Martedì 1° ottobre parte la stagione «Teatro Studio 2024-25» nell’Auditorium Vallisa di Bari della Compagnia Diaghilev.
Per l’apertura rinnova la tradizionale collaborazione con il festival Time Zones, per il quale dall’1 al 6 ottobre presenta il concerto letterario in due parti «Prima della filosofia» con Paolo Panaro, Francesco Lamacchia e il pianista Govinda Gari.
Anche quest’anno il cartellone, sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Bari, è caratterizzato da un forte impegno produttivo, con 10 spettacoli su 12 firmati dalla Compagnia Diaghilev.
5 nuove produzioni, a partire dal nuovo progetto dei due Premi Ubu, Mariano Dammacco e Serena Balivo, che dal 10 al 13 ottobre portano in scena «La morte ovvero il pranzo della domenica».
Il caso di via Lourcine
Dopo le recite baresi, «La morte ovvero il pranzo della domenica» proseguirà la tournée in tutta Italia, toccando, tra le tante città importanti, Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Palermo, Caserta, Taranto e Vercelli.
La morte, ovvero il pranzo della domenica
La stagione «Teatro Studio 2024-25» include complessivamente 150 recite, per uno sforzo organizzativo comprendente il coinvolgimento di molte professionalità pugliesi, avendo come punto di riferimento una figura di solida e matura esperienza come Paolo Panaro, che dal 17 ottobre al 3 novembre riprende «Il caso di via Lourcine» di Eugène Labiche.
Si rinnova l’attenzione per la ricerca sulla parola che si traduce in una valorizzazione del teatro d’attore e di regia.
La morte, ovvero il pranzo della domenica
Un filone nel quale dal 15 novembre al 1° dicembre s’inserisce «Trachinie» di Sofocle, anche questo un nuovo allestimento Diaghilev in coproduzione con l’associazione Gianni Santuccio, frutto della collaborazione tra personalità di riconosciuto talento come il regista Walter Pagliaro, l’attrice Micaela Esdra e lo scenografo Gianni Carluccio.
Trachinie
Dopo Dammacco è il turno del britannico Tristan Bernays, autore che dal 2 al 4 dicembre viene esplorato dalla Compagnia Malalingua con «Old Fools», testo del 2018 interpretato da Marianna de Pinto e Marco Grossi per la regia di Silvio Peroni.
Lungo viaggio verso la notte
Paolo Panaro tornerà con «La zia d’America» di Leonardo Sciascia dal 7 al 15 dicembre e con «La morte di Ivan Il’ic» di Lev Tolstoj dal 7 al 15 gennaio.
Poi presenterà, dal 17 gennaio al 26 febbraio, un’ulteriore esplorazione del repertorio di Pirandello con la farsa dai risvolti inquietanti «Il berretto a sonagli», altra nuova produzione Diaghilev.
Significativa, nel novero delle ospitalità, la presenza del Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia, che dal 27 febbraio al 1° marzo propone lo spettacolo su testi e disegni di Dino Buzzati «Poema a fumetti» per la regia e l’interpretazione di Paolo Valerio.
Old Fools
Altro debutto Diaghilev è rappresentato dal «Riccardo III» di Shakespeare per la regia di Giuseppe Marini, che in uno spettacolo impreziosito dalle scene e dai costumi di Pier Paolo Bisleri torna a confrontarsi con il Bardo attraverso una delle più lucide rappresentazioni del delirio di onnipotenza.
Lo spettacolo debutterà l’1 e 2 marzo al Teatro Piccinni, all’interno della stagione di prosa del Comune di Bari e del Teatro Pubblico Pugliese.
Poema a fumetti
Poi andrà in scena dal 4 marzo al 3 aprile in Vallisa, dove subito dopo, dal 5 al 18 aprile, Marini riprenderà il fortunato allestimento del capolavoro di Eugene O’Neil «Lungo viaggio verso la notte».
Riccardo III
Chiusura di stagione ancora con una nuova produzione Diaghilev, «Letteratura», omaggio ad Arthur Schnitzler diretto da Paolo Panaro e da lui stesso interpretato con Carla Guido e Francesco Lamacchia.
Trachinie
La programmazione verrà completata da una serie di spettacoli riservati al mondo dell’infanzia affidati all’esperienza e competenza della Compagnia Granteatrino diretta da Paolo Comentale.