l’Editoriale a cura di Giuseppe Gallo.
«Quest’anno abbiamo deciso di celebrare la Giornata Nazionale del Dialetto con un omaggio all’importanza della donna» dice Nicola Losapio al termine della Giornata Locale del Dialetto, un evento di straordinario successo ideato dall’Associazione “La Canigghie de Vescègghie” e dalla Pro Loco di Bisceglie (BAT).
Nicola Losapio
La serata si è svolta lo scorso 17 gennaio al Circolo Unione di Bisceglie, in occasione della Giornata Nazionale del Dialetto, alla presenza del sindaco dott. Angelantonio Angarano, tra momenti musicali, teatrali e letterari. Fra questi il doveroso ricordo dell’antica maschera biscegliese Don Pancrazio Cucuzziello e del suo celebre interprete, l’attore Sergio Ragno, scomparso il 10 gennaio del 2019.
In questa occasione l’attore Losapio, reduce da diverse apparizioni in fiction e film di livello nazionale, ha declamato una poesia intitolata “La donna è luce”, del poeta biscegliese Demetrio Rigante.
Angelantonio Angarano, Nicola Losapio, Demetrio Rigante.
«Sono felice di aver partecipato anche quest’anno alla Giornata Locale del Dialetto, portando all’attenzione del pubblico un tema tanto attuale e importante» spiega Losapio. «Ogni giorno giungono notizie che ci fanno male al cuore. Donne maltrattate dai loro compagni, dai loro mariti.
Una situazione inconcepibile in un mondo come quello moderno, dove la parità tra uomo e donna dovrebbe essere la pura normalità.
Demetrio Rigante, che ringrazio per avermi onorato ed affidato l’interpretazione di questa poesia, ha delineato l’argomento con versi struggenti, severi ma allo stesso tempo delicati.»
La donna è luce. «La poesia, in dialetto biscegliese, parla di come la violenza su una donna faccia crollare quei muri, ovvero quelle certezze, che lei riteneva fossero amore.
Negare i capelli al vento, rubare il sorriso o addirittura la vita… non è amore; ma una maledetta gelosia che toglie all’innamorato anche l’ultimo respiro.
Ma come recita la poesia: “La donna è la fiammella della bellezza, e chi la spegne, pure con una parola, lascia al buio quella parte del mondo dove l’uomo è tutt’uno con l’animale”.
Un uso severo e allo stesso tempo delicato della parola, che rende questa poesia davvero straordinaria.»