di Anna Landolfi.
Ripresa di autunno. Una rubrica mai dimenticata. Una rassegna che “riapre” dopo un’estate torrida che ci ha impietosamente addormentato le menti.
Ma non ci ha desistito. Perseveranza? Ostinazione? Caparbietà? No!
E’ amore per le Lettere. Per le Arti e i tanti poeti e scrittori sparsi per la penisola, varcando il Tirreno, approdando alle isole.
Si comincia riproponendo un artista del quale mi ero già occupata: Lugi Lai, poeta e pittore. Sorprendendomi ancora con una composizione di versi brevi, riflessivi e dal contenuto che riflette lo stato d’animo di ognuno di noi, inconscia memoria che quiete rimane “…sospesa tra le nuvole e il cuore”.
Luigi Lai
Il poeta, rammenta, che nulla cancella i ricordi. Che quando sopiti restiamo con noi stessi, essi riafforano: “…radici nei pensieri. Ombre che ci seguono. Occhi che ci guardano”
Luigi Lai, si presenta sempre con la sua naturale trasparenza dell’essere. Di per sè, rappresenta l’ingenua indole dell’eterno ragazzo. Quel Peter Pan che matura e si evolve senza dimenticare che il passare del tempo, impietoso sarà con il corpo, ma preserverà, eterno, la profonda spiritualità che, mortali, chiamiamo Anima.
L’invito all’ascolto, è qui proposto.
“Occhi che ci guardano”.
I ricordi restano sospesi tra le nuvole e il cuore.
Sbiadiscono come cartoline bagnate dall’acqua.
Mutano in infinite declinazioni e colori.
Ma sono radici nei pensieri.
Ombre che ci seguono.
Occhi che ci guardano.
Anna Landolfi.
In copertina:“Chi no dd’acabu”, 2020. Particolare.
Acrilico su tela 50x70x4.
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