venerdì, 5 Dicembre, 2025 10:53:41 AM

Bari – Nico Salatino – Quel 27 aprile del 1898

di Anna Landolfi.

E’ stata un’acclamazione sincera quella del pubblico, alla prima de: “La portapannere”, dramma teatrale dalle note esilaranti e amare, che la compagnia diretta da Nico Salatino, ha presentato il 27 aprile scorso al Teatro Abeliano.

Tratto da un fatto realmente accaduto il 27 aprile 1898, il regista e attore, Nico Salatino, riporta con fedeltà storica, un episodio popolare che avrebbe coinvolto un’umile donna del popolo, “portabandiera” di una sommossa sociale.

Protagonsita assoluta dell’opera teatrale, è stata Anna Maria Tisci, nel ruolo di Anna Quintavalle, la donna che si ribellò ad un’ inaspettata ingiustizia perpetrata ai danni di tutto il popolo barese di quei giorni.

La Tisci, dà un’intensa interpretazione alla vicenda, con una veste realistica della protagonista dell’opera, profondamente percepita come “parte di se stessa” nel contesto sociale.

E’ stata, questa, la chiave del successo che ha coinvolto il pubblico emotivamente, tanto da provare momenti di commozione che l’attrice ha trasmesso in scena.

Scelta registica interessante, è stata quella con cui il regista ha aperto il sipario: il primo atto si presenta al pubblico con le “anime” di tutti i personaggi, a dimostrazione di un passato onirico che riporta agli occhi dello spettatore, i ruoli che ognuno dei protagonsiti, ricopriva in vita.

La scena è stata realizzata con la la maestrìa di Damiano Pentassuglia, “architetto” delle luci, che dello spettacolo ha reso in “sogno”, lo spazio vissuto dai personaggi.

Notevoli le interpretazioni degli attori: da citare

Lucia Coppola,

storica interprete del teatro barese, in veste di “Vagghie Vagghie”, soprannome della mercante dei farinacei, causa, suo malgrado, del dissenso popolare scatenato da Anna Quintavalle.

Attori e attrici, giovani interpreti, alcuni dei quali al loro debutto, hanno dato all’opera teatrale, la consistenza emotiva caratterizzando tutta la messa in scena dando spessore al ruolo da loro interpretato.

Citiamo Luca Mastrolitti, nel ruolo de “l’ombrellaio”. Mestiere antico ormai scomparso, amico del vicinato e burlone di quartiere.

La sua innocente comicità, è stata ben espressa dall’attore, non nuovo a ruoli comici.

Antonella Genga: nota la grande pubblico televisivo e teatrale, ha dato di se stessa, quanto di più l’incisivo al ruolo della “forestiera”.

La donna in sposa ad un uomo barese, ammette con sorpredente sincerità, quanto del suo matrimonio fu dettato dall’amore per il mare.

Nativa di un paese della campagna, palesemente “sottomessa” al suo uomo, è amata nelle contrade per la sua ingenuità di femmina e moglie.

Tutti i personaggi dei vicoli del borgo antico, sono presenti in scena: Flora Marasciulo (Caterina), saggia donna matura affaccendata ai ricami.

Notevole il suo intervento canoro, incitata dalle amiche dell’antico vicolo, a cantare una ninna nanna. Soprano professionista in veste di attrice, è stata la sorpresa al pubblico dello spettacolo.

Un meritato applauso all’ interpretazione dei giovani attori:

Angelo Maurantonio,

Francesco Cesario

e la bella “Rosetta”, interpretata da

Valentina Portoghese,

che si sono resi “amabili” nei rispettivi ruoli.

L’amore non corrisposto tra “Ciccillo” (Francesco Cesario) e Rosetta, fà della loro tormentata storia sentimentale, un cameo che il regista Nico Salatino, sottolinea con una serenata, cantata e interpretata da egli stesso che nello spettacolo è Jàngeuicchie.

Anna Landolfi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

About Arti Libere

Guarda anche

Taranto – Al via la III ed. del Taras Teatro Festival

Taras Teatro Festival nasce nel 2023 dalla testarda volontà di Massimo Cimaglia – che ne …

Lascia un commento