venerdì, 5 Dicembre, 2025 10:51:13 AM

Oristano – Antonio Pinna – Il gioiello del Rococò in Italia

“Il gioiello del rococò in Italia”  così è stata definita la Chiesa del Carmine di Oristano dallo storico dell’arte Corrado Maltese nel 1962.

Fu inaugurata il 12 aprile 1785. L’opera è stata finanziata da don Damiano Nurra, marchese d’Arcais e progettata dall’architetto sabaudo Giuseppe Viana

Cupola finestrata dalla base dell’altare.

Rappresenta un modello di “architettura di luce”. L’interno, non ostruito da colonne, consente la diffusione morbida e avvolgente della luminosità offerta dagli ampi finestroni laterali ovali e dal finestrone reniforme che spezza il timpano della facciata.

Le decorazioni, gli stucchi, le volute e le balconate hanno la delicatezza del tardo barocco piemontese. Nel volume è presentato  l’interno della chiesa, “sussidiaria” della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Oristano.

Con la sua unica navata, affiancata da quattro cappelle semicircolari, il presbiterio con il suo impianto marmoreo nella balaustra e nell’altare maggiore, è opera del professore di marmo Giovanni Battista Spazzi.

Lo scultore, appartenente ad una famiglia di marmorari originari della Valle di Lanzo nelle Alpi Occidentali, fu scelto dal potere sabaudo dell’epoca, per il suo stile rococò.

Lo sguardo dell’autore si sofferma sulla luce diffusa, appena attenuata da lievi penombre, valore simbolico dell’architettura post-tridentina. 

La formazione dell’architetto Giuseppe Viana richiama la lezione di Filippo Juvarra nella luminosa chiesa del Carmine torinese e nelle scenografiche Basilica di Superga e Palazzina Di Caccia di Stupinigi.

La chiesa, aperta per le visite il mercoledì e sabato mattina, fa parte dal 2019 del progetto “Aperti per voi” del Touring Club Italiano, l’unico sito in Sardegna

L’AUTORE.

Antonio Pinna, già giornalista pubblicista e preside dell’Istituto Statale d’Arte “Carlo Contini” di Oristano, laureato in Filosofia e in Scienze e Tecniche Psicologiche.
Scrittore iscritto alla FUIS Federazione Unitaria Italiana Scrittoriha pubblicato due monografie: la prima sul filosofo positivista Antioco Zucca e la seconda sul maestro sardo Francesco Salis Premio Unesco 1967 per il suo impegno nella lotta contro l’analfabetismo e per l’educazione permanente. 
Dal 2012 al 2020 si è occupato dei temi della non autosufficienza e della disabilità con i libri 
Il mio viaggio nella SLA (CUEC 2018)
e il documentario SLA in men che non si dica – 2018 
(43 presentazioni in Sardegna e nella Penisola)
 La cura ai tempi del Covid-19.
Anziani disabili e caregiver familiari nella pandemia (Maggioli 2020).
È stato presente al
Salone del Libro di Torino
edizioni 2019 e 2024.
Il libro sulla chiesa e il monastero del Carmine viene dopo 25 anni di attenzione appassionata ai temi dell’arte e della storia dell’arte

 

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