di Sabrina Briscese.
Era il 1868 e stavo viaggiando per alcuni villaggi remoti della Scozia alla ricerca di antiche leggende e storie popolari, per un saggio che stavo scrivendo per conto dell’Università di Edimburgo.
La corriera mi aveva lasciato in una stazione di posta nei pressi della costa ovest delle Highlands, vicino Kyle Rhea, un fiordo che si insinua profondo lungo la costa rocciosa.
Appena la carrozza si fu allontanata, mi incamminai con lo zaino in spalla, con il mio bastone, che non abbandonavo mai in questi viaggi, e con l’ampio cappello che mi riparava dal sole e dalla pioggia.
Erano due ore che stavo camminando lungo il sentiero polveroso ed ero preoccupato perché temevo di non
arrivare al villaggio prima di sera, quando finalmente in lontananza intravidi alcune case basse di pietra e tirai un sospiro di sollievo.
Le sirene (particolare) – Edward Burne-Jones (1883-1898)
Avrei evitato di dormire all’aperto. Il villaggio era composto da poche case che si snodavano lungo una via principale. Il mio ottimismo iniziale incominciò ad incrinarsi, sarei riuscito a trovare un ricovero per la notte?
Dato l’orario serale, per fortuna davanti alle case c’erano delle donne anziane che erano sedute e filavano in compagnia delle vicine, e dei bambini che giocavano gridando divertiti.
Verso la spiaggia dei pescatori stavano tirando in secca le loro barche dopo una lunga e faticosa giornata di pesca.
Ulisse e le Sirene – Herbert James Draper (1863 – 1920)
Mi avvicinai alle donne chiedendo, con tono particolarmente cortese per farmi meglio accettare, si sa che gli estranei sono spesso guardati con sospetto in questi sperduti villaggi, se ci fosse un posto dove poter mangiare e dormire per la notte.
Pur guardandomi con un poco di diffidenza, queste mi indicarono una casa in fondo al villaggio dove abitava una anziana vedova con il suo nipotino.
Povera donna, era rimasta sola con quel bambino. I genitori erano morti durante l’ultima epidemia di tifo e lei doveva tirarlo su con piccoli lavoretti.
Sicuramente avrebbe accettato di ospitarmi dietro compenso. Mi diressi verso la casa. Il mio stomaco stava iniziando a borbottare per la fame.
Giunto alla porta bussai e mi aprì un bambino di circa otto anni, vestito con degli abiti troppo piccoli e consunti.
A Little Sea Maiden – William Henry Margetson (1860 – 1940)
Era basso per la sua età, sicuramente a causa della scarsa nutrizione, ma era pulito e gentile. “Posso parlare con la padrona di casa?” chiesi.
Il bambino mi guardò intimidito poi, dopo un attimo di esitazione, corse a chiamare la nonna. La donna doveva essere stata graziosa in passato, ne aveva ancora i tratti, che ormai però erano appesantiti dal tempo, dalle privazioni e dai dispiaceri.
Il viso era tondo e luminoso, ma con alcune rughe marcate che lo tracciavano, la bocca piccola e gli occhi marroncini, stanchi e pensierosi a causa degli eventi della vita.
Sabrina Briscese.
Fine 1^ parte.