di Rita Farneti.
Se trifle e zuppa inglese paiono davvero godere di somiglianze nell’utilizzo dei vari ingredienti, ricorre anche in più di un aneddoto la derivazione della seconda dal primo, conseguenza, forse frutto, dell’inventiva dello chef “al momento”.

La Zuppa inglese
Come nel caso della governante di una famiglia britannica, residente a Firenze che, magari senza gli ingredienti per la composizione del trifle, rabberciò qualcosa di similare ovvero biscotti avanzati, inzuppati nel vino dolce, con l’aggiunta di crema pasticcera e budino di cioccolata, variando così la composizione dell’originale trifle.
Ma l’aggettivo “inglese” perdura nel tempo.
A Napoli Ferdinando I, volendo rendere omaggio a Orazio Nelson, suo alleato, vittorioso sull’insurrezione partenopea, fece imbandire un banchetto sontuoso nel quale ,ovviamente, non dovevano mancare i dolci.
Il cuoco reale racimolò avanzi di dolci secchi, rum e crema pasticcera, incaricando poi un addetto al banchetto di portare il dolce “all’inglese”, appunto l’ammiraglio stesso.

La Trifle
Ed inglese come termine rimase, perché già nell’Ottocento Pellegrino Artusi confermava la presenza del dolce al cucchiaio in Toscana.
Luogo nel quale “la crema si fa molto sciolta, senza amido né farina e si usa servirla nelle tazze da caffè” e fatta in questo modo, aggiungeva l’Artusi, ne viene esaltata la delicatezza, ma non “fa bellezza” e non si presta ad essere messa nello stampo.
Se restano aperti interrogativi, anche dubbi sulla vera appartenenza di questo dolce, decisamente famoso, si accettano anche leggende e racconti, più o meno fantasiosi.

Orazio Nelson
Esercitano una sorta di fascino, come nel caso della Zuppa del Duca*, un dolce senese dedicato, pare, al duca Ippolito da Correggio, un aristocratico dalle indiscusse e sottili arti diplomatiche.
In questo caso galeotta sembra sia stata la vicinanza con Firenze, e si assume possibile un “battezzo” da una zuppa “ ducale “ ad una più europea zuppa inglese.
Quasi un passaggio morbido, un’accattivante captatio benevolentiae nei confronti degli inglesi, che hanno spesso affollato numerosi le terre toscane.

Ferdinando I di Borbone
Magari un intreccio fra l’arte della cucina, l’arte del commercio e un po’ di mistero…
Rita Farneti.
*da altre fonti la zuppa ducale sarebbe invece una sorta di antesignana del tiramisù
P. Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene, Firenze, Giunti Marzocco,1960, p.450.
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