giovedì, 21 Novembre, 2024 1:55:47 PM

Giovanni Ferruccio Labella, Bari e i suoi usignoli…prima le signore 1^ parte

“O Signore, dal tetto natio

Ci chiamasti con santa promessa,

Noi siam corsi all’invito d’un pio,

Giubilando per l’aspro sentier!”

da “I Lombardi alla Prima Crociata”, di Giuseppe Verdi. Atto IV, scena terza.

Ai gentili lettori, dopo aver ricordato nella precedente pubblicazione la regina della lirica barese, il soprano Licia Albanese, ho deciso di rendere omaggio ad altri illustri interpreti.                                                                                           

Lucia Abbrescia (1896 – ?)

Il mezzosoprano e contralto Lucia Abbrescia è nata a Bari nel 1896.  Apprezzata per le sue doti vocali, è subito avviata allo studio del canto lirico. Poco più che ventenne ha incominciato a esibirsi in recital. Si menziona quello tenuto al Circolo d’Italia di Milano nel febbraio del 1922. Il debutto operistico è nel ruolo di Maddalena nel Rigoletto al Teatro Carcamo di Milano il 9 novembre 1923, seguito dal personaggio di Lola in Cavalleria Rusticana e da quello della Cieca nella Gioconda. L’anno successivo, segna un importante traguardo nella carriera artistica della giovane Lucia. Nel mese di gennaio, a Bari, al Teatro Petruzzelli, interpreta il ruolo di Amneris nell’Aida e successivamente quello della Madre nel Piccolo Marat di Mascagni. Il repertorio si arricchisce di nuove opere. Il nome di Lucia Abbrescia compare sui cartelloni delle stagioni liriche dei maggiori teatri italiani. Si ricordano Gli Ugonotti a Napoli, La Favorita a Torino, Il Trovatore a Venezia, e poi ancora Voghera, Crema, Como, Pisa, Lucca, Genova e Biella. All’ottobre del 1925 risale il primo debutto oltre oceano nel ruolo di Siebel (come contralto) nel Faust di Gounod al Manhattan Theater di New York. Nella stagione lirica del 1928/29, è scritturata al Teatro alla Scala di Milano, dove esegue magistralmente la Cantata n.46 di J.S.Bach, seguita da una serie di successi nelle seguenti opere di Boris Godunov, La Campana sommersa di Respighi, Le Nozze di Figaro, Rigoletto, La fiaba dello Zar Saltan di Rimsky Korsakov. Si menziona la prima de Il Re di Umberto Giordano, andato in scena il 12 gennaio 1929, con un cast di prim’ordine: Toti Dal Monte/Mercedes Capsir, Enzo De Muro Lomanto, Tancredi Pasero, Giuseppe Nessi, Salvatore Baccaloni (la Nostra nella parte dell’Astrologa), sul podio Arturo Toscanini. Il suo talento non poteva passare inosservato. Lucia Abbrescia è scritturata ad Anversa in Belgio come Carmen e ad Amsterdam in Olanda nei panni di Amneris, ruolo a lei più congeniale, conseguendo un enorme successo di pubblico e di critica. Diligente nello studio inserisce nel repertorio altre opere, quali Sansone e Dalila, Louise, Lohengrin, Suor Angelica, Norma e Andrea Chenier. Giuseppe Verdi resta comunque il compositore prediletto. Alla sua insuperabile Amneris, si aggiungono i personaggi di Preziosilla nella Forza del Destino, eseguita a Rotterdam nel febbraio del 1931 e quello tanto temuto dai mezzosoprani per la sua tessitura vocale particolarmente insidiosa, di Ulrica nell’Un Ballo in maschera, cantato al Teatro Civico di Bolzano nell’agosto dello stesso anno. Rientrata in Italia l’anno successivo, Lucia Abbrescia prende una decisione sorprendente. Dopo aver trionfato ancora una volta in Amneris al Teatro Lirico di Milano, nell’aprile del 1932, nel pieno della sua vitalità artistica, fisica e soprattutto vocale, decide di abbandonare definitivamente le scene, poiché sopraggiunge un forte sentimento religioso. Lucia Abbrescia si ritira alla vita contemplativa per seguire la sua vocazione religiosa, lasciando un rimpianto tra i suoi tanti ammiratori che con affetto l’avevano applaudita sui palcoscenici in Italia e all’estero. L’unica testimonianza della sua voce è la romanza dell’Habanera dalla Carmen di Bizet consegnata in un disco a settantotto giri.

Bruna Castagna (1903-1983)

Più intensa, invece, è stata la carriera di Bruna Castagna (Bari 15 ottobre 1903-Pinamar, Argentina 10 luglio 1983). Mezzosoprano dalla voce calda e pastosa è stata molto apprezzata come interprete di opere verdiane. Figlia di un insegnante si trasferisce a Milano con la famiglia per perfezionarsi con Tina Scognamiglio. Esordisce al Teatro Sociale di Mantova nel 1925, come Marina Mniscek nel Boris Godunov. Subito dopo canta nel Parsifal al Colon di Buenos Aires, diretta dal maestro Tullio Serafin e in altri teatri sudamericani, dove interpreta Zita in Gianni Schicchi, Bersi in Andrea Chenier e Amelfa nel Gallo d’oro. La consacrazione definitiva avviene al Teatro alla Scala di Milano, nella Madame Butterfly il 29 novembre 1925 diretta da Arturo Toscanini con Rosetta Pampanini nel ruolo della protagonista. E’ presente al Ring wagneriano scaligero (L’Oro del Reno, Sigfrido, Il crepuscolo degli dei) del 1926/7 nella parte di Flossilde. E poi Covent Garden a Londra, Brasile, Argentina dove al Teatro Colon di Buenos Aires è Clotilde nella Norma di Bellini con Gina Cigna, Giacomo Lauri Volpi, Ebe Stignani e Tancredi Pasero. Un cast eccezionale! Il rientro in Patria la vede impegnata a Bologna, Palermo e ancora Milano. Nel 1933 alla Scala è Isabella nell’ Italiana in Algeri di Rossini. Magnifico trionfo! L’anno successivo, il 30 gennaio 1934, è interprete nella prima rappresentazione de La Vida Breve di Manuel De Falla con Gilda Dalla Rizza, Ebe Ticozzi e Galliano Masini, diretti da Antonino Votto. In quel periodo, non era facile affermarsi per un giovane mezzosoprano nel massimo tempio della lirica milanese. Vi era una forte competizione, poiché grandi nomi dell’Opera comparivano sui cartelloni scaligeri. Ebe Stignani e Gianna Pederzini erano ambedue agli inizi delle rispettive carriere, come altrettanto dicasi per Gabriella Besanzoni e Irene Minghini Cattaneo nel pieno della loro maturità artistica. Il 1934 segna una data importante nella carriera di Bruna Castagna. Si trasferisce negli Stati Uniti, dove in breve tempo raggiunge l’apice del successo, acquistando notorietà grazie al repertorio italiano. Si esibisce in America Latina e nei maggiori teatri statunitensi quali L’Opera di San Francisco e il Metropolitan di New York, dove canta interrottamente sino al 1949, quando decide di ritirarsi dalla carriera scegliendo l’Argentina come residenza. L’unica eccezione è il suo ritorno sulle scene per la prima rappresentazione dell’opera contemporanea L’Avventuriero di Renzo Rossellini, eseguita a Montecarlo il 2 febbraio 1968 con Virginia Zeani, Stefania Malagù, Nicola Rossi Lemeni e Plinio Clabassi. Suoi illustri colleghi sono stati i tenori Beniamino Gigli, Giovanni Martinelli, Jussi Bjorling, Kurt Baum e i soprani Gina Cigna, Zinka Milanov, Stella Roman. Si menzionano le preziose registrazioni Live effettuate al Metropolitan dal 1937 al 1945:  Messa da Requiem di Verdi, sotto la bacchetta di Arturo Toscanini, Gioconda con Emil Cooper, Norma con Ettore Panizza e la storica registrazione al Carniege Hall di New York della Petite Messe Solemnelle di Rossini diretta da Sir John Barbirolli. Infine degni di nota, sono i tanto amati ruoli verdiani, Amneris in Aida, Azucena in Trovatore, Ulrica in Un Ballo in maschera e Maddalena nel Rigoletto.

Giovanni Ferruccio Labella.

N.D.R.  Fonti-Bibliografia-Testi consultati:

1)Bruna Castagna, Giuseppe Dammacco e Domenico Mastronardi in Centro Studi Baresi di Alfredo Giovine, Bari 1968.

2)Lucia Abbrescia e Federico Salvati in Gherardo Casaglia Almanacco, sito internet del prof. Gherardo Casaglia, Parigi 30/01/2021 .

3)Lucia Abbrescia, Federico Salvati, Giuseppe Dammacco, Michele Fiore e Domenico Mastronardi in La Voce Antica, sito di Roberto Marcocci 28/01/2021.

4)Andrea Mongelli in (varie biografie) G.Cigna, M.Caniglia, M.Olivero, M.Del Monaco, R.Tebaldi Azzali, Parma 1987-2002; T.Schipa Loggia de Lanzi Firenze 1994, M.Callas Marsilio 1995, B.Gigli Zecchini 2005, M. Filippeschi Bongiovanni 1994, G.Neri Ruggimenti 2020. (Biblioteca personale).

5)Forgotten Opera Singers sito i Cantanti lirici dimenticati 08/02/2021.

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