venerdì, 5 Dicembre, 2025 10:28:35 AM

Roma – Simone Agrò Primo Ballerino del Teatro dell’Opera

di Ermanno Romanelli.

“E voi cantate, suonate e ballate, Veneri e Amori”, direbbe, un filino travisato, il Poeta, perché un gran bel giorno è arrivato.

Venerdì 24 ottobre, al Teatro Costanzi, sede dell’Opera di Roma, una festa di coriandoli, al termine della ‘prima’ del balletto “Marco Spada”, ha celebrato la nomina di Simone Agrò a Primo Ballerino del Teatro dell’Opera di Roma.

Simone Agrò

Nel suo piccolo, il fatto è davvero grande: segnala la rinnovata vitalità sia della compagnia romana sia della scena di danza italiana, che ancora una volta pesca e trova nel profondo Sud i suoi talenti migliori.

Agrò è stato incoronato dal sovrintendente Francesco Giambrone, su proposta della direttrice del Corpo di Ballo, Eleonora Abbagnato.

Bisognerà ricordare che “Marco Spada”, balletto-pantomima in tre atti e sei scene, è rappresentato per la prima volta, con il titolo originale “Marco Spada ou La fille du bandit”, da Joseph Mazillier su musiche di Daniel-François-Esprit Auber, libretto di Eugène Scribe, presso l’Academie Royale de Danse et Musique (attualmente Opéra di Parigi), il 1° aprile 1857.

Joseph Mazilier (1801-1868)

Malgrado la trama divertente, gioiosa, ricca di colpi di scena, con l’immancabile lieto fine, la coreografia elaborata e l’alto livello tecnico richiesto, ai solisti e al corpo di ballo, causarono la scomparsa del titolo dal grande repertorio per oltre un secolo.

Pierre Lacotte (1932-2023)

Nel 1981 Pierre Lacotte realizzò una ricostruzione del balletto per Rudolf Nureyev (Marco Spada), all’Opera di Roma.

Alla première presero parte anche le étoiles dell’Opéra di Parigi Ghislaine Thesmar (Angela) e Michaël Denard (Federici).

Pierre Lacotte ha creato poi una nuova versione del balletto per il Teatro Bolshoi. Joseph Mazilier, pseudonimo di Giulio Mazarini, ballerino e coreografo francese, fu creatore di molti ruoli principali di balletti classici dell’Ottocento: uno fra tutti James ne “La Sylphide”, con la leggendaria Maria Taglioni.

Maria Taglioni (1804-1884)

A Roma, tra i calorosi applausi del pubblico che aveva ammirato le vicende avventurose del brigante romano, nella ricostruzione dell’allestimento di Pierre Lacotte, con grande sorpresa da parte del pubblico, sono saliti sul palcoscenico il sovrintendente e la direttrice del ballo.

Emozione alle stelle per il danzatore siciliano, classe 1998, che, al termine della recita in cui aveva interpretato il ruolo di Federici, ha appreso la notizia del meritato riconoscimento.

«Il Corpo di Ballo del nostro Teatro rappresenta una delle eccellenze di cui andiamo più orgogliosi – ha dichiarato il sovrintendente Francesco Giambrone – e sono felice di vederlo crescere con tanto talento e tanta passione.

Questo importante riconoscimento a uno dei suoi componenti, al termine di una recita che ha riscosso uno straordinario successo, conferma i livelli di qualità raggiunti da tutti sotto la guida di Eleonora Abbagnato. Oggi è davvero una giornata di festa per tutto il nostro Teatro».

Eleonora Abbagnato

«Simone è un danzatore di una versatilità unica, in grado di esprimersi in interpretazioni intense tanto nel repertorio classico quanto nelle declinazioni più contemporanee del linguaggio coreografico – ha dichiarato Eleonora Abbagnato.

«È un talento cresciuto artisticamente al Teatro dell’Opera di Roma, dalla Scuola, dove si è diplomato con il massimo dei voti, fino alla Compagnia, dove è arrivato quando io ero già alla direzione.

Questo è un ulteriore motivo di orgoglio nel dare questa nomina. È un danzatore dalla grande passione, oltre che dotato di tecnica ed eleganza.

È una gioia sapere che giovani promesse della danza possono contare su una carriera come quella da lui intrapresa e possono crescere professionalmente in Italia».

Nato ad Agrigento, Simone Agrò a quattro anni (4 anni? Un poppante!) ha iniziato a studiare alla scuola Progetto danza delle sorelle LianaeDaniela Bartolomeo a Realmonte.

Piccola morale della favola: se in un comunello di 4000 anime, presso Agrigento, l’Italia trova, nel Sud più dimenticato e lontano, un fiore meraviglioso, destinato a sbocciare in modo tanto clamoroso, per talento, grazia, eleganza e charme, ciò significa che siamo ancora, malgrado tutto, un paese straordinario, dove non mancano mai i “regali” inattesi per la più grande Arte. 

Alessandro Molin

Notato dall’étoile Alessandro Molin, a dodici anni Agrò ha vinto una borsa di studio per la Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma.

Dopo essersi diplomato, nel 2017, con il massimo dei voti, è entrato a far parte del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera, guidato da Eleonora Abbagnato

Qui ha interpretato sin da subito ruoli da primo ballerino: Basilio in “Don Chisciotte”, Conrad ne “Il Corsaro”, Mercuzio in “Romeo e Giulietta”, Colas ne “La fille mal gardée”, l’idolo d’oro e il capo fachiro ne “La Bayadère”, l’Uccellino Azzurro ne “La bella addormentata”, Phoebus in “Notre-Dame de Paris”, il passo a due dei contadini in “Giselle”.

Versante balletto moderno, ha danzato in “Pink Floyd Ballet”, “In the Night”, “Suite en blanc”, “Bolero”, “Within the Golden Hour”, “Blanche Neige”, “Walking Mad”, “Glass Pieces”, “Manon”, titoli firmati dai più grandi coreografi del panorama nazionale e internazionale, ed ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. 

Ermanno Romanelli.

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