La redazione.
Premiato a Torino il biscegliese Francesco Sinigaglia per “Otello nel laboratorio di Stanislavskij”
Il volume si è aggiudicato il Premio Nazionale di Arti Letterarie presso il Palazzo della Luce nel capoluogo piemontese
Si è tenuta a Torino sabato 29 ottobre 2022, presso lo storico Palazzo della Luce di via A. Bertola, la consegna del “Premio Nazionale di Arti Letterarie” (XIX edizione – Anno 2022) che ha visto insignito il dottorando e presidente della CompagniAurea Francesco Sinigaglia con il saggio “Otello nel laboratorio di Stanislavskij” (TraleRighe Libri, Lucca).
L’autore, reduce dalla regia da tutto esaurito di sabato 22 ottobre “Bagliore di Luna” al Teatro Politeama di Bisceglie in collaborazione con Coop. “Uno Tra Noi” e il poeta Demetrio Rigante, prosegue il suo personale percorso nell’arte e nella cultura con questo nuovo riconoscimento attribuitogli nel capoluogo piemontese.
L’evento, col patrocinio di Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino e Città di Torino, ha visto la presenza di tante personalità delle Istituzioni e della Cultura a livello nazionale, e l’organizzazione a cura di ”Arte Città Amica” – Centro artistico-culturale, presieduto dalla dott.ssa Raffaella Spada.
Al termine della cerimonia, Francesco Sinigaglia ha affermato: «Lo spirito con cui affronto ogni sfida mi porta a essere un combattente e mi spinge a dare sempre il massimo, non mollare mai e provare a raggiungere con determinazione gli obiettivi, facendo tesoro di ciò che accade e di quanto ho imparato.
Tengo a condividere con voi una grande gioia e la mia emozione, ringraziando Giuria e componenti di Commissione, il dott. Andrea Giannasi per aver creduto fin da subito in questo progetto editoriale, i tanti amici che sono sempre al mio fianco e che mai fanno mancare il loro supporto, e infine la città di Torino per la meraviglia che mi sta regalando».
Il volume: L’avvento del «Metodo» teorizzato ed applicato Stanislavskij, padre della regia e maestro russo, nel mondo dello spettacolo contemporaneo, nel teatro e nel cinema, ha portato una radicale evoluzione culturale che si estende ben oltre i confini della recitazione in senso stretto.
Il «metodo» è un fenomeno assolutamente recente, risalente all’inizio del Novecento, quando comincia a pensare al teatro come una forma precipua di mimesi della realtà: sulle assi del palcoscenico l’attore deve interpretare la parte inseguendo la verità.
Una verità così personale da essere definita sincera: una vera e propria rivoluzione culturale.
Sin dall’antichità, la messinscena nella via pratica era curata direttamente da poeti e drammaturghi ma, a partire dalle intuizioni di Stanislavskij, l’idea di teatro e di pièce, di concerto ai grandi mutamenti del Novecento, sono rimesse in discussione:
il metodo prima, e il sistema delle «azioni fisiche» poi, hanno segnato la cortina d’incominciamento dell’opera d’arte teatrale odierna.
La redazione.
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