sabato, 23 Novembre, 2024 1:35:24 PM

Trani (BT) – Distopie Future

“Distopie Future” è un meraviglioso progetto sul quale lavoro dal 2020 che partirà a fine agosto e arriverà fino ad Aprile 2025, insieme a tante compagnie, 7 spettacoli, tanti i luoghi e le situazioni che attraverseremo.

Di questi 7 spettacoli 3 costituiscono la nostra “Trilogia della memoria”: Inferno e Pandemia, Olivhood e il V Vangelo (VV).

Sarà una maxi riflessione collettiva sullo spinoso tema del FUTURO. “Bisogna ricordare si, ma ricordare prima” (Federico Garcia Lorca).

Bisogna ricordare, si. Ma ricordare prima… ci dice il grande Federico Garcia Lorca. Prima di cosa? Prima che sia troppo tardi, o prima che accada ancora, o prima ancora che accada…

Un nuovo senso della memoria e del ricordo, una nuova forma di monito che non sia ammaestrante o peggio “emulante” (perchè nel “ricordare” questo rischio c`e`) ma evocativa da una parte e futuristica dall’altra, che fonda il passato ed il futuro attraverso il presente attuativo, che ci metta degli occhiali per vedere oltre, per ricordare prima…

Forse quel prima può voler anche dire “più velocemente”… Prima di ora, subito!

Non abbiamo ancora tanto tempo per farlo, prima che i cambiamenti climatici ed economici ci travolgano, che la violenza del progresso ci spazzi via, che le guerre e il sangue scorrano più forte di ora: e così con “Inferno” raccontiamo con il linguaggio trecentesco di Dante tutti i disastri ambientali più famosi, un passato che evoca un passato ancora presente con le sue conseguenze e annuncia a ciò che sarà.

Con “Olivhood” siamo nel Sud del mondo, in tutti i Sud del mondo, dove è rimasta solo Hope nel 2073, dove è tutto morto tranne una pianta bonsai di Ulivo e dove solo Olivhood ha l’acqua: dal 2073 il racconto di uno scenario di sciacallaggio e distruzione, dove i pochi sopravvissuti alla ‘grande esplosione” cercano di corrompere Olivhood in tutti i modi per riprodurre intensivamente la pianta e fare affari, ma lui avverte.

Ricorda. Ritrae mondi passati e scenari cari alla memoria dell’ agricoltura, ormai sparita per sempre. Ne “Il Quinto Vangelo”, viene narrata la storia dell’Uomo della Sindone dal punto di vista scientifico, in un racconto giornalistico di inchiesta che analizza un delitto avvenuto nel 2024 dove osserviamo l’elaborazione del lenzuolo, effettuata con sofisticati sistemi di calcolo tridimensionale: “rivoli di sangue colano dalla fronte, seguono le sinuosità facciali, confluiscono su barba e baffi che li assorbono” .

Ancora una storia di 2024 anni fa, narrata al presente, una crocifissione odierna con tanto di sindone sotto l’occhio della scienza, per ricordarci ORA.

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