giovedì, 28 Marzo, 2024 9:14:14 AM

Alessandra Gaeta, se stessa fluida come la sua danza

di Gianni Pantaleo.

Ricercatrice dell’interiorità. Da danzatrice sente il bisogno di essere più che un corpo e così, approfondisce gli studi di discipine ascetiche e meditative. Così che la fisicità si fondi con la spiritualità e danzando, trasmette l’amore per il Creato, rispettando quell’ordine delle cose, nella naturale collocazione che ogni essere vivente ha su questo azzurro pianeta. Alessandra Gaeta è tutto ciò. Assistere ad un suo spettacolo, è una seduta di riflessione su quanto ciò che c’è, deve restare com’è. Il diritto all’esistenza, lei lo spiega attraverso la sua danza.

C’è stata una profonda analisi spirituale nell’ultimo suo lavoro “Tracce d’acqua”. Presentata per la rassegna “Esplorare2021” al Teatro Kismet OperA di Bari, diretta da Domenico Iannone, è stata una necessità dettata da una maturità acquisita nel tempo. Lei danzatrice e coreografa è anche una ricercatrice dell’anima. La visione della “sua” danza è anche questa? Spiritualità?

Devo ammettere che la consapevolezza giunta in questi due anni rispetto alle scelte artistiche e di composizione mi ha portata a maturare, sì. Rispetto al mio primo lavoro da autrice, sento di aver acquisito qualche competenza in più sicuramente. Sono una yogi e come tale cerco di scavare a fondo nelle necessità. Ora più che mai credo sia importante e necessario. Essere prima connessi con se stessi e poi con gli altri.

L’elemento acqua è l’elemento della vita stessa. La “fluidità” che descrive è anche gestuale. È dolce, è impetuosa, è l’acqua che “…scava e costruisce, cambia la forma delle cose, distrugge e annega.” Ci sono similitudini con l’animo umano: spesso diventiamo come l’acqua: tumultuosi o sereni. L’uomo è l’acqua?    

Nella mia ricerca diciamo che c’è una voglia di consapevolezza, dunque potrebbe anche essere così. Noi siamo fatti di acqua, quindi l’uomo è acqua. Per forza c’è un riferimento all’animo umano e alla sua variabilità, alla sua vulnerabilità e alla sua testardaggine all’interno di un viaggio tempestoso e inaspettato chiamato vita.

L’acqua esplora, scava, non ha confini. Durante il suo spettacolo, ha tracciato percorsi universali con le straordinarie sonorità di Giovannangelo De Gennaro e Roberto Matarrese. Ci ha presi per mano tutti, trascinandomi in quella corrente liquida attraversando culture e terre del pianeta. Emozioni celtiche, sensazioni ascetiche dervishi. L’acqua che attraversa il pianeta. Ma sa che la sua performance è stata un’ode alla Natura? Prima di lei un uomo dimenticò gli uomini per chiamare Sorella e Fratello il Creato. Come si pone Alessandra, la donna, di fronte all’Infinito?

Devo riconoscere che questa  è una domanda complessa e profonda. L’infinito e sempre qualcosa che dobbiamo coltivare giornalmente. Ora non dico che tutti debbano creare pregando e meditando, ma in questo caso specifico quello che è accaduto tra me e Giovannangelo De Gennaro, ne è un po’ l’esempio. Eravamo entrambi alla ricerca di qualcosa e lui era di ritorno dai suoi cammini, io avevo già iniziato a fantasticare su questo viaggio un po’ ascetico, per cascare dentro di me, dentro ognuno di noi. Dopo avevamo la necessità di trovare un collante tra questi mondi e dunque abbiamo rincontrato Roberto Matarrese, sound designer con il quale collaboro dal 2014, che ha dato il vero spessore a questo spettacolo non ancora terminato. La mia dolce mentore Alessia Lovreglio, riesce a comprendere a pieno le mie necessità come performer e danzatrice. Non dimentichiamo che è un tema a lei molto caro. Vorrei esprimere un parere su Saverio Corriero, il filmmaker che ormai mi affianca dal 2016, sia qui in Puglia che nella sua parentesi a Milano, città a me molto cara, sia per gli studi che per la modalità di lavoro che ci ha donato. Siamo due ‘gocce d’acqua’ e proprio il caso di dirlo! Con Giulia Falzea invece lavoreremo bene a Rieti durante la splendida residenza della Bassa Sabina, non vedo l’ora! In parte abbiamo lavorato a distanza per la drammaturgia.

La sua carriera artistica è mirata alla consapevolezza che siamo in: “…uno spazio ospite, mutevole, meraviglioso e da guardare con gli occhi vigili e la coscienza pura”. Questo messaggio è trasmesso con la danza. Non mi fraintenda, Omero cita le sacerdotesse del dio Apollo come vestali della Natura. Protettrici e custodi della Natura. Lei, mistica vestale della danza, durante la sua esibizione coreografica, ha mostrato momenti di furia. E’ un monito alle nefandezze umane?

Certo che e un monito!!! Continuiamo ad inquinare i nostri oceani, i nostri mari, i nostri laghi e i nostri fiumi con un mare di plastica.

Il Collettivo Factor Hill è una delle migliori realtà artistiche del territorio della nostra regione. La sua conformazione ha un valore aggiunto, però: è scienza dell’insegnamento. Con la danza, lei esibisce un prodotto di cultura coreografica storicizzando la tecnica alle dinamiche del corpo. Questa è sintesi dell’espressione di un corpo. Quali criteri adotta perché Factor Hill si identifichi come manifestazione organizzata a sé? Le chiedo questo perché ha presentato, in residenza artistica, una performer quale Maria Chiara Vitti, notevole risorsa intellettuale della scena. Non è cosa di tutti i giorni, mi permetta, talenti così…

Grazie per questo complimento, ne siamo onorati! Cerchiamo di creare coerenza prima di tutto in ogni nostra scelta, dal cibo che un artista deve mangiare al messaggio che questo vuol comunicare. Nel tempo abbiamo costruito un gruppo di lavoro che ha come parole d’ordine trasparenza, rispetto, coesione e divertimento. Se qualcuno non sta bene con noi in gruppo o ha qualche problema, cerchiamo sempre di risolverlo insieme tutti.  Nel caso di Maria Chiara Vitti ci siamo affidati al coraggio e alla coerenza del suo lavoro, da come è stato scritto a come viene filmato a come viene presentato. I passaggi e il percorso che lei ha compiuto in sala sono stati estremamente semplici e chiari. Questo ha avvalorato le nostre tesi. Abbiamo anche imparato quest’anno che la modalità CALL FOR ARTIST non solo aiuta a diffondere la nostra realtà, ma incoraggia e motiva diversi autori che non hanno tante opportunità nella nostra regione.

“…ci sentivamo nel solco degli eroici esploratori del passato.”. Lo cita dal libro di Alok Jha, “Il libro dell’acqua”. L’autore non è un artista, è uno scienziato, un fisico. Questa scelta letteraria conferma quanto il Collettivo Factor Hill, identifichi ricerca e scienza applicata alla danza. Perdoni la presunzione: non mi sbagliavo quando asserivo che il Collettivo fa storia a sé nel contesto “danza” in Puglia. Sono stato saccente? …mi scuso allora   ma era un complimento.

Devo dire che il nostro primissimo lavoro ovvero “Processing Duo” *ispirato alle metamorfosi di Ovidio, in parte sul mito del Pigmalione, affrontato però come una fredda analisi corporea e vivisezionato grazie a delle sonorità tutte sintetiche, in quadrifonia. Come anche ‘Yellow Limbo’, altra mia creazione, che prende in esame il mondo delle api, tristemente in declino. Effettivamente i nostri lavori hanno uno sguardo preferenziale verso il mondo scientifico. E’ nostra attenzione al nostro circondario, alla materia di cui siamo fatti e alla Natura Umana e Animale.

dalla performance del 14 novembre 2021 a Rigenera Laboratorio Urbano, Palo del Colle (BA).

Per il pubblico che la segue: domani? Cosa vedremo “domani” di Alessandra Gaeta?

Vedremo la ricerca profonda di questi ultimi anni proficui, densi, intensi e pregni di voglia di verità. Che bella questa ultima domanda mi fate sentire una Diva!!!!!! …e ride piacevolmente divertita.

Essere riusciti a strapparle un sorriso, appaga quella sensazione di benessere che durante l’intervista, già ci comunicava sentimentalmente. La ragione di tanta emozione è il suo porsi con la stessa trasparenza di un’animo purificatosi nel tempo. Qui la riflessione è: quanto ognuno di noi ha la stessa sua capacità di “migliorare” se stesso in rapporto al circondato? Sono necessari studi su se stessi, quei momenti in cui, isolandosi, si fa strada l’introspezione che respira e si lascia andare con lo scorrere della vita. L’acqua…

Gianni Pantaleo.

https://www.danzapp.it/item/alessandra-gaeta/

https://www.arci.it/alessandra-gaeta-residenza-bassa-sabina/

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https://www.youtube.com/watch?v=KbmaX73hWYE

Ph. Gennaro Guida

 

 

 

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