lunedì, 19 Maggio, 2025 4:44:07 AM

Bari – Angelo Montemurro – La composizione di Dio

di Gianni Pantaleo.

E’ sorprendente quanto si riescano a legare le note alle parole. Potrebbero esse pensate come strutture composte a sè, per eseguire musica o poesia.

Nell’arco di una carriera, non è facile avere il senso della composizione letteraria che nasce dallo studio della musica.

Angelo Montemurro, musicista, presenta un volume in cui propone un’analisi profonda di quanto e con ragione, Musica e Fede, siano l’una figlia o maestra dell’altra.

Racconta con specificità introspettiva e con colta abilità letteraria, quel legame spirituale che ha origine nell’Uomo.

L’Uomo intesto come figlio di un Onnipotente, al quale un Altissimo, dona sensibilità e capacità di pensiero e lo accomuna all’Arte.

Tra note e parole, il m° Montemurro, ci regala una saggezza spirituale non astratta o cieca,  ma di logica Fede.

In un contesto storico di disagio individuale e dubbi sul futuro delle società, lei propone una profonda riflessione sulla Fede.

Si è guardato intorno per sentire il bisogno di scrivere “La «composizione» di Dio. Meditazioni musicali sulla relazione tra Dio, la musica e l’uomo”?

In realtà più che guardato in torno mi sono concentrato nell’ascolto, aiutato anche dal silenzio che piacevolmente dominava nei giorni di lockdown durante la pandemia Covid 19.

L’assenza di inquinamento acustico mi ha proiettato in una dimensione prettamente meditativa, facendomi riflettere nelle dimensioni che mi sono vicine praticamente da sempre ossia la fede in Dio quale cristiano praticante, la Musica presente quotidianamente nel mio lavoro e l’Umanità quale parte empirica e fragile del nostro cammino di vita, canalizzato obbligatoriamente nell’unico verso temporale che conduce ad un pensiero post-vita.

Angelo Montemurro

Lei fa di più: lega la Fede alla Musica. Già la Grecia classica legava alle divinità le capacità umane letterarie, teatrali e la musica. Crede sia innato negli uomini, manifestare i propri sentimenti, dedicandoli agli dei?

Tra le arti è la Musica in primis che nella sua “composizione” ritmo-coscienziale conduce ad una trascendenza, un presenza-essenza cui l’uomo benché dotato di ragione(definita) non è in grado di comprendere, maggior per cui attribuisce qualcosa o a qualcuno che rappresenti fisicamente (gli dei) e psicologicamente questa capacità “sovraumana”.

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Al di là della propria Fede, al di sopra del proprio Dio, è comunque un messaggio positivo quello di credere in un Onnipotente che influenza e redarguisce il comportamento umano, se questi non ha capacità di autodisciplina. 

Il “libero arbitrio” è deleterio. Insomma: uno Spirito eletto ha funzione di “retta via”, che penso si stia perdendo. Non crede?

Sono d’accordo, nella società attuale la tecnologia sta prepotentemente sostituendo quella capacità creativa che nell’uomo lo ha proiettato all’evoluzione nel corso dei secoli, grazie alla volontà di conoscere la verità su qualsiasi cosa lui ne fosse attratto.

Infatti è proprio questo se vogliamo definirlo un “male” che Internet, nella sua ramificazione sociale annebbia i nostri cervelli rendendoli miopi, pigri e sterili… allontanandoci dalla “realtà”.

Pertanto credo fortemente che affidarsi ad uno spirito eletto ed io personalmente allo Spirito Santo quale parte della Trinità, sia “conveniente” per stimolare e risvegliare la ragione umana alla ricerca di una coscienza-verità, per non essere pervasi costantemente da innumerevoli interrogativi.

Euterpe – Simon Vouet (XVI sec.)

Dimostrare l’esistenza di Dio. Da umile uomo qual sono, nonostante la profondissima Fede che provo, non ho modo di capire se Egli mi “ascolta”. 

Alla mia, innocente “miscredenza”, mi viene in aiuto Mozart. E Dante, Leopardi. Michelangelo,  Leonardo da Vinci… E’ l’Arte la prova della Sua esistenza?

Consideri che nessuna fede “terrena” può dare quella certezza dell’esistenza e presenza di Dio, allorché non sia Dio stesso a manifestarsi (teofania) all’uomo con un’azione del tutto imperativa…

Dobbiamo comprendere che ognuno di noi ha i suoi tempi o cadenze ritmiche e che Dio non va trattato come un “interruttore” a nostro cavillo emozionale transitorio di necessità; infatti, Egli a nostra insaputa elabora “opportunità” creative per affrontare qualsiasi situazione.

Arrivo alla Sua domanda “se l’arte è la prova della Sua esistenza”… Io dico di sì! Grazie soprattutto ai testimoni dell’arte mondiale che nei secoli si sono succeduti, dai primi padri della chiesa sino agli scienziati odierni.

Non a caso la Musica è stata estrapolata dall’uomo grazie alla sua grande capacità creativa ispirata sicuramente dalla natura, per cui tutte le bellezze del creato che affascinano l’uomo portano la “firma” e un’immagine di Dio stesso che si manifesta in essa e la Musica chiaramente ne è parte primaria.

Antonio Vivaldi (1678-1741)

E’ da poco in onda, in una nota emittente televisiva, “Il grande romanzo della Bibbia”, condotta da Aldo Cazzullo. 

Il ricercatore e scrittore, dichiara da sempre che la sua “Fede” vacilla tra Credo e Ragione. Eppure della Bibbia, riconosce l’altissimo valore spirituale. 

Di fronte al “Nisi Dominus” (n.d.r. Vivaldi), cadono tutti i dubbi sull’esistenza di Dio. Lei è anche un musicista: capire le note avvicina all’Altissimo?

A questa domanda Le rispondo con un altro grandissimo della Musica, Johann Sebastian Bach, lui affermava: “Io suono le note come sono scritte, ma è Dio che fa la Musica”…pertanto l’unica arte che può avvicinarsi alla perfezione del creato, ed essa stessa ne è parte, è la Musica quale scienza perfetta perchè composta da numeri ed i numeri sono infinti.

Pitagora sosteneva che Dio stesso fosse un “numero speciale” e che fosse il comune denominatore di tutto l’universo, inteso non come cifra ma da una vera e propria forma, infatti scoprì che il rapporto tra numeri e forme è la stessa cosa… affermando la seguente convinzione ”La Materia è Musica solidificata”.

Johann Sebastian Bach (1685-1750)

La «composizione» di Dio. Meditazioni musicali sulla relazione tra Dio, la musica e l’uomo” è un messaggio di fiducia. 

Un’analisi che invita il lettore ad avere una prospettiva meno scettica sul “Creato”. Margherita Hack, atea convinta, ammetteva che a molte domande sull’Universo, c’erano molte risposte. 

Alla domanda “Lei crede in Dio”, rispose che non aveva ricevuto il “dono” della Fede, ma non per questo la metteva in discussione. 

Una considerazione: “leggere” la musica è un dono, sicuramente si impara e si studia. E’ un dono avere la Fede?

Sin da bambino ho ricevuto un’educazione alle fede cattolica dai miei genitori che non per dovuto obbligo mi hanno condotto ad una “intonazione” cristiana, ma solamente con i loro esempi semplici di vita modesta e dedita a Dio, come il rispetto per il prossimo, atti di carità ecc.

Voglio fare un esempio associando la Musica con la Fede: ambe due hanno “composizione” fisico-coscienziale dell’anima, un “eros” ed un “agàpe” come nell’amore perfetto.

Pitagora (580 a.C. – 495 a.C.)

Quindi, per ricevere il dono della fede bisogna sì, ricevere una educazione, ma anche la volontà di cercare tramite le testimonianze di santità umana la verità.

Concludo questa domanda con una citazione presente nel mio libro carica di speranza proprio del filosofo Schopenhauer anch’egli ateo e dal pensiero pessimistico, ma con una proposta nettamente fiduciosa sull’eternità: “Che la Musica sia del tutto indipendente dal mondo fenomenico e che essa potrebbe dunque in un certo modo continuare ad esistere anche quando il mondo non ci fosse: cosa che non si può dire delle altre arti”.

Margherita Hack (1922-2013)

Domanda personalissima: è arrivato ad avere la Fede o nel suo cammino di vita, ci è arrivato?

Non so perché questo quesito mi fa pensare al nostro senso di fame per il cibo… Forse perché a livello biologico ne siamo obbligati.

Ma in questo vedo una certa analogia alla sua domanda, ossia il dovere etico-cristiano di ricercare sempre la verità ogni qualvolta ne avessimo esigenza ed in tutta sincerità questa virtù non può avere una “sazietà” in quanto ogni giorno essa fa crescere la tua spiritualità in modo sempre diverso e nuovo, amplificando ogni elemento dell’uomo al massimo delle sue potenzialità creative.

Quindi la mia risposta è: “non arriverò mai alla completezza della mia fede fino a che non avrò dinanzi l’unica via, verità e vita… Cristo.

Michelangelo Buonarroti (1475-1564) – La Cappella Sistina

Senza alcun dubbio la Musica è un linguaggio più immediato per trasmettere sensazioni e sentimenti. 

Ogni popolo, ogni comunità, ogni villaggio sperduto tra deserti e foreste, ha il proprio linguaggio musicale e il proprio Dio. Come si fa a pensare che il proprio Dio sia l’Unico?

Guardi, cerco di dare una mia considerazione neutrale in merito alla sua istanza pur essendo di parte. Il fatto di riconoscere i propri limiti fisico-sensoriali-coscienziali da parte degli uomini e specialmente nelle comunità primitive, porta per forza di cose a riconoscere una superiorità che “amministra” tale armonia, trattasi di un elemento fisico-astronomico e addirittura l’idolatrare un altro uomo.

Dov’è la differenza? …è nella libertà, una libertà data dalla legge matematica universale e quindi dai numeri che rende l’uomo libero di scegliere la sua vocazione, ispirato dalla coscienza e\o dall’istinto.

Michelangelo Buonarroti – Mosè (particolare) 1513-1515

“La «composizione» di Dio. Meditazioni musicali sulla relazione tra Dio, la musica e l’uomo” è anche un’opera di pura didattica. 

Avrà occasione di presentarlo negli Istituti scolastici? Sarebbe un’ottima operazione di educazione scolastica.

Ha ragione! …anche se il mio testo ha inizio proprio nel dire che non si tratta di un manuale di teoria, storia o filosofia musicale, devo constatare che sarebbe un’iniziativa molto interessante proporlo sia in ambienti di carattere musico-teologico che in contesti socioeducativi-culturali.

Gli svariati argomenti esaminati aprono un contesto critico che può essere presentato nelle scuole, utilizzando proprio la Musica per analizzare molteplici e complesse teorie che sembrano divergere dalla medesima arte… ma che è imprescindibilmente ovunque presente.

Antonio Canova (1757-1822) – Ercole e Lica

Si supera il pensiero filosofico dell’Antica Grecia, nata dalla Mitologia, per approdare a quella Cristiana del Medioevo, chiave di volta di tutta la Cristianità.

Angelo Montemurro, accarezza il senso stesso del Divino con pacatezza di saggio. Recepisco quindi, una compostezza che lo caratterizza, frutto di sacra bellezza innata.

Nasce artista e nel cammino della sua Vita, ha alla destra la Fede e alla sinsitra la Musica. Difficile dubitare che non sia così. Altrimenti, raccolto nei suoi Pensieri, non ci avrebbe dato “La composizione di Dio”.

Gianni Pantaleo.

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