mercoledì, 25 Giugno, 2025 9:33:15 AM

Bari – Irene Pucci – Introspezione di un’autrice

di Gianni Pantaleo.

Coraggiosa l’autrice Irene Pucci, quando si racconta di sè. L’occasione è stata la presentazione del libro fotografico dedicato alla sua Taranto: “La Capitale” (Sfera Edizioni), città che le ha permesso una riflessione su se stessa, esternado il suo intimo disagio e riportandola ad un presente in cui è protagonista della sua vita.

Irene Pucci

Nella straordinara Pinacoteca “Corrado Giaquinto” di Bari, Micaela Paparella, consigliera della città metropolitana delegata alla tutela e valorizzazione del patrimonio della Pinacoteca e Isabella Battista storica dell’arte e docente di Storia dell’Arte del Liceo De Nittis -Pascali di Bari, hanno accompagnato l’autrice, e l’amica, in una pomeridiana di emozioni. 

Una inziativa culturale EC (European Citizens) patrocinata dalla delegazione FAI di Bari con la presenza del Presidente Gigi Leonetti

Immagini, momenti, focus di quotidianità che ferma con la sua fidata amica: una macchina fotografica. Racconta, l’autrice, quell’amaro vissuto di una città ferita e che si fà spazio nonostante una realtà faticosa, perchè sopravviva a tutto un sistema economico-sociale, che da anni opprime la sua gente.

Micaela Paparella, Isabella Battista, Irene Pucci

Si spiega, Irene Pucci. E’ trasparente, candidamente si espone e senza timore di giudizio. Il coraggio e l’ordinaria dolorosa esperienza vissuta del suo disagio interiore. 

Disagio che supera e mostra con un libro fotografico. Una terapia di natura introspettiva che ci mostra con un’innocenza disarmante. Sorride e ricorda momenti accaduti proprio durante la ricerca durata quattro anni, tra la gente della città.

E’ cronaca la crisi del lavoro di Taranto. Le botteghe chiuse, l’industria che contamina e uccide. Irene Pucci è empatica: prova su sè stessa il malessere della sua gente. 

Questa è la peculiarità artistica dell’autrice: ferma  l’emozione con la foto, presentandola come documento di vita.

Gigi Leonetti, Presidente FAI Bari

Operazione senza filtro. Non mente la foto. Rappresenta l’attimo di un’azione restando indelebile nel tempo.

Interpreto la sua tecnica, rigorosamente in bianco e nero, come l’estremo di un’esistenza. Quei non-colori, sono il principio e la fine di una infinita scala di colori: tra essi, la vita. 

Ed è lei a rappresentarli nel suo rigoroso mostrarsi al pubblico: discreta, sobria, modesta. Qualità rare per chi dell’arte, ne fa un messaggio di speranza nel domani. 

Gianni Pantaleo.

 

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