La scena pianistica meridionale, comprese alcune eccellenze del movimento pugliese ormai lanciate anche all’estero, è al centro della quattordicesima edizione del Festival «Fausto Zadra» diretto a Corato da Filippo Balducci con l’organizzazione dell’omonima associazione musicale, il sostegno del Comune di Corato e della Fondazione Vincenzo Casillo, di alcuni sponsor (primo fra tutti il pastificio Granoro) e la collaborazione del Conservatorio Piccinni di Bari.
La manifestazione, che dal 6 al 15 settembre si svolgerà alle ore 20.30 nel Chiostro del Municipio nell’ambito della rassegna estiva del Comune «Sei la mia città», prevede un focus musicale identitario dentro il quadro internazionale nel quale si muovono gli ospiti di quest’anno.
Danilo Blaiotta. Ph. Federica Di Benedetto
Il primo artista che il pubblico ascolterà il 6 settembre è un grande talento del piano jazz, il calabrese (trapiantato a Roma) Danilo Blaiotta, che nel recital «Paris in blue» non improvviserà sugli standard americani, bensì sul repertorio di Maurice Ravel, compositore influenzato non poco dall’amico George Gershwin, il più «bluesy» dei compositori classici.
Serena Valluzzi
La pattuglia dei pugliesi avrà come portabandiera Serena Valluzzi, che il 7 settembre viaggerà «Un passo oltre i Pirenei» sulle note di Gabriel Fauré (scomparso cento anni fa), Claude Debussy, Dèodat de Séverac e Isaac Albéniz.
Maurizio Zaccaria
L’8 settembre è previsto un omaggio a Beethoven con l’esecuzione, a duecento anni dalla prima, della Nona Sinfonia nella versione per pianoforte a quattro mani, cui daranno vita un altro interprete pugliese di grande valore, Maurizio Zaccaria, e il musicista abruzzese di origini persiane Alessandro Deljavan, la mattina seguente impegnato in veste di docente nella prima delle due brevi masterclass della manifestazione.
Alessandro Deljavan. Ph. Luca Centola
Con Fauré cento anni fa se ne andavano anche Busoni e Puccini, che il Festival ha scelto di celebrare non con repertori monografici, bensì con omaggi all’interno di programmi articolati, esattamente come accadrà il 9 settembre con Roberto De Leonardis, il quale, accanto a pagine di Mozart e Liszt, non solo proporrà una versione di Busoni di un Corale di Bach, ma anche due parafrasi su «La Boheme» e «Tosca» del compositore Èmile Tavan, creazioni in cui il pianoforte canta e sostiene il suo stesso canto, come se fosse un’orchestra, per poi sbizzarrirsi in virtuosismi tipici degli ottantotto tasti.
Roberto De Leonardis
Autori poco ascoltati come Joseph Horovitz e Adolf Schreiner, eseguiti accanto a celebri canzoni napoletane e arie di Puccini, rappresenteranno la spina dorsale del concerto cui darà vita l’11 settembre il Trio Felix composto da Marilena Gaudio (soprano), Giacomo Piepoli (clarinetto) e Flavio Peconio (pianoforte).
Ancora pianoforte a quattro mani è previsto il 13 settembre con Stefania Argentieri e Giuseppe Campagnola, prima che il 14 settembre il festival accenda i riflettori su un astro nascente del violino, la molfettese Maria Serena Salvemini, medaglia d’oro con onore all’International Music Competition di Vienna e prima classificata al Concorso di Mosca, di scena a Corato in duo con il pianista Pietro Laera in un programma comprendente musiche di Franck, Massenet, Wieniawski, Fauré e Saint-Saëns.
Maria Serena Salvemini e Pietro Laera
Tra i grandi esponenti del movimento pianistico pugliese c’è Pasquale Iannone, una carriera internazionale costellata da esibizioni nelle più importanti sale da concerto al mondo, Carnegie Hall di New York inclusa.
Iannone suonerà il 15 settembre pagine di Beethoven, Chopin e Rachmaninov e il giorno seguente sarà protagonista della seconda masterclass del festival.
Luca Cianciotta
L’anno scorso le lezioni di perfezionamento vennero tenute da Daniel Rivera e videro brillare il giovane Luca Cianciotta, allievo del Conservatorio Piccinni che il 5 ottobre aprirà la coda autunnale del Festival Zadra nella Sala Verde del Municipio.
Paolo Francese
Il 6 ottobre sarà di scena per l’appuntamento di chiusura il pianista salernitano Paolo Francese con un omaggio a Busoni incastonato dentro un programma comprendente musiche di Scarlatti, Schumann e Rachmaninov.