Di Anna Landolfi.
Fu con decreto dell’assemblea delle Nazioni Unite che si decise la data del 25 novembre per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una ricorrenza che coinvolge i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG di tutto il pianeta per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza sulle donne. Al di là dei comportamenti degli uomini ancora molto lontani dal “rispetto” dei diritti civili delle donne, questa giornata tende a mettere in luce tutte le forme di discriminazione verso le donne maggiormente vulnerabili appartenenti a gruppi minoritari, indigeni, donne rifugiate, donne migranti, donne che vivono in comunità rurali o remote, donne indigenti, anziane, con disabilità, e donne che si trovano in situazioni di conflitto armato. Siamo ben oltre la violenza domestica. Mi rendo conto che la condizione femminile non è limitata al rapporto tra uomini e donne, tra un marito e una moglie, tra un maschio e una femmina. Dovere dedicare un giorno ad un “diritto” che è quello del rispetto, ho la certezza che la gran parte degli uomini siano concordi nell’affermare che il rispetto è dovuto prescindendo il genere, la condizione, il ruolo, il sesso. Parte delle numerosissime manifestazioni programmate per il 25 novembre e trasmesse in tutto il pianeta, focalizziamo l’attenzione su un evento che ha coinvolto 105 arpisti provenienti da 33 nazioni differenti, una pianista, una percussionista e una direttrice d’orchestra eseguiranno sette brani (alcuni dei quali composti per l’occasione). Oltre alla musica, ciascun arpista, in rappresentanza della propria nazione leggerà, nella propria lingua madre, un brano inerente al tema del femminicidio. L’inserimento di coreografie di danza contemporanea contrappunteranno le splendide immagini dell’orchestra di arpe impegnata in una maestosa esecuzione corale ma a distanze di migliaia di chilometri. Prodotto da Orchestra Italiana di Arpe (http://www.orchestraitalianadiarpe.com/).
Estrapolata dal video “SO FAR SO CLOSE Call to the h-Ar…ps”. Coreografia di e con Serena Pantaleo della Compagnia AltraDanza diretta da Domenico Iannone, musiche di Grazia Bonasìa eseguite dall’ Orchestra Italiana di Arpe. Si ringrazia Maria Chiodo, video editor, per la concessione del video e l’Orchestra Italiana di Arpe.
Anna Landolfi