ARTI LIBERE© 2024 LE RECENSIONI
di Rita Bompadre.
“La prudente follia del riverbero emotivo”
con questa premurosa e significativa espressione trascritta nell’intestazione,
Raffaele Gatta spiega il suo romanzo
“L’odore del caffè amaro” (Robin Edizioni, 2013).
Si tratta di una raccolta di racconti articolata in un ordine di lettura di piccoli capitoli in cui lo strumento creativo della narrazione illumina la riflessione esistenziale, nell’effetto riflesso della condivisione sensibile intorno alle vicende della vita, alla superficie provvisoria delle emozioni.
Raffaele Gatta prende a pretesto l’occasione di assaporare il profumo del caffè, come metafora di estrazione culturale, dal sapore intimista e suggestivo, come elemento di complicità e di solidarietà nei confronti del vissuto quotidiano.
Come interpretazione del piacevole e catartico intervallo dalle difficoltà individuali e dall’insidioso sentore di tematiche importanti e universali come la disagevole precarietà del lavoro, il risvolto ambiguo e contraddittorio della morale, le vicissitudini speculative dell’etica.
Scopre, attraverso la consuetudine specifica e simbolica del senso antico e terapeutico del caffè, la magica connessione esplorativa degli incontri, l’affabile espressione di un’invitante peculiarità sociale.
Intuisce l’acceso desiderio della comunicabilità e l’interessante indagine intellettuale, nella strategia di affascinanti e coinvolgenti storie, nel consolidamento immersivo delle relazioni umane.
“L’odore del caffè amaro”
diffonde la gradevole e piacevole attrazione verso il destino dei personaggi,
assorbiti nella ritualità di un’occasione vitale
in cui la misura ipotecaria del tempo incrocia
la sua naturale agilità
e supera la vischiosità degli eventi.
Raffaele Gatta
Il profumo percepibile dei sentimenti circonda l’evoluzione della memoria emotiva, sprigiona la riservatezza della densità affettiva, dona a ogni contesto il sapore della speranza.
Raffaele Gatta utilizza l’accurata puntualità dei suoi pensieri e traduce l’essenzialità nella brevità di un’istantanea, ordina la specialità discorsiva di ogni assaggio introspettivo, con accattivante laconicità.
Giostra la sintesi di una sperimentazione linguistica caratterizzando l’avventura immaginativa nelle parole giuste, l’applicazione ermetica nei dettami provocanti del nondetto, il dettaglio evocativo della confidenza, nel rilievo fondamentale di ogni segreto.
Si interroga sull’integrazione dei personaggi
intorno alla promessa di abitare ogni nuovo giorno
in tutte le sue imprevedibili dinamiche,
nelle intenzioni della fiducia,
combattere le paure, fronteggiare l’ansia delle sconfitte,
proteggere l’incanto dell’amore,
nella coerenza filosofica delle esperienze.
Il libro analizza il legittimo intervallo di ogni passaggio della vita, accompagna il cammino del sogno, accoglie lo spostamento della luce, protegge il riscatto dei personaggi, nell’intento di rimuovere la deriva della solitudine.
Raffaele Gatta conduce la raffinata qualità metaletteraria
delle sue micronarrazioni nella struggente
e matura consapevolezza della realtà
in ogni palpabile e visibile contraccolpo.
Occupa il luogo intimo d’adozione della narrativa immediata, nella fulminea e impulsiva osservazione dell’ordinario, nella coraggiosa sfida per la determinata direzione nella corrente sinuosa del vivere.
Invita il lettore a considerare la fragilità umana della società contemporanea come la qualità straordinaria e necessaria all’ineluttabilità della legge di natura, nella scorrevolezza della comprensione dei punti di forza, quando la vulnerabilità delle sensazioni riceve in dono l’insospettabile meraviglia del cuore.
Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”