La Redazione.
In un teatro ormai prossimo alla chiusura per mancanza di fondi, gli ultimi rimasti sul palcoscenico sono i tecnici, la sarta e il regista. Affranti e senza speranza futura, uniti dallo stesso sconforto, non trovano altra soluzione che rassegnarsi a consegnare all’ufficiale giudiziario le chiavi del teatro. Non che sia sempre stato roseo il lavoro, ma permetteva comunque di sopravvivere anche quando il pubblico non era numeroso o in sold out quando si presentava una “prima” che purtroppo resta una…sola “prima”. Impensabile anche una sola replica e gli applausi languivano dalla platea quasi le mani fossero pesanti quanto il piombo. Ma bastava. Per gli attori, le maestranze, il regista, bastavano. Provvedendo allo smantellamento dei materiali usati durante gli spettacoli, rimboccati tutti le maniche per l’oneroso e pietoso lavoro di inscatolare luci, costumi, parrucche, cavi, scenografie, copioni, anche aghi e cotoni per gli abiti di scena, si presenta al cospetto degli astanti, un vecchio macchinista di un tempo che fu, operatore di tanti spettacoli che avevano fatto la storia di quel teatro. Senza lavoro e pieno di nostalgia, riconoscendo lo stesso sentimento che provano gli indaffarati tra palcoscenico e camerini, si offre loro, di aiutarli. Condividendo la stessa sofferenza, chiede al regista quali avrebbero potute essere le soluzioni perché il teatro non consegnasse le chiavi all’ufficiale giudiziario. Mestamente e senza tante parole, una sola è pronunciata: i soldi.
Nico Salatino, attore, regista.
Fiducioso e pieno di luce negli occhi, il vecchio macchinista tira fuori dal pantalone, un gruzzolo di denaro offrendolo al regista. Commossi, tutti quanti tirano fuori i loro pochi averi e spronati da tanta generosità da colui che è un estraneo alla compagnia, mettono nelle mani del regista i loro denari. Ed è qui la chiave di volta di questo spettacolo: ogni componente lontano dagli allori della scena, proprio perché non professionisti della scena, ma operatori tra tecnici e sarte, diventano essi stessi protagonisti della scena. Ognuno di loro sarà il “soggetto” di una improvvisa “commedia” dal sapore triste e paradossale, ironica e a tratti comica per una situazione che inaspettatamente renderà “attori” tutti coloro i quali non hanno mai “calcato” un palcoscenico. L’assoluta volontà e l’amore provato per il teatro e per il futuro che cancellerà la storia di “quel” teatro, commuoverà l’ufficiale giudiziario che renderà al regista le chiavi di quella “casa”, tempio dell’arte e della recitazione.
“Stasera si ride a soggetto”
di Anna Maria Tisci
TEATRO PURGATORIO
Bari, 23 ottobre 2021, serale h. 21:00
24 ottobre 2021, pomeridiana h. 18:00
con
Nico Salatino, Gianluca Salatino, Michele Mongelli, Roberto Ripoli
e con Lilia Pierno
Tecnico audio/luci Damiano Pentassuglia
Assistente alla produzione Gianni Pantaleo
Web press Anna Landolfi
Regia di Nico Salatino
Info e Prenotazioni
351 5157637