Nuova produzione per la Compagnia Diaghilev, che per la rassegna Teatro Studio sostenuta da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Bari mette in scena all’auditorium Vallisa di Bari «Lungo viaggio verso la notte», l’opera più segretamente intima e nota del premio Nobel Eugene Gladstone O’Neill (1888-1953).
«Le vicende personali dell’autore fanno da sfondo a questo dramma fortemente autobiografico, enucleando l’annoso, affascinante e forse irrisolvibile problema della relazione tra fatto biografico e finzione scenica e, più in generale, tra vita e arte», spiega il regista Giuseppe Marini.
Introducendo lo spettacolo interpretato da
Carla Guido, Francesco Lamacchia,
Paolo Panaro e Andrea Simonetti
al debutto venerdì 5 aprile.
Giuseppe Marini
Scritto tra il 1939 e il 1941, ma rappresentato soltanto nel 1956, «Lungo viaggio verso la notte», che Diaghilev propone con i costumi di Michele Giannini, le luci di Gianni Colapinto e le musiche originali di Paolo Coletta, non doveva essere pubblicato né messo in scena prima che fossero trascorsi venticinque anni dalla morte dell’autore.
Ph. Vito Mastrolonardo
Ma la terza moglie, Carlotta Monterey, diede l’autorizzazione per l’allestimento a tre anni dalla scomparsa del drammaturgo, vincitore del Nobel per la letteratura nel 1936 e di quattro Pulitzer per la drammaturgia.
Ph. Vito Mastrolonardo
Il dramma è ambientato in una casa del Connecticut nell’agosto 1912. I membri di una famiglia disfatta da miserie fisiche e morali, nell’arco di un’intera giornata, si urlano in faccia l’uno contro l’altro la propria disperazione e la propria solitudine, scontrandosi con i loro demoni interiori, le loro debolezze, la lotta per la sopravvivenza, la fragilità dell’animo umano.
Ph. Vito Mastrolonardo
Ingredienti di un’opera toccante per il suo impatto emotivo e spietata per il suo crudo realismo. Un autentico capolavoro della letteratura americana del Novecento.
L’opera ha ispirato alcune celebri trasposizioni cinematografiche,
in primis quella del 1962 diretta da Sidney Lumet
con Katharine Hepburn, Dean Stockwell,
Jason Robards e Ralph Richardson,
cui sono poi seguite le versioni del 1972 di Peter Wood
con Laurence Olivier e Constance Cummings
e del 1987 di Jonathan Miller
con Peter Gallagher e Jack Lemmon.
In Vallisa a Bari dal 5 al 25 aprile per la rassegna
«Teatro Studio»