di Anna Landolfi.
E’ errato considerare rivoluzionaria una corrente artistica che presenta nuovi linguaggi fuori dal comune senso sociale. Una comunità non ha bisogno di essere disgregata solo perchè un artista vìola le regole del vivere quotidiano.
La trasgressione non sempre è rivoluzione. Anzi, spesso, molto spesso, è solo spettacolo, esibizionismo, narcisismo, tutti aspetti senza contenuti: scatole vuote.
I Rhomanife sono rivoluzionari di una cultura mistica. Questa è la mutazione artistica della band barese. Una riforma di un genere musicale originario della Giamaica, terra dalle profonde radici spirituali che con la musica canta l’amore per un Divino.
Nulla di stravolgente. Semmai operazione artistica coraggiosa, perchè nel dilagante vuoto musicale che imperversa sulle piazze delle nostre città, i Rhomanife sono la bandiera di pace universale e equilibrio interiore.
Quella che segue è l’intervista realizzata con i fondatori della band: Gianni Somma e Pino Di Taranto, i RHOMANIFE.
Una formazione storicizzata nel corso degli anni. Suppongo un percorso colmo di difficoltà e forse, anche di scetticismo artistico per chi come i Rhomanife, avevano una “fede” culturale espressa con la musica. Quei primi anni? Li ricorda?
I Rhomanife si formano nel 1985, avevamo un unico obiettivo, diffondere un messaggio d’amore che mancava e che era necessario alla società.
Per seguire questo traguardo non potevamo associarci con il sistema, che era il principale responsabile e fattore di questa mancanza d’amore, siamo rimasti sempre indipendenti, altrimenti non ci avrebbero fatto cantare le nostre canzoni che riempiono i vuoti del cuore ed hanno una forza spirituale…
Ad esempio, una volta firmammo un contratto con un produttore ed una casa discografica mondiale, quando disse che dovevamo cambiare i testi con parole più commerciali, senza senso e senza messaggio d’amore, dopo un giorno andammo da un avvocato per rescindere il contratto.
Per le prime difficoltà incontrate quando decidemmo di formare la band, non avevamo gli strumenti, andammo a lavorare come camerieri in un ristorante di lusso per comprarli.
Quante risate, non si può descrivere, ma riuscimmo a comprare gli strumenti, si può fare un film…
Di fronte alla tanto ipocrita “cultura” della musica, quella spocchiosa e snob canzonetta dal ritornello sotto la doccia, cosa vi ha spinto a continuare?
Se avessimo fatto i brani del sistema, non saremmo rimasti in vita come band. La musica sta deteriorando a passo con la malvagità della società, guidata da capi religiosi e capi politici senza amore che hanno lasciato la via del Signore per seguire la strada della perdizione, corruzione e del male.
Abbiamo continuato solo per la fede nel Signore, rinunciando a fama, beni ed a soldi sapendo e riconoscendo che è tutto vanità. Chi segue le cose del mondo rimarrà come con un pugno di mosche in mano.
Una frase che mi ha molto colpita: “…mutando la pelle in un viaggio che dall’antico rock ci ha condotti ai ritmi reggae…”. I pionieri del rock non erano ben visti dalla borghesia bigotta e il reggae ha una profonda spiritualità poco affine al consumismo di massa. Il rischio di un percorso artistico non era certo. Una dose di coraggio o di sfida?
Abbiamo lasciato la musica rock e siamo passati alla musica reggae perchè era più comunicativa, spirituale ed a tempo con i battiti del cuore… Mentre altri generi musicali estremi necessitano assunzione enorme di droghe ed alcool per stare a livello con la velocità delle battute e dei beat.
“Messaggio di fede”: emozionano queste poche parole. Come la percepiamo? Con le note? Con le parole?
Il messaggio di fede viene diffuso con un mix di fattori, come la musica, le parole, i fatti, i comportamenti, i gesti… parte dallo spirito e non si può fingere o recitare. E’ tutta verità, la fede viene dall’udire la parola di Dio.
I Rhomanife sono una band ben composta e il primo impatto è la vostra “unione”. Da questa immagine comincia il messaggio di fede?
Si i componenti fanno parte della band da tanti anni, l’unione è spirituale e tutti con la passione per la musica.
I Rhomanife hanno una concezione universale di un’umanità senza barriere. Direi che è il messaggio più profondo che la vostra formazione ci trasmette. Oltre tutto questo, c’è solo il Cielo. In qualsiasi forma si possa considerarLo. Trent’anni di vostre produzioni. Trent’anni di “lotta” culturale con la musica. La genesi della formazione è quella di oggi?
Dopo tanti anni di musica e più di 2500 eventi live, continuiamo a diffondere questo messaggio d’amore universale che viene dal Cielo, non ci pesa, anzi ne siamo fieri e come è scritto il Signore ci da nuove forze e ci ringiovanisce di giorno in giorno come l’aquila.
Testi, musiche, scelte artistiche… Sono ruoli preposti o decisioni a tavolino con il parere di tutti?
Testi, musiche, scelte artistiche, sono tutte ispirate spiritualmente. Infatti è meglio pregare il Signore che ci riempie di ispirazione e ci supporta, invece di agire con le nostre forze e con i nostri pensieri. Tutte le cose, le doti, gli eventi, le storie, la musica, vengono da Dio.
Tour in Europa. Il “raggae del Sud”. La Puglia, regione di “contaminazioni” culturali e artistiche di popoli che approdavano sulla costa. Io sono di Perugia e l’Umbria è sempre stata una regione piuttosto “chiusa” alle “contaminazioni” culturali. Certo è la sua geografia. Ma la Puglia, il mare, la Grecia. I Rhomanife diventano testimoni di millenaria arte degli uomini. I vostri concerti: una bella responsabilità rappresentare tanta storia che racchiude fede, amore, tradizioni, leggende di altri popoli, le pare? Credo che possa definirla fratellanza e i Rhomanife sono stati precursori ben trent’anni fa di questo concetto di unità sociale.
La band si è esibita in tante nazioni e città, anche in: Spagna, Malta, Italia, Ungheria, Albania, Svizzera, due tour in Rep.Ceca e 2 tour in Grecia.
Ovunque si è andati hanno accolto alla grande noi ed il nostro messaggio d’amore. La musica del Signore produce gioia e fratellanza, ma non in modo ipocrita.
Al di là delle convenzioni e dei luoghi comuni, al di là delle greggi umane che seguono stupidi ideologie, sa cos’ è che mi spaventa? La viltà. I Rhomanife sono coraggiosi. Guerrieri di pace. Mi incoraggi: e se fossero utopie queste “lotte” culturali?
Tutte queste guerre e contese che si stanno formando si combattono con l’amore non con un’altra guerra. La guerra di pace non esiste. Non con la violenza si risolve la situazione attuale.
Sta scritto nella parola di Dio: ”La vostra lotta non è contro carne e sangue ma con gli spiriti malvagi dell’aria” oppure dice che noi staremo fermi ed il Signore metterà tutti i nemici sotto i piedi.
Non bisogna prendere parte alle cose malvagie del mondo perchè si avrà la ricompensa per tutte le opere di bene o di male…
Il prossimo futuro dei Rhomanife. Ci anticipa dove potervi ascoltare e dove?
Nonostante ci sia il monopolio nella musica da parte del sistema, i Rhomanife continueranno a suonare ed a diffondere il messaggio d’amore in tutto il mondo.
Prossimamente stiamo organizzando tour di concerti in Italia ed all’estero… Segui la band dal vivo ed anche sui social dove comunichiamo gli eventi. I Rhomanife sempre in amore per te.
Genialità spontanea. Istintiva, naturale. Niente sovrastrutture inutili o effetti speciali. Un solo fine: suonare l’amore a Dio.
I RHOMANIFE, cantano il Signore e allontaniamoci dall’effimero immaginario che per avere successo siano indispensabili trucco e parrucco: le anime non hanno bisogno di maschere.
E’ necessario citare tutti i componenti: Gianni Somma (voce e chitarra), Pino Di Taranto (basso), Filomena De Leo (voce), Antonella Lacasella (voce), Carlo Ragno (chitarra), Federico Ancona (tastiere) e Francesco Bartoli (batteria).
Anna Landolfi