mercoledì, 18 Dicembre, 2024 11:53:07 PM

BARI – “L’altro Dante dì” di Trifone Gargano

Come ho già scritto, il 25 marzo appena trascorso è stato l’anno in cui il «Dante dì» ha avuto la sua più viva effervescenza, con tantissime iniziative, in tutta Italia.

Giornata festiva voluta dal Parlamento italiano, a partire dal marzo del 2021, come occasione preziosa per celebrare il poeta, ma, soprattutto, per rileggere collettivamente la Divina Commedia, e trarne elementi di riflessione intorno alle nostre radici, ma anche intorno al nostro oggi, e al nostro domani.

Questo è, infatti, il valore di un autentico Classico, riuscire a parlare anche a distanza di secoli (e secoli), per fornire risposte di senso.

Quando si festeggia leggendo un Autore, una data vale l’altra. Ecco perché, per onore di verità, chiarisco che il mondo degli studiosi di Dante si divide, sostanzialmente, in due, allorquando essi  affrontano la questione della (presumibile) data di inizio del viaggio dantesco nell’aldilà.

È stato, infatti, in base a tale (presumibile) data di inizio del viaggio di Dante, che il Parlamento, consultati gli studiosi, ha individuato nella giornata del 25 marzo la data annuale del «Dante dì».

Com’è noto, di Dante Alighieri, l’unica data certa a noi nota è quella della sua morte, avvenuta a Ravenna nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321, per complicazioni da febbre malarica.

Dante era nato nel 1265, in un giorno non precisato, tra il mese di maggio e il mese di giugno, sotto il segno dei Gemelli, come Dante stesso scrive (sia pur velatamente) nel canto XXII del Paradiso:

[…], in quant’io vidi ‘l segno

che segue il Tauro e fui dentro da esso (vv. 110-111)

[…quanto mi apparve il segno zodiacale,

che segue quello del Toro (cioè, la costellazione dei Gemelli), e subito vi fui dentro]

Per aggiungere, qualche verso più sotto, al verso 117, che sotto tale segno (quello dei Gemelli) egli respirò per la prima volta l’aria di Toscana:

quand’io senti’ di prima l’aere tosco

Per quanto riguarda l’inizio del viaggio nell’aldilà, da parte del poeta, il primo gruppo degli studiosi danteschi ritiene di fissarne l’inizio il giorno 25 marzo (del 1300), venerdì santo.

L’altro gruppo degli studiosi, invece, fissa quella data per il giorno 7 aprile, sempre di venerdì santo, poiché, da approfondimenti fatti, in quell’anno, il 1300 appunto, la Pasqua si celebrò nel mese di aprile.

Esattamente come quest’anno 2023, con perfetta coincidenza per il giorno del venerdì santo, che cade, anche quest’anno, il 7 aprile.

“L’altro Dante dì” di Trifone Gargano

 

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