di Anna Landolfi.
Tutelare un territorio è compito di responsabilità culturale. Una importante istituzione nazionale che opera dal 1970, attivissima nel promuovere tradizioni e cultura di una comunità è la Federazione Italiana Tradizioni Popolari, F.I.T.P. il cui presidente, Benito Ripoli, applica il suo amore per le tradizioni popolari affinchè esse diventino storia di una regione.
Costume, folklore, tradizioni, memoria di un popolo, sono le caratteristiche peculiari di identità di una società.
La F.I.T.P. con sedi disseminate in tutta Italia, diversica gli interessi culturali locali, organizzando durante tutto l’anno, manifestazioni e convegni per tenere viva la storia di un territorio innovandolo e proponendolo alle future generazioni perchè la memoria stessa di una comunità resti perenne nel tempo.
Comincia da qui la ricerca e la conoscenza dei molti presidenti provinciali, che con la loro dedizione, continuano il lavoro che il presidente nazionale prefigge nei suoi intenti.
Francesco Gatto, Presidente Provinciale di Bergamo, è stato il padrone di casa dell’ultimo Incontro Nazionale F.I.T.P. del 20 novembre 2021 (https://fitp.org/news/le-parole-chiave-per-il-futuro-sono-storia-e-folklore-126).
A lui la parola in un’intervista che presenta la sua responsabilità di presidente di territorio.
Ci sono responsabilità importanti che devono essere seguite. Lei è Presidente Provinciale della F.I.T.P. di Bergamo. Cominciamo con la sua nomina: l’ha sorpresa?
Sicuramente si, sorpreso e orgoglioso di quanto deliberato durante l’assemblea straordinaria e per il mandato ricevuto dai presidenti delle associazioni bergamasche associate alla Federazione Italiana Tradizioni Popolari.
Ricordo benissimo l’emozione del primo discorso, ricco di belle prospettive per le tradizioni del popolo bergamasco, eravamo nella sede dello storico sodalizio “Il Ducato di Piazza Pontida” che fra due anni festeggerà i suoi primi 100 anni.
L’ho considerata una grande sfida, ma principalmente mettere a disposizione della comunità, la mia esperienza quarantennale nel mondo delle tradizioni.
Sa Anna, sono già trascorsi quasi dieci anni da quella serata e forse è arrivato il momento di fare qualche bilancio su quanto è stato fatto, ci penserò…
Francesco Gatto, Presidente Provinciale F.I.T.P. Bergamo
Un ruolo così istituzionale deve avere un suo feedback conquistato nel tempo. Posso considerarla un musicista? Lei “domina” uno degli strumenti indispensabile della musica rock: la batteria. E’ stato influente perché coprisse la carica di presidente di una delle federazioni che meglio tutela il patrimonio delle tradizioni popolari italiane?
E’ un ruolo periferico della struttura nazionale della Federazione e direttamente a contatto con le realtà territoriali, in pratica la faccia della FITP sul territorio.
Ritengo l’incarico ricoperto di elevata importanza per l’apprezzamento e la conoscenza delle tante attività della federazione a livello nazionale.
Mi ritengo il canale di contatto della Federazione con le istituzioni locali e con le tante associazioni presenti sul territorio.
E’ vero suono lo strumento considerato la base ritmica di qualsiasi genere musicale. Una grande responsabilità nella buona riuscita di una performance di gruppo.
È proprio il significato della parola gruppo che ha caratterizzato il mio cammino cercando di valorizzare tutte le risorse a disposizione, umane e non, con la consapevolezza di ricevere il massimo da ognuno di loro.
Una curiosità, come è venuta a conoscenza di questa mia passione…???? Sicuramente essere padrone del tempo consente una migliore gestione delle emozioni, degli obiettivi da raggiungere e le modalità.
Una componente importante appresa dallo strumento, è la capacità di improvvisazione nei momenti di difficoltà.
Quindi posso tranquillamente dire che suonare la batteria mi aiuta nella gestione della passione di condurre un comitato provinciale della Federazione.
Sono piacevolmente sorpresa. Le spiego: è luogo comune considerare “stili” musicali, lontani da altri. Conosciuta la F.I.T.P. ho invece capito che niente è slegato da niente: E’ evidente che un filo conduttore, dà scossa alle altre attività artistiche. Quanto la convince questa mia considerazione? Mi perdoni l’azzardo, le parlo da consapevole incompetente…
Ho iniziato l’approccio con la musica da quasi neonato, infatti all’età di 3 anni, nel lontano 1967, ho ricevuto in regalo, dai miei genitori, la batteria.
Purtroppo, visto la tenera età e il conseguente “fracasso” acustico, è durata solo qualche giorno per poi transitare ad uno strumento sicuramente più tranquillo e ben accettato da mia madre e dagli inquilini del palazzo, la tastiera…
Successivamente, condizionato dalla passione di mio padre, sono approdato nel mondo della musica popolare, iniziando come componente, per diversi anni, del gruppo folkloristico della mia città Castrovillari per poi formare un trio musicale folk.
Ma la passione per lo strumento ritmico era sempre pronta ad esplodere infatti, insieme ai miei più cari amici, abbiamo formato un “complesso” di musica pop /rock con il sottoscritto finalmente alla batteria.
Ora suono, senza particolari problemi, qualsiasi genere musicale e posso tranquillamente sostenere che l’esperienza maturata in qualsiasi ambito serve, la si usa e la si condivide. Però sono consapevole che non è per tutti così
Grazie al lavoro di giornalista, e ammetto, anche da curiosa, è grazie anche ad un suo collega, che ho conosciuto l’altro volto della Federazione, a Bergamo. Ancora di più: ogni regione ha una sua ben precisa identità. Questa energia trasmessa tra voi, è entusiasmo? E’una fede perché si conservino le tradizioni delle culture popolari di ogni singola regione? Un lavoraccio, non crede?
La cultura popolare rispecchia le identità locali territoriali. Il ruolo della Federazione, e in particolare dei comitati provinciali, è quello di creare le condizioni di promozione delle attività delle singole associazioni presenti sul territorio.
Logicamente l’appartenenza ad una federazione nazionale consente la condivisione con le altre regioni del proprio modo di esternare la cultura del popolo che rappresenta.
L’appartenenza alla federazione nazionale consente anche ai rappresentanti periferici di conoscersi, di fare rete, di condividere idee e perché no creare entusiasmo.
Ora stiamo vivendo un periodo pericoloso per il futuro delle nostre associazioni. Il periodo pandemico sta mettendo a dura prova l’esistenza dell’essere e fare “GRUPPO”.
Il DNA di ogni singola associazione e di ogni singolo componente, è lo stare assieme, ballare, cantare, viaggiare, conoscere, condividere la piazza, tutto questo vietato da quasi due anni.
Bergamo, Villa d’Almè, 20 novembre 2021
Non vorrei entrare nel polemico, mi scuserò se lo sarò, nulla di personale, ma mi scusi, Presidente, se non fosse stato perché intervistai Andrea Nonne perché leader dei Su Cuncordu de Onne, non avrei saputo dell’esistenza di questa storica federazione, la F.I.T.P. Sono a conoscenza che le Pro Loco, si attivano, le Regioni anche, le Città Metropolitane, i Comuni, ma la F.I.T.P. fa di più: mi aiuti a comprendere il vostro lavoro.
Le attività della Federazione Italiana Tradizioni Popolari sono molteplici di taratura nazionale e tutte itineranti. Penso alla capacità di unione della manifestazione Italia e Regione, dove le associazioni affiliate si danno appuntamento per confrontarsi nella loro diversità, concludendosi con i Gran Galà del Folklore.
Penso all’incontro annuale con le nuove generazioni “Il Fanciullo e il Folklore” occasione di trasferimento del patrimonio etnografico verso le nuove generazioni.
Penso alla Rassegna di musiche e Canti folklorici ed Etnici, per giunta l’ultima edizione organizzata proprio dal Comitato di Bergamo, con l’intendo di valorizzare le tradizioni popolari delle diverse regioni e di fornire occasioni di innovazione dei linguaggi musicali.
Penso anche alla manifestazione “Padri del Folklore” riconoscimenti a personalità benemerite della FITP. Ho citato solo alcune delle manifestazioni organizzate dalla federazione centrale con il supporto delle periferie regionali e provinciali.
Sono manifestazioni coinvolgenti per intensità di partecipazione dei ragazzi dei gruppi folklorici ma anche per le comunità che li ospitano.
Se tutto questo non arriva alla gente, al popolo e agli organi di stampa, vuol dire che qualche esame su come fare, dovremo porcelo. Mi farò portavoce con il presidente e la giunta nazionale della sua segnalazione.
Mi perdoni, presidente, però un po’ di disagio lo provo: grazie ad Andrea Nonne, della F.T.I.P. di Nuoro e grazie a lei per la sede di Bergamo, ci credo se poi un giornalista è considerato un ficcanaso! Se non fossi stata curiosa, non avrei mai conosciuto la Federazione. Ma la Federazione cosa fa per presentarsi al grande pubblico?
Diciamo che anche noi facciamo difficoltà a raggiungere la stampa e i giornalisti. Parlo del mio territorio, della provincia di Bergamo, dove non tutte le attività svolte sono interessate da articoli della stampa locale e regionale.
Ripeto occorre, sicuramente da parte nostra, una revisione delle modalità di comunicazione ma anche una maggiore attenzione dagli organi di informazione locali, regionali e nazionali ad una attività resa da appassionati e volenterosi, che parla delle origini di ognuno di noi.
Benito Ripoli, Presidente F.I.T.P.
Franco Megna, Segretario Generale.
Come rappresentante della stampa, sarà ovvio che mi permetterò, senza essere invadente, di conoscere meglio le attività che lei e i suoi colleghi presidenti, proponete e sostenete. Da poco, Bergamo ha ospitato un convengo nazionale della F.I.T.P. Progetti? Riorganizzazioni? Ottimizzazione degli organici? Una struttura così complessa, ha bisogno di una macchina operativa ben governata. Quali i risultati raggiunti dal convegno?
Vero, la periferia della FITP, i comitati provinciali, hanno manifestato l’esigenza di incontrarsi per condividere un percorso programmatico comune.
Con la supervisione del presidente Benito Ripoli, del segretario generale Franco Megna e della Giunta Nazionale, abbiamo realizzato questo sogno, idea partorita dall’amico comune Andrea Nonne, di incontrarci, conoscerci meglio e condividere progettualità.
L’incontro, organizzato dal comitato di Bergamo, si è tenuto precisamente nella cittadina Villa D’Almè situata alla bocca della Valle Brembana, valle famosa anche perché citata nel film di Totò “Totò Peppino e la malafemmina”.
I Risultati sono stati straordinari, ben 25 province presenti con oltre 70 persone partecipanti Ora occorre però mettere in atto quanto si è condiviso durante la riunione. Diciamo che è un cantiere aperto e che le analisi le faremo al termine del percorso prestabilito.
Non ero a conoscenza dell’esistenza della Federazione. Io stessa sono una cultrice delle tradizioni popolari e “esploratrice” di realtà artistiche dei territori italiani, nello specifico inviata per la Sardegna, e sono ben entusiasta di sapere che ci sono delle sedi sparse in ogni regione, che salvaguardino e organizzino eventi dedicati alla cultura di un popolo. Ma sono tantissimi. Come sono organizzati gli eventi? C’è un supervisore che approva l’evento proposto da una compagnia, un gruppo di canti popolari o di danze? Un organigramma?
Parlo della provincia di Bergamo, le iniziative e gli eventi sono tantissimi. Non tutti organizzati direttamente dalla FITP, in tanti abbiamo il patrocinio perché organizzati dalle associazioni affiliate.
Cerchiamo di promuovere le iniziative utilizzando i canali a disposizione del comitato di Bergamo, del comitato lombardo e della federazione centrale
Ci sono delle manifestazioni storiche, penso alla sfilata di mezza quaresima, organizzata dal sodalizio tra i più importanti d’Italia Il Ducato di Piazza Pontida, dove mi onoro di essere Cavaliere, ai Festival Internazionali del folklore, alle rievocazioni storiche, ai carnevali storici, alle sagre di paese, ma un formale calendario scritto degli eventi purtroppo non esiste.
In realtà, con la collaborazione delle istituzioni presenti sul territorio bergamasco, abbiamo in progetto la realizzazione di un opuscolo contenente l’indicazione delle manifestazioni più importanti, un modo per comunicare che la tradizione è viva.
Andrea Nonne, Presidente Provinciale F.I.T.P. Nuoro
Un’ultima domanda: come facciamo noi della stampa, a sapere dove e quando c’è un evento che la F.I.T.P. presenta in un territorio? Un comitato dedicato alla diffusione delle informazioni, dove ha sede? Faccio questa domanda a lei, perché ha avuto il privilegio di essere un ottimo padrone di casa dell’ultimo vostro convengo nazionale.
La Federazione Italiana Tradizioni Popolari ha un proprio ufficio stampa con esperti di comunicazione. Sicuramente gli eventi sono pubblicizzati attraverso il sito web nazionale http://www.fitp.org e bimestralmente con la rivista gestita dalla Consulta scientifica della Federazione “il Folklore” dove vengono raccontati gli eventi realizzati sul territorio nazionale.
Dal punto di vista locale invece utilizziamo i nostri canali social con ottimi risultati, infatti ci seguono da tutta Italia.
Francesco Gatto, Benito Ripoli, Andrea Nonne.
Sono tentata da chiederle della sua…batteria. Ma questa sarà un’altra storia. Dietro la sua veste di presidente, c’è altro. Potrò averla come protagonista/musicista per la prossima intervista?
Si, sicuramente sarà motivo di incontro per una prossima intervista. Colgo l’occasione per ringraziarla per l’interesse e l’attenzione verso il nostro mondo e verso la Federazione Abbiamo bisogno di attenzione ed entusiasmo altrimenti l’interesse della ricerca delle tradizioni del popolo rischia di svanire nel tempo.
C’è un entusiasmo percepito di sincera fede in quello che fa. Francesco Gatto si pone con chi della passione, ne fa missione. Lui come il Presidente Benito Ripoli, Andrea Nonne e tutti i presidenti provinciali, costole di un unico organismo che è la Federazione. Una realtà che, sincera, non conoscevo.
Forse “distratta” dalle attività artistiche delle quali mi occupo o forse concentrata su quei talenti silenziosi, nascosti nei tessuti delle infinite attività umane che producono emozioni con i loro lavori.
La sorpresa è proprio questa: conoscere una tangibile operosità culturale, formata da tante realtà connesse tra loro, guidate da un Presidente, custode di un’Italia fatta di storia e memoria.
Anna Landolfi.
https://www.lombardia.fitp.org/comitato-provinciale-fitp-bergamo
https://fitp.org/news/le-parole-chiave-per-il-futuro-sono-storia-e-folklore-126
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