Fuochi d’artificio! Difficile compararla ad altro: un fuoco d’artifico. Lo sparo, insomma.
Tiene testa per oltre 60 minuti a circa ducento teste affamate di buonumore. Ventagli, fazzoletti, fari, faretti e risa, tante risate in una delle sere d’estate meglio vissute da un pubblico che la ama: Antonella Genga.
Poco tempo fa, le chiesi, auspicandomi una immediata messa in scena di un suo monologo, quando lo avremmo visto.
E ieri, 14 luglio (40° e 80% di umidità), si è spesa con tutta se stessa in “Taglia, taglia, intime storie che nessuno deve sapere e…che tutti sapranno” con fatti, racconti, canti e tanta gestualità carpita dalla ingenuità di personaggi che lei, attrice dell’anima di una popolazione femminile, caratterizza con la più genuina spontaneità espressiva della donna tipica: la comare, la portinaia, la vedova, l’operaia frustrata e tutte amabilmente rappresentate con umorismo schietto, bonaccione, mai sgarbato.
E’ stata la serata del piacere. La serata delle tarantelle. Quei canti della terra di Puglia, che Antonella Genga, ha rappresentato e cantato con assoluta enfasi spirituale.
Quei canti e quei tempi musicali di un legame con la propria terra. A buon dire, Antonella Genga, risorsa artistica al pari delle grandi mattatrici della storia del teatro dalla Valeri di ieri, alla Mannino di oggi, attraversando per la Valori e finire alla Melato.
Ognuna con il proprio lessico, ognuna con la propria influenza territoriale: la milanese, la napoletana, la bolognese…la barese.
E’ troppo? Macchè! Se pensate che lì, sul palcoscenico di Sensorya, spazio verde che ospita gli eventi del piacere della sana risata, due grandi voci contemporanee si sarebbero ben sostenute con le proprie caratteristiche artistiche delle proprie origini, bè, anche le foglie dell’immenso parco di Sensorya, avrebbero applaudito: due stelle insieme: Antonella Genga al pari di una Teresa De Sio. Due voci, stesso timbro, stesso vibrato.
Simili tra loro, diversissime tra loro, ma con il comune senso dell’appartenenza ad una terra.
Testi, musiche, autori e regia: si vuole bene a quest’attrice che tanto si dà al pubblico e tanto riceve dal pubblico perchè si riconosce in lei.
E’ l’ovvio della genuinità, perchè Antonella Genga è figlia di questa terra.