di Anna Landolfi.
Si sa, far sorridere è un’arte. Non sono necessari testi complessi che richiamino tematiche familiari in cui accadono vicende incredibili. Accade che nella semplicità “domestica”, buffi episodi, possano essere ingenuamente riportati in scena. Nella loro “semplicità”, nulla toglie a quella comicità genuina, spontanea, che strappa un sorriso di tenerezza per fatti banali che incredibilmente diventano poi testi teatrali. Nico Salatino attinge dalle nostre vite quotidiane per riportarle in teatro, proponendoci un repertorio che riporta il pubblico a ridere istintivamente. Lo ha fatto nelle due serate al Teatro Barium di Bari, con un’opera teatrale già presentata venti anni fa: “Un pittore in famiglia”. Certo, nell’opera, il riferimento è anche di attualità. Nico Salatino affronta un tema delicato: gli anziani. Nella scena, un “vecchio” abbandonato dalla famiglia, viene adottato da un’altra che lo cura senza conoscere il suo passato. Un passato che si rivelerà in tutta la sua paradossale vicissitudine e che trascinerà la famiglia adottiva in un turbinìo di equivoci e situazioni esilaranti.
Interpretazione di professionismo dettato dal tempo. Lilia Pierno, affermatasi nell’arco di anni di teatro dal vivo, dimostra una solida esperienza. Le parti a lei affidate, hanno le sembianze di testi scritti proprio per lei. Questo rende l’interpretazione molto “sentita”. Lilia Pierno è un esempio di “verismo” della scena. Nico Salatino, noto anche come regista, è l’autore de: “Un pittore in famiglia”. La sua chiave di lettura, come in altri titoli della Compagnia Vincenzo Tisci, di cui è il direttore, è di “pulita” moralità verbale. Mai volgare, mai allusiva. In questo attuale momento di disagio sociale, lasciarsi coinvolgere da un’accoglienza artistica intima, giova al pubblico, stanco dagli avvenimenti che ancora ci coinvolgono.
Nico Salatino Pinuccio Lobuono
Magistralmente condotti dalla regia, il cast ha dimostrato una partecipazione di ruolo di spessore artistico. Aldo Fornarelli, storico attore della compagnia, è il cammeo della commedia. Ruotano intorno al “vecchietto” Michele Mongelli, Mary Atlante e Pinuccio Lobuono, figure caratteriali ben definite alle quali Nico Salatino affida i ruoli del “corollario” umano che troveremmo in una qualsiasi famiglia italiana e nella quale tutti possono riconoscersi. Saggiamente il regista, di finissimo acume, ha i riferimenti per le sue commedie, semplicemente osservando la vita comune. Dopotutto il teatro è la strada e ognuno è attore di se stesso.
Mary Atlante Lilia Pierno
Aldo Fornarelli Michele Mongelli
Compagnia Vincenzo Tisci
E con Monica Angiuli alle scene e ai costumi; Damiano Pentassuglia alle luci e alla fonica.
Aiuto regia: Anna Maria Tisci.
Anna Landolfi.
Ph. di Max&Emi
https://artilibere.info/quando-a-bari-qualcuno-comincio-a-parlare-di-teatro/
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