domenica, 22 Dicembre, 2024 9:02:36 AM

Bitonto (Ba) – Le luminarie POP di David Cesaria

l’Editoriale.

“Di confini non ne ho mai visto uno. Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone”. Nell’affermazione di Thor Heyerdahl, antropologo, esploratore, regista e scrittore norvegese, tutta la complessità che si cela dietro il concetto di confine.

Un concetto che ha ispirato la mostra “Borderlight” – Alla ricerca di confini ‘illuminati’ di David Cesaria che sarà allestita al Torrione Angioino di Bitonto dal 9 al 22 marzo.

David Cesaria

Il vernissage è in programma il 9 marzo alle ore 18,30 e vedrà gli interventi di Liliana Tangorra (storica dell’arte), Carmelo Cipriani (critico, giornalista e storico dell’arte), Alessandra Savino (giornalista e presidente Asteria Space) in qualità di moderatrice, e David Cesaria (artista).

A seguire la mostra sarà aperta al pubblico con ingresso libero.

“Asso nella manica”

I confini sono concepiti come spartiacque tra mondi diversi, dunque, punto di incontro tra culture e visioni differenti, ma anche linea di demarcazione invalicabile per ciò che è straniero.

A circondare l’idea di frontiera di un’atmosfera densa di positività o, al contrario, carica di negatività, è, pertanto, la prospettiva, il punto di vista con cui la si osserva.

Perché, dunque, non andare alla ricerca di quei confini ‘illuminati’, laddove questo aggettivo assume la duplice valenza di ‘saggi’, ovvero dotati di ‘sapienza’, e, allo stesso tempo, ‘radiosi’ e ‘splendenti’?

Da questa riflessione nasce “Borderlight” Alla ricerca di confini ‘illuminati’, mostra personale di David Cesaria allestita all’interno di uno dei luoghi storici di Bitonto.

Il Torrione Angioino, posto al confine tra la città antica e quella moderna, incarna il concetto di frontiera tra il ‘vecchio’ e il ‘nuovo’. Recentemente ristrutturato, mantiene vivo il ricordo di secoli di Storia attraverso la bianca pietra delle sue pareti.

Ad illuminare questo confine saranno le opere di David Cesaria, installazioni che, riprendendo la tradizione delle luminarie pugliesi, la reinterpretano in chiave POP.

Un’esposizione che raccoglie lavori prodotti da Cesaria a partire dal 2017 e che, nell’arco di 6 anni, hanno fatto ‘luce’, sia in senso metaforico che letterale, su svariati temi cari all’artista.

“Cascata di pillole”

Ne scaturisce una suddivisione delle opere in 4 sezioni: Hotlight (Il sesso vende: per la prima volta le luminarie tradizionali pugliesi strizzano l’occhio all’erotismo);

Jackpop (ossessioni della società contemporanea: la ludopatia e il narcisismo social); Fearmacy (paure e vulnerabilità durante il periodo Covid); Black soul (Il lato oscuro che si nasconde in ciascuno di noi).

“Girandola”

Così, varcando la soglia della torre angioina di Bitonto ci si immerge in un mondo ‘illuminato’ in cui il pregiudizio, accecato dal bagliore (light) di un’arte capace di superare ogni linea di confine (borderline), non trova posto.

Borderlight segna, semanticamente e grammaticalmente, il punto di intersezione e fusione tra una frontiera e quella luce che le aprirà la mente facendo sì che possa accogliere a braccia aperte ciò che appare ‘straniero’, ignoto.

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