domenica, 24 Novembre, 2024 3:11:51 AM

Cabras (OR) – Michela Murgia E’

Non avrebbe potuto essere che diversa. Diversa nel pensiero. Diversa nel suo essere donna. Umanamente diversa e straordinariamente lontana dai luoghi comuni.

Fuori dai format sociali, dai vissuti standardizzati e piatti della banale e vuota cultura di massa. Ovvio che non “piaceva”.

Michela Murgia è, uso il verbo al presente, la migliore delle testimoni, di un’idea della società libera dai diktat. Mai banale, mai comune, mai giudice di un altro.

Quale pensiero così tanto determinato, può piacere al “potente”? Ha, uso il verbo al presente, quella esplicativa e immediata risultanza che divulgata e resa pubblica, sveglia le coscienze.

Michela Murgia, scuote! La sua illuminata ideologia, la leggiamo, l’ascoltiamo, la vediamo. Scrittrice, critico letterario, drammaturga con un valore aggiunto che sono le sue origini natìe: è sarda!

Discendente dei popoli colti. Fenicia, greca, saracena, bizantina, spagnola, lei è la testimone di culture sofisticate tutte dedite a quelle democrazie che permisero la crescita di società fondate sulla cultura.

La scuola. La scuola intesa come mentore di tutte le classi sociali, i futuri uomini. Nessuna discriminazione.

Lei stessa è il vertice della fratellanza. La solidarietà non pietosa, laicamente misericordiosa con i ceti delle periferie umane.

Ovvio che dava fastidio: scuote! Scuote le classi dirigenti. Gli ipocriti seduti sugli scranni del potere mascherati dalla parola democrazia.

Eppure è piena di fede. Lei ha un credo. Crede negli uomini. Cerca un Onnipotente. Ha nelle idee e nei pensieri la certezza del futuro migliore.

Li applica nel suo breve vissuto. Attua, si prodiga e ottiene. Ottiene consenso senza le barriere ideologiche. Piace per il suo essere una donna senza identità di genere.

Michela Murgia è quella donna, quell’uomo, quella ragazza, quel giovane, quel vecchio, quel bambino messo fuori dalla bugiarda e cieca cultura dell’effimero. Lei è ciò che io avrei voluto essere ed è quello che tutti vorremmo essere: se stessi.

Lei parla per tutti noi. Ha il coraggio e la determinazione di esporsi solo parlando. Un’attivista della parola.

Lei è. Ho consapevolezza che non c’è. Il corpo muore, il pensiero resta. Michela Murgia è morta, adesso è eterna.

Anna Landolfi.

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