di Gianni Pantaleo.
Ci sono terre segnate dalla storia, che nel tempo restano ancorate ad un passato che ne identifica la loro presenza. Terre carsiche, terre arse, terre che si estendono su un territorio vasto tra mare e pianura.
Climi temperati, le danno quella sensazione di quiete che per gran parte dell’anno, permette di ritrovare quella sensazione di quiete che rigenera quello stato d’animo che perdiamo durante il frenetico vivere quoridiano tra i caos delle città.
Non sarà campanilismo il servizio con il quale ci porremo. Nè daremo adito a comparazioni tra le altre splendide terre del nostro territorio. Lontani dal creare dissidi o dissapori di comune provincialismo. Il sole, splende in ogni luogo e il cielo ha le stesse stelle ovunque.
C’è una terra che per sua natura, ospita e accoglie con quella pacatezza che ti sorprende e questo è un atto di consapevolezza per lo “straniero” che disarma quella diffidenza con la quale sei “accolto” sapendo di non essere di quella stessa comunità: è l’altra Puglia, quella che silenziosa e tranquilla, ti apre la porta di casa solo per dire “Sei il benvenuto”.
Un tempo le terre isolate, erano ben disposte ad accogliere lo straniero. L’isolamento e il confrontarsi con i propri simili, impediva la crescita stessa di una comunità e le “orde” dei guerrieri oltremare che invadevano le coste, si fermavano di fronte alle popolazioni autoctone ingenue e dal tempemento benevolo, increduli da tanta codardìa.
Boschi e macchia mediterranea circondano estensioni di vigne e mandorleti. Le genti, pazienti, hanno da millenni strappato risorse alla terra.
La geografia stessa del territorio, favorisce la pastorizia e nonostante l’acerba terra, l’uomo ricava benessere per la sopravvivenza.
Il tempo scorre e quegli uomini e quelle donne, conservano quella ingenua e benevola disponibilità che tutt’oggi, semina e raccoglie i frutti della sua indole bonaria. Ieri come oggi…“Sei il benvenuto”.
Tra le storiche dimore del territorio, Gemma Carone, testimone di quest’accoglienza, apre le porte di casa, di una struttura di accoglienza, in una delle terre meglio tutelate sia come partimonio storico (siamo tra le antiche mura di Egnatia) che paesaggistico.
Curata e gestita per il benessere dell’ospite, Antico Ulivo, tra le terre di Monopoli e Castellana Grotte, si prefigge di accogliere lo “straniero” con il solo scopo di far sì che percepisca di essere in una “dimora” che è la casa che desidererebbe, quella della serenità che nelle nostre case, forse si è nascosta negli spazi angusti colme di ansie, confusione, di tante cose da fare che invadono il nostro quotidiano tra il lavoro, la fretta, il tempo, la corsa, il cellulare, il bip degli innumerevoli messaggini che invadono l’attenzione durante la palestra, il corso di nuoto, il corso di musica…l’attesa del semaforo verde, il bus, il monopattino nel caos cittadino… WOW!
Aperta la porta, entri in uno spazio di silenzio. Un altro silenzio, quello del rumore delle foglie mosse dal vento, dell’acqua che sgorga, dei cinguettii della numerosissima fauna che “abita” da sempre quella natura.
Ti accorgi che nell’assolato tranquillo giorno del tuo riposo, una lucertola curiosa ti osserva dal muretto a secco perchè “l’intruso” sei tu.
Tornando per la tua dimora, un geco abbarbicato alle bianchissime mura delle stanze, sta lì fermo perchè aspetta che tramonti il sole per migrare da una parete all’altra.
…e non disturba il frinìo dei grilli che altro non fanno che accompagnarti nel sonno che meriti.
Gianni Pantaleo.
Le foto sono per gentile concessione di Vito Aquilino.
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