imponente duomo romanico affacciato sul mare ed invidiato in tutto il mondo.

L’evocativo tributo battezza le origini tranesi della famiglia di Astor Piazzolla e le sue radici, prima che il compositore cambiasse la storia del tango, di fatto rivoluzionandolo, con le proprie innovative partiture.

Continuo il flashback tra i due piccoli interpreti Caterina Laghezza e Natalino Iannone e gli adulti danzatori, la cui emozione dei passi è carezzata dalle note mature e ispirate di un compositore poliedrico, dalla voce gentile e lieve.

La cadenza del ‘dos por quatro’ evoca il ritmo stesso del cuore ed il sinuoso incontro dei due corpi è la mirabile sublimazione coreutica del cambiamento evolutivo dello yin e del lucente yang, il maschile esteriore ed il femminile interiore in un complementare ‘abrazo’ che fonde amicizia e amore, ciclico alternarsi delle incessanti maree dell’anima.

La ricerca stilistica del seducente poeta meridionale di “Tutto quello che un uomo” e “L’amore non si spiega” con la sua voce lievemente roca, fa chiudere gli occhi e sognare, una volta ancora.

Musica italiana d’autore e sonorità tanghere, luoghi e ricordi, cattedrali imponenti ed angoli segreti di un piccolo amore diventato fuga e libertà, sono avvolti dalla mirabile sintesi di un videoclip che rimane nell’anima e nella memoria per la sua bellezza abbagliante.

Il set a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani(BT)

Le ardite vertigini delle riprese dall’alto, con il drone sapientemente orientato dall’operatore di camera Sandro Valecce, tratteggiano l’inconfondibile profilo della città, che si spalanca davanti agli occhi di meraviglia, tra chiese secolari e palazzi storici.

Lontani ed immobili, i contorni del molo e il faro di Trani, il Trabucco Tormaresca del Versante Est e la penisola del Monastero di Colonna, lambiti dal mare a perdita d’occhio fino alle coste balcaniche, disegnano grandi orizzonti, che l’arte e la buona musica rendono infiniti, tra la storia e gli ori di una città magica e lucente.

«Abbiamo sempre concepito l’opportunità di guidare il Palazzo delle Arti Beltrani – commenta il direttore Niki Battaglia, entusiasta della bellezza coinvolgente del video – con la massima condivisione e partecipazione delle realtà del territorio.

Tutti gli sforzi profusi e i risultati ottenuti in ogni occasione sono frutto di un lavoro sinergico che vede gli operatori e gli imprenditori rispondere sempre ai nostri appelli.

La massima funzione di un attrattore culturale come Palazzo Beltrani nella propria terra è quella di creare ricchezza per la società stessa e cogliere l’occasione giusta per mettere a sistema tutte le più grandi realtà del territorio per raggiungere risultati».

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