martedì, 30 Aprile, 2024 4:00:42 AM

BARI – Vincenzo “Vinz” Granieri – Un viaggio costante e infinito

E’ la conferma che la curiosità è legata alla ricerca. La conoscenza è infinita e abbraccia per l’arco di tempo di una vita, solo una parte di essa. Vincenzo “Vinz” Granieri è un coreografo che senza la curiosità necessaria per capire e carpire l’essenza della vita, ha bisogno di uno spazio indispensabile per esprimere la sua energia che traduce in danza e lo cerca, senza confini e senza orizzonti.  Un apolide dell’arte della danza: il ricercatore.

Vincenzo “Vinz” Granieri. Ph. Stefano Gallo.

Posso definirla come Omero caratterizzò Odisseo? Polytropon, il re multiforme, polimorfo, che trascinato dal destino, affrontò vicissitudini per tornare a casa. Dalla Puglia, lei girovaga, fronteggia e torna con un carico di vissuto che applica alla sua amata danza. Cominciamo: le stava stretta la Puglia?

Il mio viaggio è costante e infinito, perché è introspettivo e razionale.. non un percorso fatto di luoghi e culture, ma di ispirazioni, pensieri e ragionamenti. Le mie esperienze fuori dalla Puglia sono associate al mio percorso di crescita, ma sono sempre rimasto radicato nel mio territorio, ho preferito portare in casa piuttosto che guardare al “fuori” come obiettivo o fine ultimo.

(2017) Tutto Quello Che

Faccio a ritroso il suo viaggio nel tempo. “La teoria dei 5 elementi”: la meta delle sue attenzioni sulla condizione spirituale umana. Correndo a ritroso, la sua danza le nasce dall’osservazione di quanto un’arte così istintiva, è insita nel corpo. Prova ne è la sua ricerca della street dance: la approfondisce e la danza non come esibizione del corpo ma come espressione di una condizione di vita urbana. Perché l’Hip Hop ha questo valore per lei?

La Danza è un’esigenza dell’uomo, a prescindere dal tipo di tecnica o disciplina: è istinto, sentimento, ricerca, pazienza, comunicazione.. Il gesto è un mezzo che veicola messaggi e storia. L’Hip Hop porta con se il significato della condivisione, della diversità e dell’unicità.. abbatte muri costruiti dal pregiudizio e dalla politica, è l’affermazione degli ultimi.

(2022) 100 Anni di Musical.

…e si riconosce?

Ciò che mi affascina e mi lega alla Street Dance è la tecnica unica, in grado di far suonare il corpo come qualsiasi strumento musicale, il benessere che restituisce la connessione musica-movimento, la capacità di padroneggiare il tempo, lo spazio e la gravità che da vita a creazioni ed evoluzioni incredibili.. E’ straordinario ciò che può fare il corpo dell’uomo.

(2016) Samuel The Producer. Photo Stefano Gallo.

Riconoscimenti, premi e numerosi workshop. Sono segnali che “qualcosa” lei trasmette. Sa perché non penso alla “popolarità” della sua street dance? Perché le sue opere apprendono da essa il valore delle disuguaglianze e le riequilibra in scena. Non è che fino adesso, ci siamo sbagliati vedendo straordinari ballerini di strada fare evoluzioni solo per puro esibizionismo?

Ciò che può arrivare adesso come puro e semplice “esibizionismo” è in realtà un processo evolutivo plasmato da passi provati e riprovati nei luoghi più underground, dalle metropolitane ai marciapiedi, lontano dagli sguardi della gente, lì dove ho iniziato anche io. La sua affermazione ha portato l’Hip Hop ad entrare prepotentemente nel mondo dello spettacolo e si è adeguato ai nuovi contesti di cui era ospite.

(2023) La Teoria dei 5 Elementi. Photo Stefano Gallo.

La sua formazione le permette di essere anche un artista di repertorio. Esperienze di danzatore per la lirica e quindi per quel pianeta dell’arte accademica per poi saltare ai musical, l’estrema punta del teatro che balla, canta, racconta, drammi e amori sul palcoscenico. Ho ragione a paragonarla ad un Odisseo contemporaneo. Cosa fa per “rimodularsi” quando è su palcoscenici diversi?

E’ più semplice viverlo che raccontarlo, è la semplice curiosità che si ha nella scoperta di contesti differenti, nella capacità di aprire la mente ai pregiudizi e alle etichette. Mi lusinga il paragone con Ulisse, celebre per le sua capacità intellettive, ma soprattutto per la sua “fluidità”, ovvero la sua arte di adattarsi continuamente alle sfide che affronta nel suo viaggio. Certamente allora quella stessa “fluidità” ha caratterizzato spesso il mio percorso.

(2017) Backstage. Photo Stefano Sasso

C’è una ricerca interiore che applica con se stesso?

Continuamente, è la magia del pensiero umano.. E’ un affascinante processo di elucubrazioni razionali e voli pindarici astratti e metafisici, il più delle volte condizionato dalle esperienze personali e dai sentimenti dell’istante. In questo continuo vortice informe di immagini e ragionamenti, ad un certo punto prende forma l’idea e diventa necessità.

Ballare in Europa. Ballare negli Stati Uniti. I danzatori pugliesi sono sparsi per tutti i continenti. Un privilegio tutto pugliese. Siamo ottimi allievi e quindi bravi danzatori o una volta emersi, diamo sfogo alla creatività cancellando gli insegnamenti dei grandi?

La Puglia è ricca di talento, di arte e di bravi insegnanti. Spesso guardiamo all’estero con i cuoricini negli occhi e siamo poco bravi a riconoscere la bellezza della nostra terra. Basterebbe solo prendere più consapevolezza, smetterla con l’autocommiserazione e vincere il nostro più grande difetto da meridionali.. la pigrizia. E allora sarà il mondo a guardarci con ammirazione e rispetto.

(2023) La Teoria dei 5 Elementi

Torniamo al suo ultimo lavoro. “La teoria dei 5 elementi” non è un percorso facile. C’è una profondissima ricerca umana. La consapevolezza dell’esistenza. E’ lo specchio della sua conoscenza acquisita nel peregrinare teatri e luoghi?

“La Teoria dei 5 Elementi” è la rappresentazione di ricordi e collegamenti della mia vita personale, tutti immersi in un racconto dell’Universo che nei secoli l’uomo ha cercato di capire e spiegare, in tutti gli ambiti in cui ha potuto esprimersi, dalla filosofia alla religione, dalla fisica all’arte e alla poesia. La conoscenza sempre più profonda del cosmo ha man mano spostato la centralità dell’uomo ad un ruolo marginalissimo dell’esistenza, quasi insignificante rispetto alla grandezza inimmaginabile di cui è uno sperduto ospite. La “Teoria” invece riporta al centro l’uomo in quanto osservatore e dunque testimone dell’esistenza del Tutto, celebrando la vita stessa nella sua semplicità e meraviglia.

“La teoria dei 5 elementi” è un’operazione innovativa: arte e filosofia. La sua maturità artistica si intravvede nei contenuti sapienti. E’ un’opera colta. Non voglio sembrarle sorpreso, ma ha raccolto dalle esperienze di vita queste coscienze esistenziali?

Sono le esperienze di vita a ispirarmi e condizionarmi, certamente ho portato in scena argomenti e temi che mi appassionano, ma sono solo veicolo della messa in scena che è basata sul legame tra le persone, la condivisione di corpi che creano forme e geometrie, non è il singolo danzatore il perno del movimento, ma la cooperazione, la condivisione, l’unione.. La risposta finale alla “Teoria” è la nascita, rappresentata dalla manina di mia figlia che si scopre gradualmente dalle mani della mamma e del papà al termine di un continuo incastro di dinamiche e movimenti. La nascita di una figlia… non c’è ispirazione più grande.

Video maker: Fabio Cassano Visual Creato.

Con la Vitruvians Performing Arts, realizza e produce opere di spessore artistico importanti. Posso chiederle quali i suoi futuri riferimenti creativi?

Sono presidente e direttore artistico di Vitruvians Performing Arts, una realtà associativa variegata e fluida, una fucina di idee e talenti del territorio, in cui più proposte di progetti artistici prendono forma. Sono impegnato pertanto nell’ulteriore sviluppo e definizione del lavoro su “La Teoria dei 5 Elementi” che ha esordito in forma di studio, inoltre coordino la produzione di spettacoli ed attività differenti: dal Teatro per bambini al Teatro Classico, dai Laboratori dell’infanzia a Concerti, Musical e Spettacoli di Danza. Vitruvians Performing Arts è la casa delle idee di molti. Seguendo i nostri profili social ne avrete presto notizie.

Chi conosce il mondo, conosce gli uomini. Vincenzo “Vinz” Granieri non è un essere effimero: è strutturato, è reale. La sua è una sapienza profonda. Sorprende magari la sua giovane età. Ma anche questa sorpresa è effimera: non ha età la saggezza. E’ l’artista il maestro di se stesso.

Una sua frase ne sintetizza il suo pensiero: “Vitruvians Performing Arts è la casa delle idee di molti”. E’ qui la chiave dell’universalità del suo karma. Non ci sono porte, nè confini, i suoi lavori sono liberi, respirano e accolgono i sentimenti e le emozioni di ognuno di noi.

Gianni Pantaleo.

 

 

 

 

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