di Anna Landolfi.
Poesia e sentimenti di poeti e scrittori non noti al grande pubblico.
Le parole non sono infinite. E anche quando non siamo capaci di trovarne altre o di inventarne altre, ecco che queste prendono un altro significato.
L’argomento amore è infinito. E per poterlo descrivere, poeti e scrittori, hanno la capacità di descrivere le tante sfaccettature della parola, intendendo che tutto ciò che ci emoziona, ha origine dall’amore.
A volte arrabbiato, a volte deluso, spesso sognato, l’amore occupa tutto l’Universo.
La parola amore è come la particella di un elettrone: vibra. salta da un atomo all’altro, scambiandosi, legandosi, genera energia. Anche quando versa lacrime.
Questi nuovi versi di Giampiero Perra, sono presentati come precognizione e monito quasi ad avere la certezza che quanto stiamo vivendo non lascerà tracce se non macerie di un’esistenza.
E’ la memoria la vera certezza dell’autore.
Autori dal talento nascosto.
Indissoluta e scolpita,, sofferma il ricordo di fronte alla realtà che gli si para non senza la speranza di un domani foriero di fiducia.
Fiducia che ripone nella bellezza. Della vita? Di un amore? Di una donna? Della Terra?
E’ consapevole di quanto accade. E’ triste e rassegnato sapendo che della bellezza vissuta, nulla sarà lasciato. Il messagio trasmesso in poesia, è di nostalgico passato.
E gli fà fede la sua memoria. Qui, l’autore, diventa testimone del suo tempo. Privilegio degli uomini che vivono il presente.
Non senza tormento: “…tra le nude macerie atterrate dalla pazzia delle guerre”.
Magistralmente interpretata da Anna Pibiri e abilmente presentata in clip video per dare modo ai lettori di essere attenti alle parole e alle immagini sonore, grazie allo staff tecnico della redazione, la scelta di presentare “Di questa estate” di Giampiero Perra, è auspicio che l’estate sia messaggera di amore e bellezza per l’animo degli uomini, persi ormai nelle inique mire di fondamentalismo utopistico.
Gianpiero Perra
“Di questa estate”
Di questa estate
Mi rimanga l’armonia del tuo nome
Mi rimanga la luce dei tuoi occhi
Mi rimanga il suono del tuo vociare argentino.
Mi rimanga la tua consolante presenza
In questa estate che asseta e bruciaL’umanità ammorbata
L’umanità insanguinata
L’umanità sbrindellata
Tra le nude macerie atterrate dalla pazzia delle guerre.
Di questa estate
Mi rimanga la speranza che in te vedo
In te che cresci ignara con le braccia aperte
Al bello che distrattamente osserviamo passando nelle vie del mondo
Noi che di questo bello ti lasceremo soltanto le spoglie di quanto abbiamo disperso.
Anna Landolfi.
Le immagini e i testi potrebbero essere soggetti a copyright.