giovedì, 21 Novembre, 2024 6:17:36 PM

SELARGIUS (CA) – La voce e la parola: due artisti e una poesia

Ritorno, con piacere, a presentare uno dei poeti non…noti, per comprendere quanto dalle sue prime composizioni, abbia nel tempo maturato quella potenza della parola che meglio si insinua e appaga i sensi del lettore: Gianpiero Perra.

Gianpiero Perra

La rassegna ha questo tiolo “Poeti non…noti”, e spiego ai nuovi lettori, la ragione: “Arti Libere” è un magazine che è alla scoperta di tutti quei talenti che non hanno la possibilità di essere noti.

La grande stampa, per ovvie ragioni di mercato, difficilmente si occuperebbe di artisti che non fanno copertina.

Ecco quindi che “Arti Libere”, dà luce a chi è al buio e non per questo ha meno valore di un poeta noto. E’ solo una questione di prospettiva: una stella che brilla meno è solo perchè è più lontana. Ma se mi avvicino, quella stella diventerà più luminosa e l’altra sarà sempre più fioca.

Questo significa, che tutte le stelle brillano e nessuna è meno luminosa di altre.

Gianpiero Perra con “Quale padre”, segna un suo percorso interiore di consapevolezza patriarcale.

Una responsabilità fisica, percepita quasi come responsabilità delle vite dei figli. Affranto. Lungimirante. Positivo. E’ un guerriero l’autore che sa cosa non dovrebbero avere i figli.

Nico Salatino

Un dolore provato. Lo scrive: “Non voglio più soffiare l’alito amaro sul fuoco che li illumina e li scalda.” Un segno d’amore.

Parole incisive ma mai violente. Il poeta fà tre passaggi importanti: rimodula il disagio, rivede il disagio e lo reinterpreta. Fiducioso aspetta il domani per chi ha strade nuove da percorrere.

Profonda interpretazione di Nico Salatino, attore e regista di una delle storiche compagnie teatrali pugliesi la “Compagnia Vincenzo Tisci” che prende il nome dal suo fondatore.

Due artisti, due sapienti interpreti della parola. Gianpiero Perra la pensa e la scrive, Nico Salatino la interpreta e le da voce.

 

“Quale padre”

I

Verrà mai il tempo che la mia notte

incontri il giorno dei miei figli?

II

Stringono in mano una fiaccola.

Non voglio più soffiare l’alito amaro

sul fuoco

che li illumina e li scalda.

III

Quale padre?

Se allungo la mia ombra viola

sui loro occhi

affacciati timidi a domani!

IV

Da troppo dura anche per me

la litania di passione

che canta la nenia al loro cammino.

V

Che sia resurrezione ed alleluia finalmente

delle anime trafitte da spade antiche d’afflizione!

Anna Landolfi.

 

 

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