di Giovanni Ferruccio Labella.
Nessuno aveva capito che quella bionda con i capelli quasi punk, con quel vitino di vespa in giacche “ussari”, con quelle note pop-rock, nessuno dicevo, pensava che Ivana Spagna, nome d’arte, fosse italiana. Noi si ballava sfrenati nei mitici anni ’80, quando le notti del “sabato sera” era ballare nelle discoteche che invadevano tutta l’Italia. E in tutta l’Italia si balla “Easy lady”. In giro per l’Europa, la disco dance dilagava nelle nostre orecchie e anche nelle nostre gambe. Così cominciavamo a chiederci di lei. Ivana Spagna. Diventò mito pop internazionale. Ma soprattutto, italiana. Estremamente difficile “sfondare” il mondo della disco-dance per un cantante italiano. L’Italia è melodica, è romantica, la nostra lingua è un “cinguettìo”. Ma chi ci avrebbe mai ascoltati? Invece lei stravolge sound e look diventando icona: erano anche gli anni della famosissima Lady Oscar (manga scritto e disegnato da Rijoko Ikeda, primo capitano donna delle guardie di Maria Antonietta ambientato alla corte Versailles n.d.r.) e lei diventa il capitano della pop-music europea. Caparbia? Certo che sì! Gavetta di anni, faticosi chilometri percorsi per raggiungere balere, terrazze, piano-bar, piazze… Lei e i suoi boys. Raggiunge traguardi meritati. E qui, si racconta…
Gentile Ivana, quand’è nato il suo amore per la musica e quale canzone/brano canticchiava da bambina?
Ho incominciato a cantare all’età di dieci anni e mezzo. Nel mio Paesino, vi era un Maestro di musica che aveva indetto un concorso aperto a tutti, bambini e adulti. In sostanza vi ha preso parte tutto il Paese. Mi sono esibita interpretando la canzone “Non son degno di te” di Gianni Morandi. Così è incominciato il mio percorso con la musica. I miei genitori mi hanno portato in giro per tutti i concorsi da un paese all’altro, a bordo della nostra piccola utilitaria, di seconda, terza mano, la mitica Bianchina.
Lei ha una voce calda, intensa, che trasmette emozioni; vi è uno smalto elegante e allo stesso tempo sobrio. Lei possiede una tecnica di canto perfetta, che la vede in carriera da decenni (dal 1969), con dei mezzi vocali intatti! Tutto questo è frutto di anni di studio, oppure è un dono prezioso di Dio?
E’ un grande dono di Dio! Poi, penso all’amore di mio Padre e di mia Madre che hanno fatto tanti sacrifici per me. Consideri che io non ho frequentato il Conservatorio. Avrei voluto studiare canto seriamente per conoscere il perfetto uso del diaframma. L’ho imparato privatamente e attraverso l’esperienza nel corso degli anni della carriera. Sono fiera di quello che ho appreso, dello studio della tecnica della respirazione, saper trovare il giusto appoggio per i fiati.
Con il brano Easy Lady del 1986, Lei si è imposta sulla scena internazionale. Che cosa ricorda di quel periodo?
Ah…che bei tempi! Ricordo perfettamente la spensieratezza e l’entusiasmo che scandivano le giornate in quegli anni. Era tutto come un divertimento! Gli anni della gavetta, quando mi esibivo nelle discoteche….e poi quanta passione sprigionavo nel mio lavoro. Amo il mio mestiere.
Lei ha un’attività discografica sorprendente! Centinaia di canzoni, tredici album in studio, collaborazioni con tanti colleghi italiani e stranieri, ha anche pubblicato tre libri. E’ un’Artista con l’A maiuscola! E’ soddisfatta della sua luminosa carriera e dei risultati raggiunti?
Sì, sono contentissima della mia carriera. Riserbo nel mio cuore tanti cari ricordi. Le confido che mi sento sempre all’inizio. Come se fossi al primo anno di carriera. Ho sempre voglia di fare qualcosa di nuovo. Il mio cervello è di una ragazzina. La mente è sempre in movimento, in ricerca.
Sanremo 1995
Lei è stata presente sette volte al Festival di Sanremo, in gara e come ospite (dal 1989 al 2008), undici volte al Festivalbar (dal 1985 al 1998, vincendone due). Ha preso parte a tante altre manifestazioni canore. Ha vinto cinque volte il prestigioso Telegatto; poi Un disco per l’estate, il Disco di Platino nel 2002, il Disco d’oro alla carriera nel 2006, il Premio Lunezia nel 2009 e infine nel 2011 è stata nominata Ambasciatrice della Musica Italiana nel Mondo. In tanti anni di grandi successi, c’è una serata memorabile, che non dimenticherà mai?
Sicuramente il festival di Sanremo nel 1995 è stato un traguardo molto importante. L’ho dedicato alla mia famiglia, gli adorati genitori e l’amato fratello, per i tanti sacrifici che hanno fatto per me. La serata memorabile, invece, è stata la vittoria del Festivalbar nel 1987. Non la dimenticherò mai! E’ particolarmente vivo, il ricordo e il mio devoto ringraziamento, per il mio Papà e per la mia Mamma, come l’emozione che ho provato, quando mi acquistarono il primo pianoforte, con il quale ho incominciato a studiare.
https://www.youtube.com/watch?v=cE1m7kIREzU
Un suo fan, mi ha riferito che Lei abita in una dimora storica, che appartenne all’editore Ricordi. Quali sentimenti prova nel sapere che oltre 100 anni fa, in quelle mura, soggiornavano i grandi compositori italiani, e forse provavano i loro melodrammi lirici? ……a proposito…Le capita di ascoltare l’Opera lirica?
Abitare in questa casa, m’induce a portare rispetto! Anche musicale! Nutro un sentimento di profondo rispetto. Quanta emozione avverte il mio cuore quando suono al pianoforte. Ci parlo con gli antichi proprietari, mi confido con le loro anime. Poi, adoro l’Opera Lirica. Ascolto Puccini. E’ il mio compositore preferito. Giacomo Puccini, all’epoca, è venuto in questa casa. Frequentava l’editore Giulio Ricordi. E’ stato aiutato economicamente da Ricordi, in un periodo di ristrettezze.
Nella sua intensa carriera, c’è un personaggio famoso, non musicale, che L’è rimasto nel cuore?
Il professor Luigi Di Bella. E’ stato un uomo che ha dedicato la sua intera esistenza alla scienza per salvare la vita alle tante persone che ha incontrato. Lo porto nel cuore. E’ una cara persona che ho amato e che ho conosciuto personalmente.
L’intervista è terminata. La ringrazio infinitamente per la sua squisita gentilezza e disponibilità. Le auguro strepitosi successi per i prossimi impegni. E’ abitudine per “noi” della lirica salutarci con un W VERDI! In questo caso, mi sia consentito un W IVANA SPAGNA, una splendida Regina della Canzone Italiana e Internazionale
Che caro….Grazie a lei.
Si racconta con dolcezza. Il tempo che passa, la rende amabile. Non mostra nostalgia, è ben presente nel contesto dell’oggi. E’ qui. Non ha reminiscenze passate di luci e platee. Raggiunge una saggezza temporale che dimostra la maturità di una donna che forse non sempre ha sorriso. Non è facile nel mondo dello spettacolo sorridere ai propri fans che non “leggono” l’interiorità di un’artista. Ma lei si “spiega”, qui, in questa breve intervista, con la tenerezza di chi è ancora in “scena” senza essere in un palcoscenico. Ivana Spagna, la voce, l’artista ma soprattutto, la donna.
Giovanni Ferruccio Labella.
https://tg24.sky.it/spettacolo/musica/approfondimenti/2020/12/15/ivana-spagna-oggi#00
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Un infinito grazie per questa bellissima condivisione e mi associo “W Ivana Spagna”
Come sempre bravo Giovanni, condivido quello che hai scritto. ciao caro continua così.
Ivana come non si è mai raccontata in un’intervista diversa dalle solite con la sapiente guida delle domande di un bravissimo e competente scrittore che ha saputo far emergere la straordinarietà di questa grande donna e artista come poche. Grande Ivana e tanti complimenti Giovanni per averla intervistata !!! Grazie grazie grazie