giovedì, 26 Dicembre, 2024 9:41:05 AM

BARI – Lucio Dalla, oltre l’autore

Tutto continueremo a scrivere di Lucio Dalla. Perché non tutto è stato ancora scritto. E’ tantissima la storia artistica di Dalla perché è molta la sua curiosità di artista.

Cantante non facilmente identificabile con la cultura jazz o pop, compositore, musicista, autore…

La sua carriera non è stata di ricerca ma di produzioni.

Dalla non cercava, ma studiava e componeva le caratteristiche musicali delle composizioni jazz, suo primo e approfondito amore per la musica.

Agli esordi (1960), si “muove” nella formazione Second Roman New Orleans Jazz Band, esattamente con il gruppo i “Flipper”. Clarinettista, fisarmonicista.

Le sue doti artistiche si evidenziano nella poesia. Seguito da Gino Paoli, partner di successo con Gianni Morandi nelle famose “sfide” canore da Cantagiro e Canzonissima, le sue canzoni si personalizzano sempre più dedicandosi con testi che esprimono emozioni e disagi umani.

Diventa un cantastorie di sentimenti. Racconta con nostalgia, gli uomini e le donne dai vissuti di vite emarginate, vite diverse, vite convinte di quanto essere unici sia peculiarità di ognuno.

Le canzoni di Lucio Dalla restano nella memoria. C’è una straordinaria partecipazione ad una trasmissione televisiva, in cui Dalla si esprime con Gegè Telesforo, polistrumentista, cantante e conduttore televisivo, in una performance “inventata”: un virtuosissimo scat.

 Forse non tutti ricordiamo gli esordi di Dalla col jazz. Lucio Dalla conosceva l’arte della improvvisazione vocale, lo scat.

Difficilissima co-partecipazione con gli strumenti, in cui le voci, non assumono significati logici. Esse diventano strumenti, parodiando i suoni emessi dalle trombe, dai sax con difficilissime esecuzioni canore inventate al momento.

Lo scat è spesso introdotto nei concerti live. Un gioco canoro in un momento di pausa canora, che coinvolge ritmicamente il pubblico e i cantanti stessi, passandosi la “parola” senza nessun precedente accordo musicale.

Distrugge il linguaggio convenzionale, lo rielabora sono suoni onomatopeici, a volte quasi sberleffi, ma che nel contesto dell’esecuzione, hanno equilibrio sonoro e armonico. Dalla aveva una padronanza della voce tanto da poterla modulare a piacere, salendo e scendendo le scale armoniche.

Con questa unicità artistica, proponiamo, il video della trasmissione DOC del 1989, con Gegè Telesforo.

Buona visione.

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