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Milano – Uscito il nuovo album di Alessia Martegiani

Ispirato dai racconti de “Le cosmicomiche” di Calvino, il disco dell’artista abruzzese include dieci brani originali e presenta molteplici sonorità. 
Seppur contaminate da diversi generi musicali, le canzoni mantengono una precisa coerenza stilistica.

Uscito venerdì 25 ottobre, su tutte le piattaforme digitali, “La luna vista dalla luna, il nuovo album della cantante abruzzese Alessia Martegiani, una delle voci più originali e interessanti del panorama jazzistico italiano. 

Pubblicato dall’etichetta MusiCab – Musical Production, il disco include dieci brani originali e presenta molteplici sonorità.

Seppur contaminate da diversi generi musicali, le canzoni mantengono una precisa coerenza stilistica, sia nel sound acustico sia in quello processato con effetti timbrici e di editing.

Le dieci tracce, alla cui realizzazione hanno collaborato musicisti di primo piano della scena nazionale quali Massimiliano Coclite (pianoforte e cori), Fabrizio Mandolini (sassofono tenore, contralto e soprano), Pietro Pancella (contrabbasso, basso elettrico, elettronica), Bruno Marcozzi (batteria e percussioni) e Ivan D’Antonio (cori e sound engineer), sono supportate da sfondi sonori improvvisati che, in alcuni momenti, rimandano alla ricerca del free jazz.

Altre volte, invece, le influenze compositive sono riconducibili alla chanson francese, alla bossanova e allo choro.

Ma non mancano neppure momenti estemporanei dove la ricerca del suono, del fraseggio e dello spazio viaggia nella direzione di una musica, per così dire, ancestrale.

Alessia Martegiani

L’artista descrive così il nuovo lavoro discografico, registrato live nella sua abitazione: «Il progetto nasce come tentativo di superare una fase di forzata solitudine, dovuta al lockdown, addii e perdite.

In quel periodo ho ripreso in mano, con rinnovata partecipazione emotiva, “Le cosmicomiche” di Italo Calvino e ho cominciato a scrivere musica che risuonasse in me come i racconti che stavo leggendo.

Ho voluto così raccontare storie che parlassero di mondi e memorie possibili, di luoghi per nascondersi e rinascere.

Ho deciso di registrare tutto a casa mia per godere della giusta intimità e per restare ancorati ad un senso di autenticità, non avendo la possibilità di ritoccare, risuonare e rieditare».

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