Non avrei mai creduto che alla fine la guerra sarebbe davvero cominciata. Non c’è nulla di più brutto della morte di innocenti e ancora più difficile è che si tratti del popolo ucraino, da sempre a me (e a molti miei connazionali) vicino. Tra gli ucraini abbiamo amici, parenti, genitori…ricordo che quasi ogni estate andavo in ucraina per passare un po’ di tempo con mio nonno.
Adesso invece saremo sempre più lontani, divisi.
Sono Russa, ma non per questo condivido la colpa di quanto succede con i pochi stolti che ancora, nel 2022, credono che con la guerra si possano risolvere problemi. Forse solo gli interessi di questi ultimi possono realizzarsi in un conflitto, magari anche per un tempo limitato, a discapito però della vita di migliaia se non milioni di persone innocenti.
Quasi ogni giorno mi sento minacciare con parole del tipo: “sei russa, devi morire tu e tutti i tuoi cari!”.
Se seguissimo la stessa logica allora assieme ad Hitler sarebbero dovuti morire tutti i tedeschi.
Quando leggo o vedo ciò che sta succedendo, mi mancano le parole per descrivere quanto tutto questo mi rattristi e non mi rappresenti in alcun modo.
Io vivo in Italia perchè amo cantare, i miei genitori sono a Mosca, i miei amici qui in Italia sono sia russi che ucraini e il nostro rapporto non è cambiato nonostante quanto stia accadendo.
Sono musicista e uso questo strumento come protesta contro l’orrore della guerra. La musica non ha confini, non ha genere, non ha nazione…unisce ognuno di noi in un caldo abbraccio.
La guerra non può avere alcuna giustificazione, non dovrebbe più esistere senza eccezioni.
Nessuno può arrogarsi il diritto di togliere la vita, nè agli animali, nè agli uomini.
Anastasia Abryutina