Una realtà artistica importante. Professionisti al servizio delle Arti.
Libera dai contesti banali, non pone obiettivi fantastici ma è saldamente ancorata al mondo reale che tramuta in concreto messaggio mirato al benessere sociale, coinvolgendo pubblico e artisti in un solo momento dai forti impatti emotivi: Vitruvians Perfoming Art lavora su questo fronte.
Le emozioni sono specchi che si riflettono su altri specchi, distribuendo equilibrio e bellezza.
Con Barbara Cusumano, referente Vitruvians Perfoming Art per la stampa, l’intervista che segue è la prova che una realtà artistica si materializza con la leggerezza di chi vuole trasmettere un messaggio con arte.
Una struttura artistica dagli interessi mirati al benessere sociale. Una rara presenza nel pianeta Arte dello Spettacolo. Dal 2010 gli intenti sono sempre stati così?
Vitruvians Performing Arts è nata con questo intento. Nel tempo il ricambio di presidenza e di membri del direttivo dell’associazione ha comportato dei cambiamenti; pertanto, ci sono stati anni più concentrati sul benessere sociale ed altri meno.
Crediamo nell’essere umano e nelle potenzialità degli artisti. Armonizzare contenuti e diversità, ci unisce come associazione e compagnia.
Claudia Cusumano
Non ne avevo dubbi. Le ho fatto quella domanda, perché realtà associative dedicate allo spettacolo dal vivo, propongono molto spesso lavori di complesse tematiche sociali ma con linguaggi poco comprensibili dal grande pubblico.
Ma il teatro, non dovrebbe essere letto anche da chi non ha questa preparazione culturale profonda?
Talvolta le scelte registiche e stilistiche privilegiano linguaggi poco espliciti, enfatizzando più aspetti emozionali, spesso con rimandi metaforici e simbolici.
Per chi non ha profonda preparazione culturale, ma ha curiosità, è sempre importante cercare gli opuscoli di sala predisposti o le informazioni fruibili sulle pagine social delle compagnie, aprire link e QR code dedicati a ciascuno spettacolo, leggere articoli sulle testate giornalistiche on line specializzate, proprio come Arti Libere.
Vitruvians Performing Arts negli ultimi anni, è più orientata ad ampliare la fruizione degli spettacoli, favorendone la comprensione anche del grande pubblico.
Vincenzo “Vinz” Granieri
Possiamo spoilerarvi a tal proposito, che a breve, porteremo in scena la prima versione teatrale italiana dell’opera di Turandot: “Turandot melodia di una principessa”.
Concepita in forma di racconto, ha scrittura, direzione artistica e registica di un giovane e stimato talento pugliese, Giuseppe Pasquale, che con dosata leggerezza propone temi sociali (come amore non corrisposto e suicidio per amore), con l’intento “che possano ispirare una riflessione, anche con una risata”.
Gaetano Ranieri
Quindi, un linguaggio comprensibile applicato con la danza o la recitazione, trasmette meglio il messaggio che l’artista vuole dare. Mi scusi la “contestazione”: non mi pare sia sempre così.
Ho assistito a lavori coreografici di incomprensibili gestualità. Soggetti tormentati. Dolore e sofferenze terrene.
La pazzia (mai la follia, quella è più colta), a volte la depressione. Se non fossi un “addetto ai lavori”, uscirei dopo pochi minuti dal teatro. Ma il teatro deve essere per forza “angoscia”?
Il teatro non può e non deve essere solo angoscia, ma certamente è uno dei luoghi privilegiati in cui poter esprimere in forma artistica il proprio sentire; pone e suscita domande stimolo per guardarci dentro, confrontarci e conoscere opinioni diverse.
Valentina Vitone
La danza contemporanea è accessibile ai pochi. Una “evoluzione” coreografica d’èlite. Il teatro così diventa un “prodotto di nicchia”. E’ un errore, non crede?
La danza contemporanea tende ad essere di nicchia se rimane confinata nei soli teatri. Aprendosi a nuovi e insoliti luoghi diverrebbe più facilmente fruibile, ancor meglio se comunicata e veicolata con talk aperti al pubblico e pubblicizzata sui media classici e social più diffusi.
Lodevoli le recenti iniziative promosse da Roberto Bolle in RAI, così come a livello territoriale iniziative supportate dal Teatro Pubblico Pugliese.
L’Associazione Culturale “VITRUVIANS Performing Arts” ha conformazione democratica. Questo struttura “politica” permette di dare voce a tutti coloro i quali hanno un messaggio da trasmettere con l’arte. Posso chiederle quali i percorsi devono superare gli artisti che si presentano in sede?
Noi democraticamente votiamo proposte e progetti artistici eterogenei (dalla danza al musical, dal teatro per adulti al teatro per bambini e famiglie) da portare in teatro, nelle piazze e nelle scuole, in modalità sempre nuove.
Ciclicamente lanciamo call pubbliche sui nostri canali social, per integrare i ns. cast. Una commissione ad hoc di artisti veterani, seleziona i candidati con apposite audizioni dal vivo (come da regolamento pubblicato sul sito) su canto, recitazione, danza, musical, tenendo conto di c.v. e potenzialità da sviluppare.
Caterina Firinu
Crediamo nell’espressione artistica a 360°. Per noi l’artista è un tecnico ed un tecnico è un artista. Selezioniamo professionisti ma anche giovani ed appassionati talenti emergenti versatili, da valorizzare potenziando le possibilità dell’associazione.
“…siamo una compagnia fluida”. Ma sa che questa premessa è incoraggiante per un giovane artista? Luogo comune, purtroppo, è che se non fai “piangere” in scena (o sullo schermo), non fai audiance. La domanda è impertinente: Arte e Mercato.
Se fai uno spettacolo “leggero”, riempi il teatro. Se fai uno spettacolo “pesante”, le poltrone restano vuote. Ma il pubblico cosa vuole?
Il grande pubblico predilige l’intrattenimento ma vuole anche riconoscersi nelle storie portate in scena.
Giuseppe Pasquale
Francesco Zeffiri. Vincenzo Granieri. Due nomi importanti nel contesto VITRUVIANS Performing Arts. Immagino due di quei “5 elementi” fondamentali per le produzioni dell’associazione. Sa cosa si percepisce della vostra realtà artistica?
La quiete. Una sensazione Zen di tranquillità intellettuale. E’ una maturità che vi siete imposti o è stata conquistata nel tempo?
Presidenza e direzione artistica originariamente detenute da Francesco Zeffiri, nel 2021 sono passate a Vincenzo ‘Vinz’ Granieri, già distintosi come coreografo e ballerino.
Determinanti ad oggi anche il supporto di altri artisti directors dei differenti progetti.
In primis per le direction nei progetti di danza oltre Granieri va citata Valentina Vitone, per quelle di teatro Giuseppe Pasquale, Gaetano Ranieri e Caterina Firinu (new entry), per direzione canto Claudia Cusumano.
La nostra è una realtà consolidata ma sempre in divenire, che punta ad espandersi sul territorio e ad ampliare la propria platea, curando la qualità dell’offerta.
Da “La teoria dei 5 elementi”, il cammino della ricerca sulla capacità di comunicare e pensare un uomo migliore, oggi indispensabile speranza nel disastro sociale nel quale siamo tutti coinvolti, è tracciato.
Auspicando che “La teoria dei 5 elementi” sia presentata in altri spazi di altre città, c’è un nuovo progetto al quale la VITRUVIANS Performing Arts, ha nel cassetto?
Tra i nuovi progetti in partenza: “Turandot melodia di una principessa” di e con Giuseppe Pasquale e due nuovi progetti dedicati a bambini e famiglie: l’inedito teatrale “Etciù” scritto, diretto ed interpretato da Gaetano Ranieri ed un progetto musical “Fantasia, 100 anni di Disney” con regia e coreografie di Valentina Vitone e direzione canto di Claudia Cusumano.
E’ dedizione alle arti. Lo dimostrano la costanza e la determinazione con le produzioni mirate alla sensibilizzazione di arti visive in scena.
Vitruvians Performing Arts è una formazione che manifesta la propria identità artistica e culturale, senza nessuna manifestazione esasperata dell’immagine.
In fondo, il vero interesse perchè una Compagnia debba valersi sul territorio, è la sua disponibilità a interfacciarsi con il pubblico perchè questi migliori il suo interesse alle arti del palcoscenico.
Gianni Pantaleo.