di Antonio Pasquale.
Non è assolutamente passata inosservata la grinta e la rilevanza dell’esecuzione canora e di grande personalità dell’artista Marcella Bella nel Festival appena concluso.
La kermesse canora ha davvero reso uno specchio veritiero del nostro Paese e della capacità di contemperare stili, esigenze, presenze sceniche e testi compositi, ma ciascuna interpretazione si è incastonata con duttilità nel progetto artistico sanremese 2025.
L’artista Marcella merita – a mio parere – un plauso particolare, per aver portato in scena un progetto musicale forte come il vento, versatile, non melodico, frutto di anni di studio e ricerca di uno stile più contemporaneo e al passo con i tempi, in cui la personalità decisa e volitiva dell’interprete è emersa con distinzione.
Mi ha notevolmente interessato come la stessa Marcella abbia spiegato domenica 16 febbraio nel corso della diretta sanremese della nota trasmissione RAI Domenica in – che sarebbe stato più semplice e congeniale alla sua radicata formazione melodica, presentare un brano più tradizionale e nello stile dei grandi successi dell’artista siciliana come Montagne verdi, Io, domani, L’ultima poesia, Sole che nasce, sole che muore, Nessuno mai, Nell’aria, Nel mio cielo puro, solo per citarne alcuni.
L’artista invece ha da tempo intrapreso una nuova progettualità, che incontra le nuove tendenze musicali, con grande capacità di sperimentazione, dopo una lunga e solida carriera come interprete di brani dalla grande cura testuale e musicalità, resa indissolubile dal legame vitale e artistico con il Maestro, cantautore e paroliere, Gianni Bella, fratello dell’artista.
Marcella ha dichiarato domenica stessa di dover conquistare ora dopo diciotto anni di assenza dal Festival (l’ultima partecipazione risale infatti al 2007 in coppia con Gianni Bella, con il brano Forever), il suo pubblico, con cui ha sempre avuto un rapporto di stima e grande generosità reciproca.
Una lezione di grande umiltà e propria di un’artista come Marcella, che consapevole della sua prorompente disinvoltura, della propria personalità e ricerca musicale, prosegue il suo percorso di sperimentazione.
Noi restiamo in attesa delle evoluzioni, riconoscendo la schiettezza delle affermazioni dell’interprete, che ha presentato un brano orecchiabile e al contempo potente, efficace ed accurato.
Il senso della presenza di artisti come Marcella al Festival di Sanremo 2025 è necessario per dare fattivamente l’impronta di una manifestazione canora e di spettacolo completa ed in cui ci si possa riconoscere chiunque.
Un plauso speciale e ben motivato per Marcella Bella, con l’auspicio che tale argomentazione possa in quale modo giungerle schietta, con la stessa autenticità con cui si presenta al suo pubblico.
Antonio Pasquale.