venerdì, 5 Dicembre, 2025 10:37:13 AM

Lucera (Fg) – Lucera 2025 – Capitale della Cultura Puglia

Oltre 1.800 spettatori, centinaia di studenti coinvolti e un messaggio forte: restare è un gesto radicale.

Si è conclusa domenica 21 settembre, presso il Chiostro della Biblioteca Comunale “R. Bonghi” di Lucera, la XVIII edizione del Festival della Letteratura Mediterranea, con la conversazione scenica “La cura dello sguardo” che ha visto protagonista uno dei volti più autorevoli del giornalismo italiano, Domenico Iannacone, in dialogo con Felice Sblendorio, per la regia di Cosimo Severo e con la produzione della Compagnia Bottega degli Apocrifi.

Un momento di teatro civile intenso e partecipato, capace di restituire al pubblico il senso profondo del raccontare, del vedere e del prendersi cura.

Quattro giorni – dal 18 al 21 settembre, con un prologo il 4 settembre a Biccari – in cui la città di Lucera ha ritrovato il battito della sua anima culturale grazie a un festival, rinato dopo 5 anni di silenzio, che ha saputo unire pensiero, emozione e impegno civile, nel segno del tema “La fatica di restare”.

Organizzato da APS Mediterraneo è Cultura, con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Foggia, Comune di Lucera, Comune di Biccari, GAL Meridaunia, Accademia di Belle Arti di Bari e il sostegno di Fortore Energia come main sponsor, il Festival ha rappresentato un punto fermo nel cartellone di Lucera 2025 – Capitale Cultura Puglia, riaffermandone la centralità nel panorama culturale regionale.

Un bilancio positivo:

numeri, partecipazione e contenuti.

L’edizione 2025 ha coinvolto:

  • 9 eventi pubblici, tutti gratuiti
  • 1 laboratorio didattico d’eccellenza, che diventerà caso di studio in una pubblicazione accademica
  • 1 focus su giovani imprenditori agricoli che hanno investito nella loro terra d’origine
  • 1800 spettatori complessivi, con presenze anche da fuori provincia
  • 250 studenti delle scuole primarie attivamente coinvolti
  • Oltre 100 pubblicazioni giornalistiche e 15 passaggi televisivi
  • 448.000 utenti raggiunti sui canali Meta del Festival
  • 1.800.000 visualizzazioni complessive dei contenuti
  • 4.000+ interazioni social e 45.000 visualizzazioni dei reel

Un riscontro numerico e qualitativo che testimonia la capacità del Festival di parlare a un pubblico trasversale, curioso e partecipe.

Temi, ospiti, voci:

un Mediterraneo che interroga.

Il tema scelto per questa edizione, “La fatica di restare”, è stato il filo rosso che ha attraversato incontri letterari, tavole rotonde, laboratori per bambini, spettacoli e performance, interrogando il Mediterraneo come spazio di tensione, identità, memoria e possibilità.

Tra gli ospiti:

  • Matteo Nucci, che ha inaugurato il festival con una riflessione sull’identità e la frammentarietà del Mediterraneo;
  • Jadd Hilal, autore francese di origini libano-palestinesi con il romanzo Una terra per restare;
  • Saba Anglana, Andrea Piva e Ilaria Caffio, protagonisti del talk clou dedicato al tema della “Fatica di restare”;
  • Monir Ghassem, con il suo monologo di stand-up comedy Articolo 1;
  • Alessia Melcangi, Professoressa Associata di Geopolitica e Storia del Mediterraneo e Medio Oriente presso La Sapienza Roma e Senior Analyst, Fondazione MedOr;
  • Davide Lerner, giornalista e autore del reportage Il sentiero dei dieci, protagonisti di un acceso e appassionato dibattito sulla questione palestinese e sulle fratture e potenzialità del Mediterraneo contemporaneo;
  • E infine Domenico Iannacone, per un gran finale tra parola e teatro.

Grande successo anche per il laboratorio “Cartoline da una restanza”, ideato e condotto da Gerardo di Feo, docente di Pratiche creative per l’infanzia presso l’Accademia di Belle Arti di Bari con la partecipazione dell’autrice e illustratrice Eva Montanari.

Il laboratorio ha coinvolto gli alunni degli istituti comprensivi di Lucera, in collaborazione con il Dipartimento di Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Bari.

Le parole della Direttrice Artistica, Annalisa Mentana: «Siamo sinceramente commossi dall’ondata di affetto e riconoscenza da cui siamo stati investiti in queste giornate.

Le tematiche e gli spunti di riflessione che abbiamo proposto al nostro pubblico erano tutt’altro che semplici e necessitavano di una particolare predisposizione all’ascolto e al confronto.

Un sentito ringraziamento dunque a coloro i quali si sono lasciati accompagnare attraverso questo viaggio e che hanno dato così ragione ad un lavoro di programmazione durato mesi, affinché tutte le proposte fossero coerenti e aderenti, sia al tema di questa edizione, sia ad una più ampia riflessione sul Mediterraneo, sempre al centro del nostro dibattere».

Le parole del Presidente di APS Mediterraneo è Cultura, Giuseppe Lepore: «Si chiude questa diciottesima edizione con un grazie sentito e profondo.

Alla comunità che ha risposto con entusiasmo, al Comune di Lucera che ha creduto nel rilancio del Festival, alle aziende del territorio che ci hanno sostenuto concretamente, e a tutti i cittadini che, con donazioni e sottoscrizioni, hanno reso possibile non solo questo ritorno, ma anche la costruzione di una visione culturale solida e strutturabile nel medio-lungo periodo.

È stata una grande festa del dialogo e dell’incontro tra generazioni, culture e linguaggi differenti. Abbiamo rimesso al centro l’impegno sociale nella programmazione culturale e la riscoperta di un senso di appartenenza plurale, mobile, imperfetto e per questo vivo.

I numeri raccontano molto: 9 eventi pubblici, un laboratorio didattico che costituirà caso di studio per una pubblicazione di ricerca;

1800 spettatori complessivi, provenienti anche da fuori provincia, 250 studenti delle scuole primarie coinvolti attivamente;

oltre 100 uscite stampa, 15 passaggi televisivi, 448.000 utenti raggiunti sui social di Meta, 1.800.000 visualizzazioni, più di 4.000 interazioni e 45.000 visualizzazioni di reel.

Un pubblico davvero trasversale, segno che il Festival ha saputo parlare a tutti e generare confronto autentico. Ora si guarda avanti, con idee chiare e orizzonti aperti anche agli spazi urbani più marginali».

Uno spazio culturale vivo e condiviso.

Il Festival della Letteratura Mediterranea conferma così la sua vocazione di laboratorio di pensiero e azione culturale, capace di far dialogare esperienze, generazioni e territori diversi.

Una sfida raccolta e vinta, che guarda al futuro con radici ben salde nella comunità e con uno sguardo aperto sul mondo.

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