di Anna Landolfi.
“Conosco quei giorni in cui il tempo si sgrana tra le dita…”. Metafora che trasmette un atto di amore. E’ così che Valeria Cristiano si presenta ai lettori della rubrica dedicata alle Lettere, “Poesie non di…autore”, rubrica che dedica spazio a coloro i quali, con le parole, trasmettono un’emozione. Parole tutte riconducibili ad un sentimento profondo d’amore provato ed eterno. In “Sempre…per sempre”, l’autrice si fonde col tempo di un passato legato all’amata sorella, colei che certo è stata tra gli affetti più importanti del suo personale vissuto. Le trasposizioni simboliche, traducono in immagini, sentimenti per la persona cara. E’ questa “costruzione” figurata, comunica l’emozione infinita. “Parole porose, che traspirano amore e riconoscenza…”. Valeria Cristiano si pone con umiltà sentimentale di fronte a colei che certamente, le è stata “maestra” del quotidiano vivere insieme. Restano le comuni parole che “…accarezzano le ferite”. E’ ardita la frase: al dolore provato da ferite che minano uno stato fisico o, molto più amaro, un mentis statum di un essere umano, l’autrice consacra “…parole di tenerezza”. C’è un segno di riconoscimento storico nella sua composizione letteraria: il Simbolismo. Movimento culturale nella Francia del XIX° secolo e quindi Baudelaire, Verlaine, Rimbaud…Mallarmè: parole pure senza contaminazioni terrene. Gli amori dalla leggerezza fatta di turbamenti e suggestioni. Gli amori eterni…
Valeria Cristiano
Sempre…per sempre.
Conosco quei giorni in cui il tempo
si sgrana tra le dita
e le immagini ritornano
vivide e chiare
di un passato a te prossimo.
Mentre lo sguardo corre
attraverso la trasparenza dei ricordi
che affollano la mente.
Conosco quei giorni dove un raggio di sole
ti basta per aprire il cuore a nuovi orizzonti
Mentre lo sguardo penetra i pensieri più in fondo squarciando le trame di una tela consunta.
Conosco il tempo che dilata le emozioni quando vorresti tenerle chiuse e raccolte in un grembo generoso.
Conosco il suono di parole dense che rimbombano di suoni e antiche risate, memorie mai scalfite.
Parole porose, che traspirano
amore e riconoscenza.
Parole di tenerezza
che accarezzano le ferite.
Sono mie e sono tue, sorella.
Ci apparterranno per sempre.
Anna Landolfi.
Al pianoforte Yann Tiersen
“Compitine d’un autre ete – l’apres – midi”
Voce di Silvana Kühtz