di Anna Landolfi.
Nella complessa quotidianità, immersa da quantità enormi di informazioni, suoni, immagini, c’è il momento in cui le diventa una necessità, fermarsi. Tranquilla, serena. Cerca nello spazio intorno, quello spazio che le permetta di riaccomodare se stessa. Il bisogno di ritrovare se stessa è un’esigenza vitale. Ripristinare la mente con la quiete che rigenera l’animo e porsi delle domande che vanno ben oltre la materia di cui è sostanzialmente composta. Valeria Cristiano e il suo vissuto. Abbiamo imparato a comprenderla, leggendo i suoi versi. In “Tempo”, lei stessa è esposizione di sè: si chiede, domanda, si pone dubbi. Non è la convenzione interrogativa comune. No. E’ immersa in uno spazio senza materia: il tempo. Non ha passato, nemmeno futuro: c’è! In fisica, il presente non esiste. Nello stesso momento in cui scrivo, l’azione è già passata e mentre mi accingo a scrivere, sono già nel passato. E’ il futuro che scorre nel tempo e il paradasso è che esso è già passato. E’ il Tempo. Valeria Cristiano glielo chiede. Quasi rendendolo Mito. Come gli dei. Il Tempo è la presenza astratta e lei lo percepisce. Altimenti non gli porrebbe i quesiti nei quali sono posti gli infiniti percorsi dei sentimenti. Nei versi, traspare una sensazione immaginaria. metafisica: lei è di fronte a Krònos (Κρόνος)*, a porgli le domande. Con i tormenti che gli stessi dei trasmisero ai mortali.
Valeria Cristiano
L’operazione audio/video presentata in questa edizione, ha il piacere di avere la partecipazione all’interpretazione, della stessa autrice e di Silvana Kutz, attrice e Elisabetta Lamanna, insegnante e lei stessa autrice di composizioni poetiche. La dimostrazione di quanto, con reciproci sentimenti, essere partecipi, diventa il fine per essere trasmessi al lettore, rendendo la poesia, semplice fonte di riflessione perchè possa renderci tutti migliori.
“Tempo” di Valeria Cristiano.
Cos’è il tempo
se non sfida all’oblio,
misura delle emozioni?
E quanto tempo
dovrà passare
perché i dolori dell’anima
attenuino i loro graffi?
Cos’è il tempo
se non inafferrabile rincorsa,
scandita dai ritmi di vita e di morte
di giorno e di notte?
Cos’è il tempo
se non una dimensione oscillante trattenuta dalla goccia salata
che bagna la guancia?
Cos’è il tempo
se non quella vela
che lentamente sparisce all’orizzonte
e lascia scie di speranza dentro il cuore?
Queste parole
sono
pezzi di tempo.
Si arrenderanno alla memoria
e con il tempo sbiadiranno?
O troveranno rifugio sicuro in un cuore generoso?
Intanto le tengo strette
nel pugno dell’Anima e le cerco
e le ascolto.
Mi sussurrano: hai vissuto
nel Tempo e in tutto il Tempo.
Respiro gli attimi.
Sorrido alla vita.
Anna Landolfi.
*divinità della mitologia greca.
In copertina: Amedeo Modigliani, “Il giovane apprendista” (1918)