La redazione.
E’ generosa se la ami. Ha bisogno di attenzioni e cure. Potrebbe non sembrare fertile, tanto in certe aree essa sia avara. E’ terra di Puglia. Argillosa, arida, persino rocciosa quando sei in quel della Murgia. Terra e mare. La Puglia, la regione più a oriente d’Italia, la terra invasa dall’oriente e dai popoli nordici. La Puglia ai confini di Enotria, la terra dei vini. Distese di ulivi e viti. La vite non è solo un arbusto che dà il frutto dell’uva. La vite è amica dell’uomo già dai primi insediamenti neolitici: siamo indietro di più di 5.000 anni fa, età della nuova pietra. Il clima mediterraneo le favorisce sviluppo e diffusione in tutta la grecia classica. Ed è grazie alle “invasioni” dei popoli del Mediterraneo, che si diffonde la cultura della vite. Le coste della Puglia, per posizione geografica, sono state colonie greche, ovvia la cultura e le tradizioni del patrimoni classico. Un patrimonio non solo artistico, ma soprattutto agricolo. Tutt’oggi, la Terra di Puglia, è terra di forti radici classiche.
Sen. Antonio Coppi.
La “cultura” della vite, al pari dell’ulivo, purtroppo con ancora vastissime aree contaminate dalla Xilella e considerato l’albero, patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è una fiorentissima attività commerciale. Ma c’è di più. C’è chi della propria terra ne assume la responsabilità per tutelarla. La rileva, la ama e ne fa missione vita senza tradire le origini, così che quei vasti appezzamenti di zolle di terra, diventino recupero del passato e depositario per le generazioni future.
Il percorso, seguito da preparatissimi assistenti, è il percorso della storia della vite. Vastissimi campi silenziosi che riportano alle geografie di Omero. Alle terre degli eroi greci, alle coltivazioni degli antichi vitigni. Il vitigno era un dono di nobili terre di altre regioni, ed era dote tra famiglie aristocratiche così che i matrimoni fossero anche crescita culturale e tradizione. Un popolo si arricchisce quando fà proprio ciò che lo “straniero” porta con sè. Non è perdita di una identità culturale, anzi! Gli scambi di sangue e sapere, fortificava benessere e condizione sociale.
Le cantine del Senatore Antonio Coppi, in Terra di Puglia, a Turi, l’antica Thuriae, abitata da Illiri e Peucetiī, è la fertile terra risultato di attenzione e cura della tenuta. Vastissime colture di Primitivo di Gioia del Colle, lo storico Negroamaro, l’antico Aleatico e altri vitigni di pregio, sono la ragione perchè l’azienda si prodighi alla cultura del vino. Riconoscimenti internazionali e apprezzamenti dal mercato mondiale, premiano il lavoro e quanto di quello che si produce è frutto di tutti coloro che sono parte della famiglia Coppi e del luogo. Segno di benevolenza e gestione dell’azienda a servizio del lavoratore e del consumatore. Un feudo contemporaneo, governato con saggezza e equilibrio sociale. Senza dimenticare la tecnologia.
La qualità dei raccolti è garantito dalla coltivazione di natura sostenibile. Bannati diserbanti e pesticidi, le cantine Coppi, pongono attenzione all’ambiente, rendendo il prodotto salubre con qualità organolettiche di altissimo livello: colore, aroma, sapore, consistenza.
Di prossima pubblicazione, sarà il sen. Coppi, che ci parlerà storia e dinastie delle cantine Coppi.
https://www.vinicoppi.it/casa-vinicola-coppi/
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