RAGAZZI INVISIBILI
Una piccola storia d’amore

CAPITOLO III
Finalmente arrivò il giorno del nuovo incontro. Il libro raccontava di un gruppo di amici partiti per una crociera in barca a vela, e naufragati su una isola deserta, costretti a lavorare insieme per sopravvivere senza l’ausilio della tecnologia.
Uno di loro però aveva litigato con il resto del gruppo perché il suo individualismo lo rendeva egoista e incapace di comprendere le ragioni degli altri.
Quando però si era separato, convinto di essere il migliore, si era ferito accidentalmente ed era stato costretto a ritornare dai suoi amici, che lo avevano riaccolto fra loro.
A Lucrezia piaceva molto il racconto perché c’erano diversi spunti di riflessione. Riteneva che il lavoro di squadra fosse importante per risolvere i problemi della vita, ma entrò in contrasto con Lorenzo.
Il ragazzo sosteneva che ogni individuo in possesso di una forte personalità avesse in sé le qualità per sopravvivere senza bisogno del sostegno degli altri.
La discussione fra i due diventò sempre più accesa tanto che la ragazza ad un certo punto arrivò ad urlargli: “Tu non capisci l’amicizia, sei solo un egoista!”.
Lorenzo, punto sul vivo, rispose con rabbia: “Sei una illusa, la vera amicizia non esiste” – “Allora perché l’hanno riaccolto?” disse lei – “E’ pura e semplice convenienza, è una persona intelligente e abile che serve per la sopravvivenza del gruppo”.
Qui ci fu un attimo di silenzio carico di tensione. Lucrezia si alzò di impulso dalla sedia, corse in bagno e si asciugò le lacrime che non riusciva a trattenere per la rabbia.
In quel momento lo odiava, lei credeva ancora nella amicizia vera, così come credeva ancora nell’amore vero.
Desiderava tanto queste cose con tutta la sua anima e non capiva come Lorenzo potesse non crederci. Dopo alcuni minuti, riacquistata un poco di calma, passato il rossore che l’aveva spinta ad allontanarsi dalla sala, ritornò al proprio posto e si sedette.
Gli altri stavano parlando tranquillamente fra loro, sembrava che non fosse accaduto nulla.
La ragazza cercava di non guardare Lorenzo per non dargli alcuna soddisfazione, ma con la coda dell’occhio si accorse che lui si era seduto in disparte ed era assorto nei suoi pensieri.
Dopo poco la riunione terminò e tutti tornarono a casa. Nella calma della sera Lucrezia, mentre camminava per la strada silenziosa, nella calda atmosfera estiva, ripensava alla forte emozione provata e non capiva perché si fosse arrabbiata tanto.
Dopotutto si stava parlando di letteratura e non era la prima volta che le capitava che qualcuno non fosse d’accordo con lei sul tema dell’amicizia.
Assorta nei suoi pensieri non si accorse di essere già arrivata a casa. I suoi familiari avevano finito di cenare ed erano seduti sul divano, presi dal loro quiz televisivo preferito e quasi non si accorsero che la ragazza, invece di dirigersi in cucina per mangiare, se ne era andata diritta verso la sua camera.
Fine capitolo III
In copertina: Amedeo Modigliani (1884-1920) – Ritratto di giovane donna
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