Autore per mandolino di una delle pagine più famose del suo «Barbiere di Siviglia», Giovanni Paisiello verrà omaggiato col più popolare degli strumenti napoletani per l’apertura del festival che lo celebra nella città natale.
E non soltanto uno, bensì sei mandolini, risuoneranno nel «Concerto a Posillipo» con cui il Giovanni Paisiello Festival di Taranto inaugurerà la ventunesima edizione ospitando l’Ensemble Galanterie di plettri e voci diretto da Mauro Squillante, di scena martedì 10 ottobre (ore 21), nel Teatro Comunale Fusco di Taranto, dove la manifestazione (undici appuntamenti in cartellone) si chiuderà il 27 ottobre con la rappresentazione di uno dei titoli più noti del grande operista pugliese, l’intermezzo in musica «La serva padrona».
Valeria La Grotta
Dunque, un mese dopo la «Notte paisielliana»,
anteprima che ha fatto registrare una straordinaria partecipazione di pubblico,
il Giovanni Paisiello Festival
diretto da Lorenzo Mattei
e organizzato dagli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”
con il sostegno di Ministero della Cultura,
Regione Puglia,
Provincia di Taranto,
Comune di Taranto
e Conservatorio Paisiello, si propone con un ventaglio
di raffinate proposte attraverso le quali unire il mondo
della ricerca musicologica a quello della musica
praticata secondo criteri storicamente informati.
Pratica che ha nel grande organista e clavicembalista francese Martin Gester, ospite di questa edizione, uno dei massimi esponenti.
Barbiere di Siviglia
L’obiettivo del festival è, infatti, continuare a valorizzare e diffondere in chiave filologica il repertorio di una delle figure più rappresentative della scuola napoletana, osannata tra la fine del Settecento e i primi anni dell’Ottocento in tutte le più importanti corti europee, inclusa quella di Caterina II di Russia, dove con altri capolavori nacquero sia «Il barbiere di Siviglia» che «La serva padrona».
Tra l’altro, il concerto inaugurale del 10 ottobre sarà preceduto alle ore 18 dal vernissage nello spazio-studio «Il soppalco» della mostra pittorica di Nuccia Pulpo «Paisiellando», visitabile sino al 27 ottobre (ore 17.30-20).
La cambiale di matrimonio
Quindi, dopo aver dissertato sulle trasformazioni che occorsero alla drammaturgia napoletana alla fine del Settecento con la presentazione di un libro di Davide Pulvirenti (11 ottobre, ore 18, Conservatorio Paisiello) e aver eliminato con una giornata di studi ogni pregiudizio sulla pratica del riciclaggio di musiche altrui adoperata nelle cosiddette opere «pasticcio» da molti compositori del Settecento, Paisiello incluso (14 ottobre, ore 18, Salone degli specchi), il festival farà tappa a Grottaglie con un concerto esclusivo nella chiesa Madre.
La finta amante (GPF 2019) Ph. Carmine La Fratta
Lo splendido organo del Cinquecento conservato nella cantoria
verrà suonato da un’autorità assoluta nel campo,
Martin Gester,
protagonista di un omaggio a tre grandi compositrici barocche,
Francesca Caccini, Isabella Leonarda
e Barbara Strozzi,
con il soprano Valeria La Grotta,
la cantante di Taranto lanciatissima sulla scena internazionale
impegnata nei giorni scorsi a Parigi proprio con Gester nell’opera di Paisiello
«Gli astrologi immaginari».
Tornando nel capoluogo, una finestra sarà riservata al pianista coreano
Dong-Wan Ha
vincitore del premio speciale «Giovanni Paisiello Festival»
all’ultimo International Piano Competition “Arcangelo Speranza”
(17 ottobre, ore 20, Palazzo di Città).
La serva padrona (GPF 2017) – nella foto Valeria La Grotta
Quindi, Martin Gester farà coppia
con Aline Zylberajch in un concerto per due clavicembali su musiche
di Vivaldi, Couperin, Telemann e Boccherini
pensate originariamente per organico orchestrale
(18 ottobre, ore 20, Salone dei Vescovi).
Tra l’altro, il Giovanni Paisiello Festival aderisce al nascente Forum della Scuola Napoletana alla quale viene dedicato un festival diffuso che prende le mosse da Taranto con un confronto tra Nicola Porpora, Paisiello e altri autori coevi eseguiti dall’Ensemble Armida (21 ottobre, ore 20, chiesa di San Pasquale Baylon).
Martin Gester
Inoltre, verrà presentato il recente restauro realizzato al monumento a Paisiello, la cui lunga e travagliata storia verrà raccontata da Augusto Ressa (23 ottobre, ore 18, Conservatorio Paisiello).
Si chiuderà con «La serva padrona»,
che al Teatro Fusco verrà presentata con una guida all’ascolto
il 26 ottobre (ore 18) e messa in scena il 27 ottobre (ore 21)
con Graziana Palazzo (soprano),
Stefano Rinaldi Milani (baritono),
Ciro Fornari (mimo)
e l’Orchestra del Conservatorio Paisiello
diretta da Francesco Bottigliero,
a dimostrazione della virtuosa collaborazione tra le due istituzioni,
che coproducono l’allestimento.
Firma la regia Chicco Passaro.
Poco prima della rappresentazione verrà assegnato il Premio Giovanni Paisiello Festival.
Info 099.7303972 – 329.3462658 – giovannipaisiellofestival.it.