CAGLIARI – E’ con Giuseppe Vignolo, che la parola diventa un’arma.
Mai urlata. Mai violenta. L’autore, presentato più volte nella nostra rubrica dedicata alle arti delle Lettere, ha spesso emozionato i lettori. Soprattutto aiutando a riflettere e ad avere la consapevolezza di se stessi e di quanto ognuno potrebbe essere l’autore di una vita migliore. Per sè e per gli altri.
E’ nella sua indole: Giuseppe Vignolo è un filantropo dell’umanità. Dedizione agli altri. Fortemente incisivo il suo percorso artistico. Dalla poesia al teatro, interpreta sentimenti e personaggi, specchi della sua intimità spirituale. Un physique du rôle naturale.
La spiritualià alla quale alludo, la spiritualità umana. Al di là delle congetture religiose. Al di sopra di qualsiasi fede dimostrando sempre, con quella sua pacatezza lessicale, che dalla parola non esce sangue, ma sapienza.
Giuseppe Vignolo
“Ti cerco e non ti trovo” è un canto. Parte di composizioni poetiche mirate alla infinita tristezza interiore frutto delle iniquità degli uomini. Perso tra le nefandezze della guerra, l’autore dice: “…non riesco a dare un senso al nostro vivere.” e comprende che quel filo al quale siamo tutti legati, è l’unico legame alla Vita.
Giuseppe Vignolo è un muto protagonista del nostro tempo. Il richiamo a Madre Natura, alla primordiale mater di tutta la generazione umana, è il disperato aiuto perchè tutto quello che oggi accade sia il preludio di una coscienza che acquieti gli animi per una “…ritrovata saggezza e virtù.”
Guerriero della parola, l’autore è testimone di altruismo il cui fine è un bene comune: la serentià degli uomini nel segno di pace.
Scelta ben condivisa, è l’interpretazione di Marcella Taurino, studiosa e ricercatrice di Danze Rinascimentali, che ha nel suo percorso artistico, importanti presenze sul palcoscenico.
Allieva del m° Roberto Petruzzelli, attore e regista, la voce prestata per recitare la poesia di Giuseppe Vignolo, ha reso l’emozione dell’autore una tangibile sensazione de la recherche de l’amour brisé.
Anna Landolfi.
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