martedì, 19 Marzo, 2024 9:27:08 AM

Bari – Omaggio a Grazia Deledda

Bari – Non potrò non permettermi delle considerazioni personali. Sarò certamente sottoposta a “giudizio”. Probabilmente solleverò critiche e polemiche.

Recensire un Nobel alla letteratura (1926), è inibente. Con quale metro di misura dovrò pormi di fronte alla più alta espressione della poesia italiana, di fronte ad una delle donne che del suo status di donna, rifiutò il ruolo moglie-madre-fattrice in un secolo in cui la figura della donna era, perdonate il termine, confinato al perimetro di una casa?

Nata a Nuoro, fu pionera del diritto alla parola, antesignana del femminismo.

Educata alle Lettere, il saggio padre, la affidò a colti maestri che ne riconobbero il talento poetico e la scrittura. Dedita solo al pensiero letterario, neanche lei capì quale eredità avrebbe lasciato nel vastissimo campo della letteratura moderna.

Ragioni culturali, tradizioni popolari, pregiudizi di tutto un ‘900, impetuosa d’animo, Grazia Deledda dette libertà alla sua parola e si confrontò con un mondo letterario, dominato dagli uomini. Si accorse di lei Giovanni Verga.

La sua formazione letteraria le permise di essere accolta come scrittrice, su quotidiani importanti italiani dell’epoca, tra i quali “L’avvenire della Sardegna” (1890), pubblicando a puntate, i suoi romanzi.

Tra le tante opere di Grazia Deledda, talmente importanti e profonde da essere insignita di un riconoscimento quale il Nobel, , un focus su una sua composizione poetica dedicata alla sua Sardegna, è “Noi siamo sardi”.

La poetessa incide sulla sua identità di figlia della Sardegna, terra di cultura e origini uniche a tutt’oggi materia di studi per capire e carpirne il passato frutto di popoli che, data soprattutto per la sua posizione geografica, è stata approdo di culture e influenze artistiche.

A Grazia Deledda, dedichiamo la nostra visione emotiva provata, de “Noi siamo sardi”, interpretata da un’attrice sarda, Anna Pibiri, nonchè regista della Compagnia Teatrale “Is amigas” di Selargius.

Nicola Agus, musicista e compostiore, vive e lavora a Cagliari, ha composto un brano proprio per questa occasione, dal titolo “Ricordi” e Carlo Marras, artista fotografo, professionista di Cagliari, che della Sardegna, ferma nei volti della sua gente, l’anima stessa dell’Isola del Sole e del Vento

Noi siamo sardi

Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi,
romani, arabi, pisani, bizantini, piemontesi.

Siamo le ginestre d’oro giallo che spiovono
sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese.

Siamo la solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
lo splendore del cielo, il bianco fiore del cisto.

Siamo il regno ininterrotto del lentisco,
delle onde che ruscellano i graniti antichi,
della rosa canina,
del vento, dell’immensità del mare.

Siamo una terra antica di lunghi silenzi,
di orizzonti ampi e puri, di piante fosche,
di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta.

Anna Landolfi.

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