di Anna Landolfi.
Vino e cultura del territorio della Puglia millenaria.
La storia della vite è legata alla cultura dell’uomo. La coltura della vite, cammina con la storia degli uomini.
Coltivata in tutto il pianeta, dalle pianure alle aspre alture montane, dai terrazzamenti ricavati dalle erte pendici, alle lingue di terra lambite dal mare, la vite compare negli scritti sacri fin’anche nei poemi omerici.
Alla tavola di Eolo, circondato dai suoi figli, dei del vento, Ulisse fu accolto con calici di vino in segno di ospitalità.
Rosmunda, regina longobarda, costretta sposa al re Alboino, fu costretta a bere vino dal teschio di suo padre, re Cuminondo.
Al vino si accompagnavano i riti pagani in onore delle feste dedicate alla fruttuosa terra e Bacco si cingeva il capo di rami di vite (Caravaggio 1571-1610).
Alle nozze di Cana, Gesù tramutò l’acqua in vino, quando la madre,
Maria, invitata la matrimonio di due giovani umili sposi, disse, spiaciuta al figlio:
“Non hanno più vino…”.
Senza dimenticare che non perdiamo occasione di brindare le feste alzando calici di spumanti
prodotti in tutte le regioni italiane così come nelle campagne francesi,
spagnole o le calde terre greche o le sterminate pianure californiane.
Vino e cultura del territorio della Puglia millenaria.
Piacevolmente ospitati in un tour eno-gastronomico, ricco di eventi culturali e paesaggistici, siamo nel territorio carsico/calcareo a sud-ovest della Puglia tra i comuni di Casamassima-Conversano-Gioia.
Le Cantine Coppi, raccontano una storia che lega il territorio alla sua popolazione, alla quotidiana, faticosa vita contadina di una terra fertile e generosa che amata, dona frutti e futuro alle genti.
Tenute rilevate dal Sen. Antonio Coppi, condotte e curate dai suoi figli, qui di seguito ai lettori di Arti Libere, il feedback, che nel tempo è divenuto di rilevante interesse commerciale in tutta Europa.
Roberto Bianco, export-manager della
spiega con dettagliata fedeltà cronologica, la storia delle
Cantine Coppi.