di Gianni Pantaleo.
E’ un ascolto elegante l’album “Cores da lua” di Roberta Piccirillo e Giovanni Guaccero. Si riconosce uno studio e un’interpretazione approfondita del sound di una terra ricca di sentimenti: il Brasile.
Una ricerca maturata certamente nel tempo. Roberta Piccirillo non canta: interpreta l’alma nostalgica del Brasile e le radici romantiche di un popolo che vive un quotidiano connesso con i valori naturali.
Roberta Piccirillo
Le sue origini, il territorio, i miti. E’ luogo comune pensare un popolo di allegria e colori. E’ riduttivo il turismo del carnevale. Ma molto di più è l’anima della gente. Quel sospiro melanconico che canta la nostalgia e la passione.
Giovanni Guaccero
Omaggio alla poesia di Luìs Elòi, la Piccirillo le dà voce e queste sensazioni diventano dialoghi con il pianoforte, il sax, la musica stessa. La voce che lascia spazio alle note. Una trasposizione “cinematografica” fatta di suoni.
Si può fare a meno delle immagini. Esse sono “rappresentate” dal sound sussurrato della Piccirillo e dal solo strumento nella composizione corale di tutto il brano eseguito dai musicisti, rendendo l’ascolto di gradevoli attenzioni.
I tempi di samba non sono chiassosi. Non sono fragorosi e i brani sono quieti anche con il ritmo interconnesso tra musicisti e cantante. Calore e colore di un sonno dolce del miele su spiagge silenziose di notti di luna carioca.
Gianni Pantaleo.